7 chicche imperdibili su Scorlazzino e Scorlazzone, le scalette di Bergamo più note sul web

Scorlazzino e Scorlazzone. Ormai a Bergamo si ripetono in coppia, come se fossero un tutt’uno. Sembra quasi uno scioglilingua, ma in realtà sarebbe più giusto definirle uno sciogli…gambe! Lo Scorlazzino e lo Scorlazzone sono infatti due meravigliose scalette, che salgono da San Martino della Pigrizia a via Sudorno, proseguendo fino al castello di San Vigilio. .

Scorlazzino e Scorlazzone fanno parte del reticolo di scalette acciottolate e fiancheggiate da muretti, talvolta a secco, che caratterizzano la città antica e i colli. Erano percorse dai contadini, che le usavano per spostarsi da un terrazzamento all’altro e dagli abitanti di città che, intenti nello svolgimento degli affari, desideravano raggiungere più velocemente la loro meta. Ancora oggi, le scalette conservano una sorta di doppia “anima”, in cui il grigio della pietra e delle vie urbane si concilia con il verde degli orti e dell’area rustica. 850 metri nella natura e nella storia di Bergamo tutti da scoprire e da vivere.

Scorlazzino e Scorlazzone

Scorlazzino e Scorlazzone a piedi

Scorlazzino e Scorlazzone, due scalette entrate nell’immaginario collettivo come un tutt’uno anche se in realtà sono due scalette ben distinte. La prima è lunga 325 metri per 206 gradini. La seconda è lunga 500 metri per 162 gradini. Totale: 825 metri per 368 gradini.

Scorlazzino

E’ il percorso più conosciuto e affascinante delle Scalette che conducono nel punto più alto di Bergamo e che si snoda fra orti e giardini. Il percorso inizia da via San Martino della Pigrizia (a due passi dalla chiesina di cui vi racconto nel link qui sotto), con una bella scalinata che ci offre una bella panoramica, dove spicca l’alto campanile del Tempio dei Caduti di via Sudorno.

Per approfondire: Alla scoperta della Chiesa di San Martino della Pigrizia, piccolo gioiello sui colli di Città Alta

La salita allo Scolarazzino è di breve dislivello con un certo numero di gradini irregolari, lungo la salita, nelle belle giornate, è possibile vedere la pianura padana fino agli Appennini, scorgere delle dimore signorili e non ultimo, per un momento il tempo della salita, staccarsi dalla vita frenetica, soprattutto di primissimo mattino quando i turisti ancora sonnecchiano nei loro letti, godere del tepore del primo sole, del vento e dell’allegro canto degli uccellini.

Salendo la scalinata è possibile ammirare i prati e gli orti terrazzati.  Arrivati in cima la vista si apre alla scoperta della natura colorata di questo luogo che apre letteralmente il cuore. Arrivati in cima sbuchiamo su via Torni, dove c’è una fontanella d’acqua. Sulla sinistra possiamo prendere la salita dello Scorlazzone che porta alla chiesa di San Vigilio e poi scendere in Città Alta. Perchè dico scendere in Città Alta? Lo scoprirete al punto #2.

Scorlazzone

La partenza della salita è dislocata lungo via Sudorno, a pochi metri dalla conclusione della salita dello Scorlazzino e poco prima di arrivare alla chiesa del Tempio dei Caduti.

Salendo lungo questa scaletta si hanno diverse viste panoramiche di grande fascino: verso ovest è situata e visibile la valle di Astino con il bellissimo monastero da pochi anni restaurato e riportato a nuova vita dalla MIA, ente privato che lo gestisce da diversi secoli.

Ad est è invece visibile a tratti Bergamo Alta, con i suoi campanili, torri e cupole. In particolare ci sono un paio di punti dove, spiando attraverso i cancelli delle ville signorili che sorgono lungo la salita, città alta appare in tutto il suo splendore baciata dal sole e disponibile a farsi fotografare da tutti gli amanti della fotografia. Arrivati in cima alla scaletta, in pochi passi si passa a fianco della piccola ma carinissima chiesa di San Vigilio e il percorso è concluso.

Per approfondire: Una passeggiata nella Valle d’Astino, a Bergamo, tra storia e natura

7 chicche sullo Scorlazzino e lo Scorlazzone, scalette di Bergamo

Millegradini - scorlazzino e scorlazzone

Il concatenamento tra lo Scorlazzino e lo Scorlazzone è un classico irrinunciabile per i bergamaschi che quando parlano delle scalette le citano quasi in modo automatico. In effetti si tratta di due scalette davvero suggestive, perfette per raggiungere in breve  – con un po’ di fiatone, se siete come me – la zona di San Vigilio.  Si tratta di una salita come già detto molto affascinante con qualche curiosità che vale la pena citare.

#1 Scorlazzino e Scorlazzone: le scalette di Bergamo più citate sul Web

E a proposito di citazioni, queste scalette sono citate sul web in oltre 1170  articoli, compresi quelli che ho scritto io in passato. Senza contare le foto che aumentano di settimana in settimana. Solo su Instagram gli hashtag #scorlazzino #scorlazzone #scorlazzinoescorlazzone contano migliaia di foto. Conoscete altre scalette di cui è stato scritto tanto e che sono state così fotografate?

Per approfondire, leggeteSu e giù per le scalette di Bergamo a visitare la città in modo diverso

#2 Scorlazzino e Scorlazzone: partono da Città Alta e… salgono

Percorrendo prima lo Scorlazzino e poi lo Scorlazzone potete arrivare fino al castello di San Vigilio oppure proseguire a sinistra lungo i colli per ammirare le tante ville che sorgono lungo il colle di San Sebastiano.

E questa secondo me è la vera chicca che molti sanno, ma spesso dimenticano: Città Alta non è la parte più alta di Bergamo. Già quando sarete sullo Scorlazzone vi renderete conto che state salendo ben oltre Città Vecchia, visto che il Colle di San Vigilio si trova ad un’altitudine superiore. E lo Scorlazzino e lo Scorlazzone sono la via che perfetta per arrivare nel (vero) punto più alto di Bergamo.

Per approfondire, leggete: Famolo strano (su sette colli) | Roma, Bergamo e le altre 87 città su sette colli che si trovano nel mondo

#3 Scorlazzino e Scorlazzone: perché si chiamano così

Difficile dare un’unica spiegazione, ma quello di cui siamo certi è che il loro nome ricorda alcune espressioni dialettali bergamasche.

Scorlazzone è un nome curioso che risale probabilmente al sostantivo dialettale scorlas, vale a dire “castellazzo” (evidente è il riferimento al castello di San Vigilio), oppure al falcetto (corlass), strumento che i contadini usavano per liberare la via dall’intrico dei rovi. Chi imbocca le scalette da Via Sudorno nota infatti che l’inizio della strada è piuttosto ampio, ma ben presto si restringe in una via gradinata fiancheggiata da muri spesso trapuntati da rami di sambuco e di altre piante.

#4 Scorlazzino e Scorlazzone: lungo il percorso il simbolo dell’uschiolo

Dopo i primi gradini dell’imbocco dello Scorlazzone notate a sinistra un’antica fontana in pietra arenaria. Qui si trovata un uschiolo, il simbolo utilizzato dai fontanari incaricati di provvedere alla manutenzione dell’acquedotto di Sudorno. Quel segno indicava il punto da cui accedere. In un disegno del XVII secolo, gli stemmi in pietra, ormai illeggibili, sono riconoscibili come quello di Filippo d’Asti, potestà a Bergamo nel 1256.

#5 Scorlazzino e Scorlazzone: nel tracciato della Mille Gradini

Appuntamento fisso di ogni settembre bergamasco,  la Millegradini rappresenta uno degli eventi clou della fine estate cittadina. Due le giornate in programma, in corrispondenza del terzo week end di settembre. Si parte sabato con la possibilità di visitare i luoghi di interesse artistico e culturale che hanno aderito al circuito (per l’occasione musei, sedi e monumenti saranno ad accesso libero), senza uno specifico percorso da seguire. Caratteristica dell’iniziativa, scale e scalette che non mancheranno e che diventeranno protagoniste imprescindibili di tutto il percorso.

Visto il numero di scalini (368 totali tra Scorlazzino e Scorlazzone) gli organizzatori della Mille Gradini hanno pensato bene di inserire entrambe le scalette nel percorso che da 11 anni riscuote tanta fortuna tra gli appassionati di Bergamo e di scalette. Fa sorridere che il tratto forse più famoso della rete di scalette della città – l’accoppiata Scorlazzino e Scorlazzone – incominci da via San Martino della Pigrizia: non è proprio per pigri questa ascesa, anzi è il cuore della corsa e probabilmente la rampa più amata dagli atleti della Millegradini.

Per approfondire, leggete: Millegradini di Bergamo, la manifestazione che unisce sport e cultura

Se volete scoprire tutte le scalette della Millegradini oltre allo Scorlazzino e allo Scorlazzone, cliccate qui

#6 Scorlazzino e Scorlazzone: anche in un gioco in scatola

Gioco dell'Oca di Bergamo

Un percorso di ottanta caselle in cui viene simulato il tragitto che dall’ingresso in città porta il visitatore nel cuore di Bergamo Alta. Tra le prime caselle del Gioco dell’Oca di Bergamo si trova, infatti, la Torre dei Venti, monumento visibile all’uscita dell’autostrada A4. In seguito si procede, tirando il dado, tra i tesori culturali e storici, passando anche per le bellezze naturali dei dintorni. Vince chi arriva per primo nel cuore di Bergamo alta: la magnifica Piazza Vecchia che Le Corbusier definì “la piazza più bella del mondo”.

Prima di raggiungere il traguardo può capitare però di dover tentare la fortuna sulla casella della Funicolare, sperando quindi di prenderla in tempo per raggiungere le ultime mete prima dell’arrivo, oppure si rischia di saltare un turno se si capita sulle scalette dello Scorlazzino e dello Scorlazzone…

Come vedete impossibile non citare queste due scalette.  Per saperne di più sul gioco dell’Oca di Bergamo, cliccate qui

#7 Scorlazzino e Scorlazzone: per un primo bacio perfetto

Come vedete dal percorso segnalato da googlemaps ad andatura normale si percorrono in una ventina di minuti. A meno che… Le scalette di Bergamo sono perfette per darsi un bel bacio appassionato. Tutti i bergamaschi ne hanno dato almeno uno su una scaletta. Ma pare che le scalette migliori per una bella sessione di baci romantici siano proprio quelle dello Scorlazzino e dello Scorlazzone. Infatti sono molto lunghe, ma proprio per questo, pur essendo molto nominate e raccontate, sono anche quelle percorse solo da persone abbastanza allenate.  Quindi, innamorati di tutto il mondo, fate qualche gradino e poi bacio, qualche gradino e poi bacio.

Per approfondire, leggete: Famolo strano (l’ultimo dell’anno): i 10 posti più belli dove baciare a Bergamo

 

Incuriositi dalle scalette di Bergamo?

Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce le 1001 cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita.

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

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Note: le foto sono in parte mie e in parte recuperate sul web e su Instagram.
Credit: Tusoperator.it e Bergamasca.net

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