Iseo mostra giacinto bosco

Lago d’Iseo | A Iseo, lo scultore Giacinto Bosco ci racconta l’amore con le sue opere in riva al lago e non solo

Iseo, mostra di Giacinto Bosco. Fino all’11 settembre 2022, a Iseo (BS) sarà possibile ammirare 40 opere dello scultore Giacinto Bosco (Alcamo, TP, 1956), uno degli scultori figurativi più accreditati e riconoscibili del panorama artistico italiano, tra quelli che proseguono la tradizione classica del Novecento. Il Lungolago e l’Arsenale accolgono la mostra “Doppio sogno. L’amore tra mitologia e mitografia”: 40 opere in bronzo, alcune monumentali, in grado di ripercorrere il percorso creativo dell’artista siciliano. Vi consiglio di organizzare una gita fuoriporta fino a Iseo o addirittura un week end perché ne vale davvero la pena: le sculture sono bellissime ed è impossibile non rimanerne affascinati.

La mostra di Giacinto Bosco a Iseo

La mostra, dal titolo Doppio sogno. L’amore tra mitologia e mitografia, curata da Angelo Crespi, organizzata dal Comune di Iseo, in collaborazione con la Fondazione L’Arsenale, con il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Brescia, della Comunità Montana del Sebino Bresciano, con il contributo di Liquid Art System di Franco Senesi e di CUBRO Fonderia Artistica, presenta una serie di sculture di grandi dimensioni – la più imponente alta 6 metri -, che rappresentano al meglio la poetica di Giacinto Bosco, in cui la solidità del bronzo viene messa al servizio della leggerezza del sentimento d’amore.

Le opere di Giacinto Bosco sul Lago d’Iseo

Mostra Iseo Giacinto Bosco estate 2022

So che dire che una mostra è semplicemente bellissima è riduttivo e non rende sicuramente giustizia all’opera dell’artista, ma non saprei come altro esprimere in poche parole le emozioni che quelle sculture hanno suscitato in me. Ogni angolo di Iseo “abitato” dalle opere di Giacinto Bosco diventa un quadro e un racconto sull’amore, sul desiderio.

Alcune delle creazioni di Bosco ruotano attorno al tema della luna, una delle sue cifre espressive più caratteristiche e riconoscibili, in cui figure elementari quanto struggenti, che spesso anelano un contatto col satellite terrestre, sembrano volare mentre si dondolano su altalene appese al cielo, o tentano esercizi di equilibrio su funi e scale. A queste opere si aggiungono quelle in cui l’artista riflette sull’amore.

Da ogni opera traspare la solennità di sentimenti antichi e primari, come quello dello stupore umano di fronte all’astro notturno, che fu cantato da poeti quali Ariosto, Leopardi e Borges e che ispirò musicisti quali Beethoven e Debussy che, a loro volta, sono modelli culturali e della tradizione per Bosco.

Arte e natura entrano nel paesaggio in punta di piedi e diventando giganti

Potrebbero sembrare creature pagane, che abitano un mondo dove non c’è separazione tra l’universo umano e quello naturale. C’è infatti nelle sue semplici e filiformi figure, un sentimento comune, un afflato verso la natura che entra nelle nostre vite.

Grazie ad una patina bluastra e al profumo di salmastro che talvolta sembra avvolgerle, le sculture disseminate a Iseo ricordano, a tratti, gli abitanti di Pandora, il bellissimo paese nel film Avatar.

Talvolta si aggrappano al sogno e lo tengono stretto, come la donna che tiene un aquilone che ondeggia nel vento. Perché una delle caratteristiche di queste statue in bronzo che arrivano anche a 6 metri di altezza, è che spesso ondeggiano, si muovono con una folata di vento o per un urto involontario.

Perché sono così emozionanti

Spesso sono in coppia, un uomo e una donna che si aiutano a vicenda. Si percepisce al primo sguardo che sono figure che avanzano nella vita con leggerezza, fiducia, speranza.

La coppia di amanti cerca in ogni modo e con ogni mezzo di salire sulla luna. E intanto riesce ad arrampicarsi con una fune. Ma va bene anche una scala per raggiungerla direttamente e agevolmente. E persino una scala a chiocciola sulla quale muoversi in due per poi afferrare la falce di luna e portarla con sé, o stare su di lei, seduti.

Si distingue una spinta vitale a raggiungerla, toccarla, abbracciarla. Anche se la strada per farlo appare lunga, una fila infinita di gradini, abbiamo quasi la certezza che riusciranno a raggiungere il loro desiderio.

Chissà come si sta sulla luna? Ma essa può anche essere in bilico su un cono, una conchiglia intorno a cui si avvita una scala. E lei, la luna sembra capire cosa voglia dire essere umani, perché vive ogni giorno una versione diversa di se stessa e come noi è in continua trasformazione. Talvolta a spicchio e pallida, altre volte piena, intensa e luminosa.

Chi è Giacinto Bosco, scultore

Giacinto-Bosco-Scultore-Artista-espone a Iseo 2022

Giacinto Bosco (si legge sul sito dello scultore) nasce nel 1956 in Sicilia, ad Alcamo, un comune in provincia di Trapani. La necessità della quotidianità e un’innata curiosità lo avvicinano subito alle botteghe del luogo, permettendogli di crescere nell’ingegno e intuito di abili artigiani.

All’età di quindici anni si trasferisce a Milano: la vocazione artistica lo porta a incontrarsi con la fonderia d’arte, quel luogo senza tempo che diviene per lui scenario d’incontro e di conoscenza con artisti, fonte di stimolo e ispirazione. Frequenta il Liceo Artistico Bramante a Milano, dove incontra il Professor Luigi Teruggi che lo esorta e lo sostiene nell’impegno a intraprendere un proprio percorso artistico.

Nel 1990 si iscrive alla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente. Seguono gli anni delle prime committenze pubbliche: La Luce (1997) a Rescaldina, la statua di Giovanni Paolo II (2006) ad Arese, l’opera monumentale Un Mondo di Pace(2008) a Garbagnate Milanese, il Monumento ai Caduti a Nassirya (2009) a Borgosesia, la statua di Papa Benedetto XVI (2009) a Santa Maria di Leuca. In seguito, la scultura Colgo la luna a Castelsardo.

La sua produzione artistica continua, partecipa a diverse mostre collettive, esponendo anche alla 54esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia a Torino.

All’interno di una dimensione poetica che, come in un sogno, la sua immaginazione trasforma e plasma, inizia a sviluppare le sue narrazioni scultoree e, in particolare, i suoi aforismi alla Luna. Si propone così nella sua prima personale presso la Galleria Franco Senesi Fine Art di Positano, in Costiera Amalfitana, dal titolo Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna?

Le sue sculture prendono forma in una dimensione poetica che, come in un sogno, la sua immaginazione trasforma e plasma, lasciando trasparire la solennità di sentimenti antichi e primari, raggiungendo la Sicilia, la Costiera Amalfitana, l’isola di Capri e la città d’arte di Pietrasanta in alcune personali e varie esposizioni internazionali presso Mosca, New York, Istanbul e Miami.

Come raggiungere Iseo (BS)

Iseo mostra Giacinto Bosco – Lungolago e Arsenale, dall’11 giugno all’11 settembre

Iseo mostra giacinto bosco 7

Iseo si può raggiungere in auto, treno e persino con la motonave. Ecco come:

AUTOSTRADA A4 MILANO-VENEZIA
A4 Milano-Venezia in arrivo da Milano, uscita casello di Palazzolo sull’Oglio
A4 Milano-Venezia in arrivo da Venezia, uscita casello di Rovato

STRADE STATALI E PROVINCIALI
da Brescia, SS 510 Sebina Orientale

da Rovato, SP 11 – da Paratico, SP XII

TRENO
Stazione Ferroviaria di Iseo, da e per Brescia – via Roma, 5 – 25049 Iseo – www.ferrovienord.it

MOTONAVI
Navigazione Lago d’Iseo – via Canneto, 21 – 25049 Iseo – www.navigazionelagoiseo.it

 

Cosa vedere nei dintorni

 

Note: le foto sono in parte mie e in parte recuperate in rete dai siti di promozione turistica del Lago d’Iseo. La foto di Giacinto Bosco è tratta dal sito personale dell’autore della mostra, così come alcune informazioni sono tratte dal comunicato stampa. 

3 comments

  1. Bella mostra! Grazie Raffaella i tuoi articoli sono proprio belli, svegliano la curiosità, aprono alla scoperta, invogliano al viaggio e alla conoscenza di questo bellissimo territorio.

    1. Ti ringrazio Paola. Parole come le tue mi spingono a continuare a scrivere di Bergamo e dei suoi dintorni. Grazie

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