Villa Tasca a Brembate

Alla scoperta di Villa Tasca a Brembate e del suo più illustre abitante, il garibaldino Vittore Tasca

Villa Tasca a Brembate e il suo Giardino sorgono al limitare dell’abitato storico del paese, in una posizione che ci ricorda l’origine nobiliare di questa dimora storica e la posizione di rilievo della famiglia Tasca nella comunità brembatese.

Situata più in alto rispetto alla sponda settentrionale del fiume Brembo, ma con la facciata e i giardini rivolti verso il corso d’acqua, la Villa e il suo Giardino (ora compresi in un gradevole contesto urbano della provincia bergamasca) dovevano essere un tempo avvolti dalla vegetazione tipica del paesaggio fluviale lombardo.

Oggi è possibile entrare a Villa Tasca durante la settimana (è sede della biblioteca) o in occasione di particolari eventi pubblici quali mostre o conferenze o privati (matrimoni civili). E’ stata oggetto di un importante intervento di riqualificazione che non le ha fatto perdere il fascino della villa nobile ma che l’ha inserita all’interno del tessuto culturale del paese. Oggi è sede della biblioteca del paese, vi si allestiscono mostre nel piano nobile e nella chiesetta gotica si celebrano i matrimoni civili per chi ne fa richiesta.

Domenica scorsa sono entrata a visitarla in occasione delle Giornate di Primavera del FAI. E’ stata una visita molto interessante al termine della quale ho potuto visitare anche Villa Moretti (o Casa Moretti) e realizzare attraverso i racconti quanto tutte le famiglie borghesi di Brembate fossero connesse l’una alle altre.

La storia di Villa Tasca

Villa Tasca a Brembate_foto antica

Nei primi anni del XIX secolo, Vittore Tasca decise di commissionare l’ampliamento di una casa colonica seicentesca che la sua famiglia, nobili di antica stirpe milanese attivi nell’industria serica, possedeva lungo le rive del fiume Brembo.

Il cantiere venne affidato all’architetto Simone Elia, allievo di Leopoldo Pollack (l’autore di Villa Mapelli Mozzi e del Teatro Sociale di Bergamo), e il risultato, visibile ancora oggi, fu quello di un edificio con un ponderato corpo principale in stile neoclassico, destinato alla residenza della famiglia Tasca, che affiancava il rifacimento degli edifici rurali, coperti di intonaco color mattone.

L’intero nucleo architettonico dell’edificio, inoltre, venne circondato da un giardino in stile romantico di cedri e magnolie, esempio di progettazione del paesaggio ottocentesca.

Ai fratelli scultori Cesare ed Alberto Maironi, spesso ospiti di Villa Tasca, vengono attribuiti i monumenti del Giardino e i bassorilievi sulle balaustre esterne della Villa che raccontano i principali episodi della storia garibaldina. Sulla facciata dell’edificio si possono distinguere chiaramente i volti di Garibaldi e di Vittorio Emanuele II.

Chi era Vittore Tasca, il garibaldino

Vittore Tasca, ricco possidente lombardo, commerciante di seta, cospiratore, ufficiale garibaldino, deputato al parlamento, prototipo di molti tra i Mille.

Nato a Brembate in provincia di Bergamo, in una famiglia benestante di possidenti, Vittore Tasca fu commerciante e agricoltore di carattere molto particolare. Attivo negli ambienti patriottici, legò il proprio nome alle vicende risorgimentali e garibaldine.

Nel corso del 1848 venne convinto da Giuseppe Mazzini a verificare, con il conterraneo Gabriele Camozzi, la disponibilità della gente a fare ripartire la rivolta contro gli austriaci nella sua città e nell’intero regno Lombardo-Veneto.

Ma fu per seguire Giuseppe Garibaldi che lasciò, a 39 anni, le sue attività per intraprendere l’avventura della spedizione dei Mille. Dapprima si adoperò per il reclutamento di volontari nella provincia di Bergamo (che, visto l’elevato numero di partecipanti, poté fregiarsi del titolo di Città dei Mille), poi si distinse per coraggio nella spedizione stessa, tanto da esserne considerato uno dei protagonisti.

Ad unità d’Italia avvenuta si dedicò alla politica, sia a livello locale che nazionale, venendo eletto, per ben quattro legislature, rappresentante di Bergamo al parlamento.

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La villa che racconta il patriottismo di Vittore Tasca

Il complesso formato da Villa Tasca e il suo Giardino testimonia l’originalità e l’intraprendenza del brembatese dal quale l’edificio trae il suo nome: l’imprenditore, pittore e patriota garibaldino Vittore Tasca.

Il progetto del patriota era quello di creare, attraverso il restauro di un edificio seicentesco appartenente alla sua famiglia, un luogo che fosse allo stesso tempo una lussuosa abitazione e un monumento all’impresa garibaldina della Spedizione dei Mille, a cui Vittore Tasca aveva partecipato in prima persona.

Aveva una grande ammirazione, quasi venerazione, nei confronti dell’Eroe dei due Mondi, tanto che creò all’interno della sua villa, famosa ancor oggi, un piccolo “parco romantico”, dove radunava ogni anno suoi conoscenti per ricordare il suo capitano e le relative gesta.

A seguito dell’opera di restauro della Villa e secondo la volontà del Tasca stesso, tra il 1881 ed il 1889 l’edificio divenne sede di un circolo di importanti personaggi legati da comuni ideali politici ed artistici.

In questa sua residenza si cimentò anche con le arti pittoriche, tanto da essere considerato discreto pittore, e ospitò illustri amici tra cui il pittore Giovanni Carnovali (detto “il Piccio”), e lo scrittore Alexandre Dumas.

L’amicizia di Vittore Tasca con Giovanni Carnovali detto il Piccio

Tra le frequentazioni artistiche di Vittore Tasca che caratterizzarono gli ultimi anni della sua vita, si racconta anche di un’amicizia di lunga data, quella con il pittore Giovanni Carnovali che comincia dopo i moti del ’48. Il Piccio (così era soprannominato Carnovali) amava soggiornare a Brembate dove aveva diversi amici che lo ospitavano. Nella sua permanenza nell’Isola Bergamasca, Carnovali dipinse diversi ritratti delle famiglie nobili e borghesi del paese: Vittore Tasca era uno di questi ed è celebre il ritratto di Tasca vestito da Garibaldino, con la camicia rossa.

Se volete vedere il ritratto di Vittore Tasca realizzato da Andrea Carnovali, in questo periodo all’Accademia Carrara è allestita una mostra monografica dedicata al Piccio. Il ritratto fa oggi parte di una collezione privata e risale al 1863.

In una lettera, Tasca raccontava di trascorrere i pomeriggi spesso in compagnia di Carnovali e di assistere a tutte le sue stranezze, o stramberie. Alcuni scritti riportano infatti che Carnovali amava fare il bagno nel fiume tutto nudo, appoggiando i propri indumenti in un ombrello aperto che si trascinava mentre nuotava. Tasca a quel tempo aveva già iniziato a disegnare e dipingere, ma considerò il Piccio più un amico che un artista perché non fece quasi mai menzione dell’abilità artistica dell’amico, quanto piuttosto del fatto che le sue stramberie gli risollevavano l’umore.

Vittore Tasca artista e pittore

Frequentò il Ginnasio Liceo di Bergamo, poi si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza presso l’Università di Pavia e vi si laureò. Dopo il ritorno a Bergamo non esercitò la professione ma si dedicò al commercio della seta.

Terminate le sue imprese militari, trascorse gli ultimi anni nella villa di Brembate di Sotto, dedicandosi alla pittura per la quale aveva una passione. L’eredità di uno zio, il sacerdote don Antonio Tasca, fratello del padre, gli concede anche una certa tranquillità economica. Così Vittore cambia anche il modo di vivere e intendere Villa Tasca: non più rifugio dove cercare riparo e protezione, ma laboratorio dove l’uomo ormai maturo e cosciente svilupperà il proprio pensiero.

Da questo momento la villa diventa anche punto di riferimento per alcuni importanti artisti. Vittore rappresenta un instancabile committente d’arte, ma non solo. L’ideale di vita che persegue trova nella confraternita degli artisti, portati per natura alla ricerca del bello e della verità, il laboratorio migliore per la costruzione dell’uomo.

“… era una strana testa, che con un po’ di studi forse sarebbe riuscita d’un artista. Con quelli ch’egli aveva fatti era rimasto qualcosa di mezzo tra un commerciante geniale e un agricoltore…”

Morì il 21 aprile 1891.

Dove si trova villa Tasca a Brembate

Villa Tasca si trova a Brembate, nell’Isola Bergamasca, in provincia di Bergamo.

Si raggiunge con la A4 uscita Capriate, direzione Brembate di Sotto.

Oggi Villa Tasca è anche sede di eventi culturali e della biblioteca civica.

 

Cosa visitare nei dintorni

Se vi trovate a Brembate, dovete assolutamente andare alla scoperta dei dintorni. Ci sono molte cose da vedere. Qui sotto vi segnalo le più vicine.

Alla scoperta della Chiesa di San Vittore di Brembate e di tutte le storie curiose legate a questo santuario

Alla scoperta di Villa Moretti e della Torre di Berengario a Brembate

Visitare il Castello di Marne di giorno per paura di incontrare il famigerato Fantasma di Ronda

Un tuffo nel passato visitando il Villaggio Operaio di Crespi d’Adda, Patrimonio dell’UNESCO.

E se avete voglia di continuare il vostro giro alla scoperta dell’Isola Bergamasca, cliccate qui.

 

 

Note: le foto sono in parte mie e in parte recuperate in rete. 

 

2 comments

  1. Come sempre perfetta nella divulgazione a tal proposito volevo proporle un’altra storia di un garibaldino Agostino Lura’ proprietario del castello di Cenate sotto.era un parente di mia madre Teresa Lura’. Gfsuardi

    1. Grazie della segnalazione. Mi informo e poi cerco di imbastire qualcosa. Il Castello è visitabile?

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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