Val Gandino | La Raggiera del Triduo dei Caniana risplende per tre giorni in Quaresima nella chiesa di Gandino

Un manufatto imponente e suggestivo, nel quale si fondono la devozione plurisecolare di una comunità e la mirabile maestria di importanti artisti. Nel secondo fine settimana di Quaresima (nel 2024 dal 24 al 26 febbraio compreso) torna a splendere a Gandino la maestosa Raggiera del Triduo dei Caniana, capolavoro settecentesco che connota le giornate quaresimali dedicate ai defunti.

Quello del Triduo dei Morti è un momento liturgico particolarmente sentito, espressione di una tradizione particolarmente diffusa in Valle Seriana, che a Gandino vive una suggestione di grande impatto. A caratterizzare l’allestimento è in particolare la Raggiera lignea che si erge dietro l’altare maggiore.

Le celebrazioni iniziano sabato 24 febbraio con l’incontro delle Confraternite della Val Gandino che si ritroveranno alle 9 nella chiesa di San Mauro presso il Convento delle Orsoline per un momento di preghiera. Seguirà il corteo dei confratelli in divisa verso la Basilica, dove alle 10.30 sarà celebrata la solenne funzione liturgica davanti alla Raggiera.

 

La Raggiera del Triduo dei Caniana

La Raggiera del Triduo per la Basilica di Gandino fu realizzata fra il 1788 ed il 1791,  dopo che quella creata nel 1777 da Donato Andrea Fantoni fu ritenuta non sufficientemente maestosa dai committenti gandinesi.

Fu realizzata dalla bottega dei maestri Caniana, scultori e intarsiatori del legno originari di Romano di Lombardia che collaborarono con Andrea Fantoni per la realizzazione delle celeberrime Sacrestie di Alzano Lombardo. Dell’originale fantoniano si conserva un disegno presso il Museo Fantoni di Rovetta e, forse, alcune parti nell’ambito dell’allestimento del Triduo della parrocchiale di Vall’Alta di Albino.

Com’è fatta la Raggiera e come viene allestita

L’enorme incastellatura creata dai Caniana tocca i dodici metri di altezza e vede il Santissimo coronato da raggi con vetri policromi di Murano illuminati da lampadine elettriche (un tempo lumini) secondo un’iconografia che richiama la visione dantesca di Dio.

Ha un corpo centrale del diametro di cinque metri con quattro cerchi concentrici, fissato sopra l’altare maggiore. Ad esso si aggiungono le piramidi, bracci lignei che reggono 116 candele. Il tutto avvolto in un enorme drappo cremisi frutto della tradizione tessile della Val Gandino.

Al centro della chiesa viene disposto il cero pasquale, memoria della resurrezione di Cristo che sconfisse la morte per l’intera umanità. Poco distante viene installato un catafalco con una grande coltre funebre settecentesca, di velluto nero, preziosamente ricamata in oro e seta policroma. Quattro immagini sono preziosamente ricamate sui lati: la resurrezione di Cristo, la resurrezione di Lazzaro, la resurrezione dei morti alla fine dei tempi e la morte di San Giuseppe (invocato per una buona morte).

Cosa simboleggia

La Raggiera del Triduo dei Morti simboleggia l’ordine e la gloria del Paradiso dove le anime dei defunti (le luci) hanno trovato posto in contemplazione della Santissima Trinità.

Al centro, durante le funzioni liturgiche, viene esposto il Santissimo Sacramento, presenza reale di Cristo che promuove l’unione tra la chiesa terrena e la chiesa celeste.

Più in basso, sulle piramidi, trovano posto 136 candele che simboleggiano le anime purganti che anelano a entrare in Paradiso.

Le numerose candele in chiesa (collocate su una serie di lampadari ottocenteschi, installati per l’occasione) sono l’immagine dei fedeli che debbono mantenere ardente e luminosa la loro condotta di fede.

Il Triduo dei Morti in Val Seriana

Credit: Anna Gamba

Il tradizionale Triduo dei Morti è un tempo di riflessione sui defunti voluto dalla Chiesa nel periodo della Quaresima a seguito nelle numerose epidemie di peste che dal 1630 avevano colpito la popolazione lombarda. Gli altari delle chiese vengono dotate di un’imponente struttura decorativa formata da candele accese a simboleggiare la fede e la vita, che contrastano con la chiesa buia, al centro della quale viene posto il catafalco e la croce.

L’apparato del Triduo e il raccoglimento dei fedeli vengono accompagnati dal suono delle campane, che vengono inizialmente portate a bicchiere e successivamente suonate una ad una dalla minore alla maggiore, come per i funerali. Segue una sequenza di scale a sottolineare il momento solenne. L’evento, come sempre assai partecipato, resta una testimonianza di tradizione religiosa e musicale da tutelare e divulgare.

Il calendario dei Tridui seriani

Questa celebrazione si colloca a Gandino nella seconda domenica di Quaresima, nell’ambito di un calendario cadenzato che unisce in questo periodo le parrocchie della Valle.

Da segnalare infatti, con apparati più o meno importanti, i Tridui che si alternano in Val Seriana:

  • Cazzano Sant’Andrea: due domeniche prima di Carnevale;
  • Leffe: una domenica prima di Carnevale;
  • Barzizza: nel mese di novembre (ma anticamente la domenica di Carnevale);
  • Peia e Vall’Alta di Albino: la prima domenica di Quaresima;
  • Vertova e Cirano: la terza domenica di Quaresima;
  • Casnigo: la quarta domenica di Quaresima.

L’incontro delle Confraternite

Durante il Sacro Triduo dei Morti, avviene l’incontro delle Confraternite. L’incontro raduna i componenti di queste antiche realtà, particolarmente numerose in Diocesi (se ne contano circa 80) e molto attive nelle parrocchie della Val Gandino, dove se ne contano ben dieci.

Attualmente sono attive quelle del Ss. Sacramento a Gandino, Cazzano S.Andrea e Barzizza (rifondata nel 2015), Ss. Trinità e Terziarie di S.Anna a Cirano, Madonna del Carmine, Madonna Addolorata (Suffragio) e S. Giuseppe a Gandino, Madonna d’Erbia a Casnigo, S. Rocco a Leffe.

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