Arte pubblica a Bergamo | Alla scoperta di Anima Mundi di Ugo Riva e la sua dedicazione alle vittime del COVID19

Da una decina d’anni la scultura Anima Mundi di Ugo Riva si trova all’esterno dello storico Palazzo che ospita la sede della Banca Creberg. Ma forse non tutti sanno che nel 2021 quest’opera è stata dedicata, a 10 anni dalla sua installazione, alle vittime del Covid19.

L’opera, raffigurante un grande angelo di tre metri e mezzo d’altezza per due e settantotto di apertura alare era stata commissionata ad Ugo Riva, uno dei maggiori artisti bergamaschi di profilo internazionale, dalla Fondazione Credito Bergamasco per ricordare il 120° compleanno dell’Istituto di Credito.  Da allora è a disposizione della cittadinanza che la può ammirare passando da Largo Porta Nuova, davanti all’ingresso della sede del Credito Bergamasco.

All’inizio dell’estate 2021 Anima Mundi è stata dedicata con una piccola cerimonia pubblica al ricordo delle vittime della Pandemia da Covid19. Una dedicazione a 10 anni di distanza che sembra rispondere perfettamente al sentimento di una città che non vuole e non può dimenticare le ferite della Pandemia.

Ma scopriamo insieme quest’opera.

Anima Mundi di Ugo Riva: il significato e la nuova dedicazione

Nella sua leggerezza e nella sua poesia, Anima Mundi è un’opera del tutto anti-monumentale. E’ una scultura viva, esattamente come il contesto in cui è stata collocata: la piazza antistante l’ingresso della sede della Fondazione Creberg.

Nonostante le significative dimensioni e il messaggio che conduce alla riflessione sull’anima del mondo e ai più importanti temi esistenziali dell’Uomo, Anima Mundi non si impone con peso e forza. L’angelo di fronte è pieno, ma dietro è scavato, vuoto e la sua figura diventa simile ad un velo. L’Angelo di Anima mundi tocca appena il suolo con il piede, ma è tutto proteso nel cielo.

Il significato dell’opera Anima Mundi

Dietro un’opera non ci sono solo i pensieri dell’artista: ci sono anche tutte le possibili emozioni di chi la guarda, che sono altrettanto vere delle presunte intenzioni e verità di chi l’ha creata.

Anima Mundi di Ugo Riva cela molti più significati di quelli che lascia intendere al primo sguardo: il senso della vita, il destino dell’uomo, la sua fragilità, la brevità dell’esistenza, la morte e il post mortem, la materia, lo spirito. Il pieno e il vuoto in quest’opera diventano presenza-assenza.  Come quelle assenze che si rivelano essere importanti presenze nel corso della vita.

Gli angeli sono la congiunzione fra terra e cielo, fra la vita e la morte. Certamente quest’opera riassume i contenuti fondamentali della produzione plastica di Ugo Riva, avendo in sé un richiamo ai grandi temi dello spirito e ai valori spirituali dell’umanità.

A 10 anni dall’installazione, la dedicazione alle vittime del Covid

A distanza di 10 anni, il 24 giugno 2021, l’opera ormai riconosciuta da tutti come uno stimolo per rivolgere lo sguardo verso l’alto, verso il cielo, è stata dedicata dal Creberg e dal suo autore alle Vittime del Covid. La città, i cittadini, i visitatori e i turisti possono continuare a godere di questa splendida statua in bronzo policromo con un pensiero nuovo: ricordare tutti i fratelli e le sorelle che ci hanno lasciato  per colpa della Pandemia.

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Chi è Ugo Riva, l’autore di Anima Mundi

Ugo Riva nasce a Bergamo nel  1951 e scopre il suo talento artistico nel corso degli studi superiori presso l’Istituto Magistrale Statale: dopo alcune sperimentazioni pittoriche decide di dedicarsi completamente alla scultura e frequenta brevemente lo studio di Tarcisio Brugnetti.

Sin dall’inizio della sua carriera di scultore sperimenta diversi materiali, dal cemento alla pietra, dal marmo al legno, ma sarà con l’argilla che incontrerà la sua maggiore affinità. Questo materiale grazie alla sua malleabilità gli consentirà di rappresentare i segni, le vibrazioni e le passioni dei soggetti che ispirano le sue sculture.

Ugo Riva ha tenuto, dal 1973 ad oggi, oltre trenta mostre personali in Italia e all’estero. Le sue prime mostre risalgono all’inizio degli anni Ottanta. Dagli inizi degli anni Novanta, Riva comincia a collaborare con importanti gallerie e mercanti d’arte che lo hanno portato ad esporre, negli anni successivi, in numerose città italiane e straniere.

Il suo lavoro è stato oggetto dell’attenzione di critici quali Mario De Micheli, Sergio Zavoli, Vittorio Sgarbi, Elena Pontiggia, Donald Kuspit, Gerard Xurigera, Timothy J. Standring, Wolf Gunther Thiel e Flavio Arensi.

Nel 2013 è stato nominato membro della Accademia dei Virtuosi al Pantheon

Il tema degli Angeli di Ugo Riva

Quello degli “Angeli” è un tema caro allo scultore bergamasco, un simbolo che lo accompagna in tutta la sua carriera e che sono il suo sostegno. In un’intervista rilasciata ad un giornale cittadino, Riva ha così raccontato: “Il valore e il significato di una scultura sono anche dati dal luogo in cui questa trova casa. Un luogo capace di esaltarne il senso più profondo e in cui possa dialogare con tutti coloro che si fermano ad ammirarla

E ancora oggi, che le sue opere si trovano nelle gallerie di tutto il mondo, Riva continua incessante la sua indagine, nel suo laboratorio-fonderia di Bergamo, lì dove tutto è iniziato e dove un giovane uomo decise, con coraggio, di abbandonare il “posto fisso” in banca per seguire la sua vera vocazione: quella di artista del suo presente, anno dopo anno.

Ecco qui sotto alcuni Angeli di Ugo Riva

Altre opere di Ugo Riva a Bergamo e nella bergamasca

  • Come imperturbabili Dei – Palazzo della Provincia – Bergamo
  • Ho costruito quest’altare per te – sede della Camera di Commercio – Bergamo
  • Via Christi – Tempio Votivo – Bergamo
  • Il paradiso perduto – Fondazione Credito Bergamasco – Bergamo
  • Grande Anima – Università di Bergamo via Salvecchio

Note: le foto sono state recuperate in Rete. 

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