Torre del Cagnola di Urgnano. È conosciuta anche come campanile del Cagnola, nome dell’architetto che la progettò verso la fine del Settecento. Si tratta di una torre campanaria costruita in pietra (la più alta in Italia) e con i suoi 54 metri che è anche considerata la settima torre campanaria più elegante . In un’unica costruzione si possono ammirare tutti e 3 stili gli stili classici: dorico, ionico e corinzio. Al suo interno si trova una seconda torre in pietra. Se la si osserva dal basso dà quasi l’impressione che sia una torre pendente e tra le curiosità che trovate elencate più sotto viene quasi il dubbio che centri qualcosa Pisa.
L’originale campanile di forma cilindrica si trova accanto alla Chiesa Parrocchiale di Urgnano, la Chiesa dei Santi Nazario e Celsio. Fu realizzato in soli 5 anni, dal 1824 al 1829, su progetto dell’architetto Luigi Cagnola (1762-1833). Il 1º maggio 1834 il vescovo Carlo Gritti Morlacchi consacrò il concerto composto da otto campane (anche se oggi sono di più) che vennero installate nel campanile.
10 curiosità sulla Torre del Cagnola di Urgnano
Anche se è uno dei monumenti più fotografati della Bassa bergamasca, è raro che i turisti in visita conoscano davvero i segreti della Torre del Cagnola, io ho raccolto 10 curiosità che spero vi facciano venire voglia di andare immediatamente ad ammirarla di persona
La Torre del Cagnola è la torre in pietra più alta d’Italia e (forse) la settima più elegante
Pare che la Torre del Cagnola sia stata nominata 7a torre campanaria più elegante d’Italia, ma trovare on line la classifica sembra essere impossibile. Ve lo segnalo e mi riprometto di scoprire se davvero è così. Quello che invece è certo è che con i suoi 54 metri risulta essere la torre campanaria in pietra più alta in Italia. Infatti, così come la parrocchiale, la Torre del Cagnola è in Ceppo Gentile di Brembate, pietra locale usata anche per la centrale idroelettrica Taccani sulle sponde del fiume Adda, per il cimitero di Crespi d’Adda e per il cimitero maggiore del Bergamo (solo per citare alcune opere molto importanti).
Per saperne di più sulla Centrale Idroelettrica Taccani, leggete: Trezzo sull’Adda: alla scoperta della Centrale idroelettrica Taccani, gioiello di ingegneria dal gusto Liberty
Fu progettata da un “dilettante di architettura”
Ah, fossero tutti così i dilettanti! Luigi Cagnola fu un meraviglioso architetto senza aver mai frequentato accademie di architettura. Laureato in Diritto, aveva studiato a Roma e si era innamorato della bellezza monumentale della Capitale. Fu un così profondo conoscitore d’arte e architettura tanto da diventare tra i protagonisti di primo piano della stagione neoclassica milanese. Socio dell’Accademia di Belle Arti di Milano dal 1801, partecipò ai lavori della Commissione di Pubblico Ornato dall’epoca della sua istituzione (1807), sovrintendendo ai progetti edilizi per i circondari di Porta Ludovica, Romana e Vigentina.
Negli anni divenne autore di imponenti progetti architettonici rimasti in gran parte irrealizzati (trasformazione del Foppone di San Michele in Pantheon degli Italiani, monumento alla fraternità italo-francese sul Moncenisio e adattamento del Castello di Malmaison per Giuseppina Beauharnais) in età napoleonica realizza soprattutto apparati celebrativi, tra cui si segnalano l’arco provvisorio ai giardini pubblici per le nozze di Eugenio Beauharnais e Amalia di Baviera (1806), l’arco eretto a Porta Nuova per le seconde nozze di Napoleone (1810) e la colonna a Porta Orientale per la nascita del re di Roma (1811).
Tra le opere realizzate invece ricordiamo, inoltre, l’arco di Porta Ticinese (1801-14) e l‘Arco del Sempione poi detto della Pace (1807-38) a Milano, la propria villa a Inverigo (1814), la chiesa di Concorezzo (1810-21), il campanile di Urgnano (1824-29) e la Rotonda di Ghisalba (1822- 32) che costituisce una personale rielaborazione del Pantheon.
La forma cilindrica fu richiesta dai Facchini che lavoravano ai porti di Livorno e Pisa
L’insolito campanile realizzato da Luigi Cagnola, eccellente architetto italiano esponente di primo piano del neoclassicismo milanese che operò tra il Settecento e l’Ottocento, si caratterizza per la sua forma cilindrica e per gli elementi architettonici di stampo neoclassico, piuttosto insoliti in zona.
Un aneddoto popolare narra che la particolare forma circolare venne richiesta dalla “compagnia dei Facchini” (che lavoravano ai porti di Livorno e di Pisa), committenti dell’opera, i quali desideravano una torre che potesse uguagliare, anzi superare, la torre di Pisa.
La torre di Urgnano sembra pendente, ma in realtà non è così
Il progressivo ristringimento verso l’alto porta l’osservatore a credere che la torre sia pendente, ma nella realtà è solo un effetto ottico o, come dicono gli abitanti di Urgnano, una diceria messa in giro dagli abitanti dei paesi limitrofi, invidiosi della meraviglia neoclassica.
Ma se pensiamo ai committenti (la Compagnia dei Facchini che lavoravano a Pisa, come avete letto più sopra), viene quasi il sospetto che fossero stati proprio loro a chiedere all’architetto che la Torre di Urgnano pendesse come la torre pisana. Non prendete questo sospetto come una verità storica, mi raccomando. Anche se mi piace pensare che la scelta di rastremarla verso l’alto fosse un espediente tecnico dell’architetto per accontentarli.
La Torre che si trova a Urgnano in origine era destinata al territorio di Ghisalba
La sua visibilità fin da diversi chilometri di distanza, ha reso il campanile di Urgnano molto noto in terra bergamasca. Per gli urgnanesi avere sul proprio territorio un monumento del genere è un onore e motivo di vanto. Eppure, a quanto pare, originariamente la torre non fu pensat» per il paese dei conti Albani: si sarebbe dovuto realizzare, infatti, a pochi chilometri di distanza, a Ghisalba.
Sembra infatti che il campanile del Cagnola inizialmente doveva essere costruito per la chiesa di Ghisalba che ben si confaceva per la rotondità della stessa. Ma non potendo disporre di adeguati fondi economici in loco fu poi realizzata a Urgnano.
Non è la prima volta che un monumento passa da una committenza all’altra, o addirittura da un paese all’altro. Vi ricordate il caso del monumento a Gaetano Donizetti che era stato pensato per un altro grande della musica? Ecco l’articolo in cui ne parlo: Curiosità: il monumento dedicato a Gaetano Donizetti che ha cambiato volto prima di vedere la luce
Il Cagnola nel progettarla utilizzò tutti gli stilemi classici antichi
L’opera in stile neoclassico rappresenta la sintesi degli stili dell’architettura antica. Nei tre piani che sormontano l’ampio tamburo, troviamo, infatti, lo stile Dorico, poi Ionico, quindi Corinzio e infine la balconata delle Cariatidi che sostiene la cupola.
La Torre del Cagnola è un inno al numero 8
La torre è un vero e proprio inno al numero 8, il numero che rappresenta l’Ottavo Giorno, il giorno della Resurrezione. Otto sono infatti gli spicchi in cui in senso verticale è suddivisa la superficie della torre, otto le lesene e otto le statue per ciascun ordine, otto le campane (in origine, oggi sono 12), otto le statue delle cariatidi.
Per arrivare in cima alla torre del Cagnola dovete salire 235 gradini
All’interno della Torre, una seconda torre in pietra, che fa da sostegno all’intera struttura, contiene una scala a chiocciola di ben 235 gradini. Dovete percorrerli tutti per arrivare in cima alla torre, in corrispondenza delle campane
La Torre campanaria del Cagnola ospita uno dei concerti di campane più grandi della Lombardia
La Torre di Urgnano ospita un concerto di 12 campane in si♭2, fuse dalla fonderia Bizzozero di Varese nel 1834 (in origine erano otto campane). Le due campane maggiori e l’allora piccola furono requisite durante la seconda guerra mondiale, poi ripristinate dalla fonderia Ottolina di Bergamo nel 1947. Nel 1986 furono aggiunte le tre campane minori, da parte della fonderia Capanni di Castelnovo ne’ Monti. Nel 2001si aggiunse la settima minore (il semitono), sempre a opera della fonderia Capanni, diventando uno dei concerti di campane più grandi della Lombardia.
Un detto popolare cita la Torre di Urgnano insieme alle sacrestie di Alzano e al Duomo di Milano
C’è un detto popolare al riguardo, decisamente lusinghiero che vi dà l’idea di quanto sia splendida quest’opera:
Sagrestea de Alzà
Campanel de Orgnà
Dom de Milà
E a questo proposito mi viene in mente che non ho ancora scritto delle sacrestie di Alzano Lombardo. Che ne dite se ve ne parlo in uno dei prossimi articoli?
Cosa visitare a Urgnano e nei dintorni
Scoprire cosa o chi lega Urgnano a Lepanto, la città greca dove si combatté la celebre battaglia
Pomeriggio a corte nel castello di Bartolomeo Colleoni a Malpaga
Luoghi colleoneschi | Alla scoperta del Castello di Cavernago Martinengo Colleoni
Note: le immagini sono in parte mie e in parte recuperate in rete. I progetti del Cagnola sono state recuperate in rete sul sito dei Beni Culturali.
One comment