Chi per la prima volta mette piede a Bergamo scopre una città che mai si sarebbe immaginato così bella; e un popolo non solo dedito al lavoro, come di fatto s’aspettava. Il documentario Il talento di Bergamo – Al di là del fiume e tra gli alberi andato in in onda domenica 18 giugno alle 22 circa su Rai5 (e visibile su raiplay a questo link) racconta tutto questo e lo fa attraverso le voci dei suoi uomini e delle sue donne di talento.
La regista del documentario Il Talento di Bergamo, Monica Ghezzi si avventura dapprima nella parte antica della città, ricca di scorci suggestivi, per poi approdare a Bergamo bassa, più mossa e complicata, ma non meno ricca di attrazioni. Chi guarda Bergamo per la prima volta, nota subito la sua architettura unica. La città è divisa in due parti: Alta e Bassa, separate dalle imponenti mura venete, costruite nel 1500 e perfettamente conservate. Per salire nel nucleo più antico, si prende una funicolare che ha 150 anni e offre panorami mozzafiato sulla città e la pianura sottostante. Ci si mantiene in forma a camminare su e giù per le sue strade e le ripide scalinate che collegano la Città Bassa e quella Alta. Girovagando senza una meta precisa, ci si lascia suggestionare dal luogo e dalle persone che si incontrano.
A Bergamo hanno trovato terreno fertile per coltivare e crescere il proprio genio Gaetano Donizetti, Giacomo Manzù e suo figlio Pio, Ermanno Olmi, Enrico Rastelli, Felice Gimondi, per citarne solo alcuni del passato. Nel presente Bergamo continua a sfornare talenti, qualcuno entrato negli onori delle cronache, qualcuno conosciuto solo dagli addetti ai lavori, qualcuno più defilato. Tutti accumunati da una grande passione per il loro territorio d’origine e la cui vita si lega a doppio filo con la storia di Bergamo.
Ecco quello che troverete in questo articolo
I bergamaschi intervistati nel documentario
Monica Ghezzi incontra una quindicina i bergamaschi: artisti, sportivi, uomini e donne, bergamaschi di ieri e di oggi. Sono loro i protagonisti questo viaggio per cercare di comprendere a fondo Bergamo, la bergamaschità e il talento del presente e del passato.
Claudio Calzana
Nella magnifica cornice del chiostro del Monastero del Carmine, lo scrittore Claudio Calzana si rivela fonte inesauribile di racconti dedicati al carattere e all’identità del popolo bergamasco, a partire dall’incredibile storia dei suoi nonni paterni che abitavano proprio nel primo piano del chiostro. Suo nonno, cieco per via del morbillo, era l’organista della vicina chiesa del Carmine e suo padre giocava nel chiostro coi suoi fratelli. Le storie ascoltate dai nonni sono poi diventate i soggetti dei suoi libri.
Giulia Castelletti
Giovane bergamasca, Giulia Castelletti, lavora per Lab80 e si occupa di restauro delle pellicole delle famiglie bergamasche. Un’attività scoperta per caso, al termine della Scuola d’Arte. Giulia recupera pellicole antiche, scopre e valorizza il passato della Bergamo dei primi del Novecento attraverso il film amatoriale di famiglia.
Nino Gandini
Nino Gandini, bergamasco d’adozione, classe 1929, una moglie svedese e figli e nipoti sparsi tra i vari continenti, è testimone di una Bergamo lontana dal cliché della città industriosa e iper-produttiva; una Bergamo più sensibile, pervasa da una spiccata anima creativa, espressa dai molti artisti che proprio qui hanno trovato terreno fertile per coltivare il proprio genio.
Giuliana d’Ambrosio
Titolare dell’antica osteria Da Giuliana, è una donna piena di energia. Giuliana racconta la sua vita, il suo rapporto con i Bergamaschi e il suo amore per l’Atalanta.
Giacomo Manzoni racconta il nonno Giacomo Manzù e il padre Pio
Scultura e design in un’unica famiglia, quella dei Manzù, o meglio Manzoni. Bergamo è infatti la terra che ha dato i natali a grandissimi artisti come Giacomo Manzù e suo figlio Pio, designer della Fiat 127, che vengono entrambi raccontati da Giacomo Manzoni. Giacomo, figlio di Pio, racconta il suo rapporto col padre, conosciuto poco per via della scomparsa prematura del genitore, ma continuato in un dialogo costante con le sue opere.
Per approfondire, leggete: Passeggiare nel Parco della Scultura tra le opere dei grandi scultori di Bergamo, partendo da Manzù
Franco Blumer e Lorenzo Giusti
Incontriamo Franco Blumer, artista bergamasco che si occupa di oreficerie antiche e restauri. Suo il restauro della Madonnina del Duomo di Milano: un’esperienza incredibile e totalizzante, che solo 4 persone hanno fatto nei secoli.
Il direttore della GAMeC, Lorenzo Giusti, racconta il valore dell’arte contemporanea espressione del tempo presente. Per lui che ha scelto Bergamo, questa città a pochi chilometri da Milano, rappresenta un unicum: l’intersettrice tra il piano orizzontale della città e il piano verticale della montagna.
Pirouette Ensemble
Tra i grandi talenti che Bergamo ci ha regalato, c’è anche Enrico Rastelli, colui che ha inventato la giocoleria. E di giocoleria si occupano i Pirouette Ensemble, un gruppo di amici tutti bergamaschi che hanno deciso di proseguire nel solco di Rastelli, portando in scena la sua arte. Lo fanno con la musica e gli oggetti rotanti.
Per approfondire, leggete: Personaggi bergamaschi | Enrico Rastelli, giocoliere bergamasco che inventò la giocoleria moderna all’inizio del Novecento
Ale Senso e Angelo Signorelli
Della Bassa è nativo Ermanno Olmi, uno dei grandi maestri del cinema italiano, che qui ha realizzato uno dei suoi capolavori, L’albero degli zoccoli. A Treviglio, nei pressi di una delle cascine dove Olmi girò alcune scene, c’è un murale ispirato all’opera del regista. Davanti all’immagine del bambino con lo zoccoletto rotto, ecco l’autrice del disegno, la visual artist Ale Senso.
- Famolo strano (al cinema) | Scopri i set e le location dei 30 film girati a Bergamo e provincia
- L’Albero degli Zoccoli e il murale di Ale Senso a Castel Cerreto
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Angelo Signorelli racconta invece il valore dei film di Ermanno Olmi. Un’arte, quella del cinema, che a Bergamo da sempre è particolarmente amata, come dimostra la pluridecennale storia di Lab80.
Giulia Cremaschi Trovesi e Maria Grazia Panigada
Giulia Cremaschi Trovesi, pianista straordinaria, riesce a insegnare la musica ai bambini sordi.
E di musica si occupa anche Maria Grazia Panigada, una delle anime del Teatro Donizetti che racconta in cosa consiste il suo lavoro, fatto di passione e di ricerca, per definire il cartellone del teatro ogni anno.
Michela Moioli e lo street artist Joker
In Val Seriana, a Clusone, troviamo lo street artist Joker, autore di un murale molto particolare che invita alla speranza e alla rinascita, realizzato ad un anno dallo scoppio della Pandemia.
Per approfondire, leggete: Lo dicono i muri | A Clusone il murale di Joker sorride alle avversità e inneggia alla speranza
Ad Alzano Lombardo la pluripremiata Michela Moioli, campionessa olimpica di snowboard cross ai Giochi olimpici di Pyeongchang 2018.
Giacomo Pellizzari
Giacomo Pellizzari, giornalista sportivo e scrittore, racconta Gimondi, il grande campione del ciclismo originario di Serina e il suo amore per le due ruote. Con lui lo sport si fonde con il racconto e diventa arte.
Se vi piacciono i documentari su Bergamo…
Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce le 1001 cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita.
Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.
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Note: le foto di questo articolo sono tratte dal documentario e sono esplicative delle interviste che troverete al suo interno.