La domenica mattina? Scoprire Bergamo e provincia con le tapasciate (o corse podistiche non competitive)! (Aggiornato 2022)

Tapasciate e corse podistiche non competitive. Se tra i buoni propositi del 2022 avete inserito “fare movimento“, “camminare“, “correre“, “conoscere posti nuovi” o “stare nella natura” allora ecco una cosa che dovete proprio fare almeno una volta a Bergamo e in provincia la domenica: andare a tapasciare! Cosa vuol dire? Tranquilli, non è una parolaccia: significa prendere parte alle manifestazioni podistiche non competitive che si organizzano ogni domenica in provincia e… gambe in spalla, alla vostra velocità!

Non vi ho mandato a quel paese, anzi. Vi ho semplicemente suggerito un’attività che dovete assolutamente provare. E state attenti, perché le tapasciate  (ma molti le chiamano anche camminate o corse non competitive) potrebbero piacervi talmente tanto da diventare addirittura una droga. Soprattutto in questo momento, in cui stare all’aria aperta ti dà un senso di libertà che prima della pandemia non ci rendevamo conto di quanto fosse importante!

E non sto scherzando, perchè a tapasciare all’aria aperta, in campagna o nei boschi, ci si diverte davvero tanto tanto!

Cosa significa tapasciare

Tapasciare è una parola che si usa spesso tra i runner, quelli che corrono forti, per parlare di quelli che vanno piano e che non sono competitivi.  Il termine non sempre viene usato in modo positivo. Viene infatti usato per indicare una corsa lenta, fatta trascinando i piedi, senza stile, alternando anche il cammino.

Io e molti altri invece lo usiamo per indicare quell’attività fisica che può stare a metà tra la corsa nella natura su percorsi misti (asfalto e sterrato) e la camminata a qualsiasi andatura, su percorsi stabiliti che ti portano a visitare territori e luoghi al passo che vuoi.


L’origine della parola tapascione

Questo termine nacque a Roma negli anni 70 al campo dell’Acqua Acetosa, da un mezzofondista milanese, nazionale trasferitosi a Roma. Osservando un gruppo numeroso di mezzofondisti lenti, e che correvano in modo evidentemente poco atletico, disse: “Ma questi stanno facendo una tapasciata”, e da qui nacque il termine tapascione. Per tapasciata in dialetto milanese si intendeva la gita fuori porta della domenica, in cui si andava a piedi all’osteria fuori porta e si tornava trascinando i piedi, dopo aver bevuto troppo. Quindi tapascioni da allora identifica mezzofondisti poco atletici, non certo atleti da 20 km/h e neanche velocisti poco veloci.

Eppure ora i tapascioni sono un popolo fiero: sono quelli che la domenica mattina si incontrano alle tapasciate di paese, le corse e camminate podistiche non competitive che raccolgono migliaia di appassionati ogni settimana, e che partono all’avventura, per il piacere di fare movimento, visitare posti nuovi e mettersi alla prova. E, per quanto mi riguarda, i tapascioni sono i podisti che corrono per il piacere di farlo, senza preoccuparsi troppo dei tempi, ma solo dei luoghi in cui corrono. Che alternano corsa a camminata.

Le tapasciate bergamasche

Le tapasciate sono corse (ma va bene anche camminare) non competitive, con partenza libera (si può partire tra le 7.30 e le 9.30) e con percorsi di diverse lunghezze, che si svolgono generalmente la domenica mattina, di solito in provincia anche se ne abbiamo di bellissime anche a Bergamo, in Città Alta.

Organizzate da gruppi e/o associazioni del territorio che fanno riferimento alla FIASP (Federazione Italiana Amatori Sport per Tutti), da regolamento le taspasciate rientrano nella categoria delle “Manifestazioni ludico motorie a carattere popolare”. Il loro scopo è  “sviluppare l’amore per lo sport, rivolto ai valori della fratellanza, dell’amicizia e della famiglia per favorire il processo di socializzazione che si matura nel rispetto della persona e della natura”.

Il costo di iscrizione che va dai 2 ai 6 euro a seconda che si voglia il pacco gara finale che in gergo viene chiamato  “riconoscimento” e che di solito comprende cose da mangiare o bere: pasta fresca, riso, formaggio, vino, colombe pasquali, biscotti, integratori alimentari, etc. Ma un anno mi è capitato anche di ricevere un Babbo Natale in ceramica.

percorsi si snodano in campagna, fra campi, colline, boschi e sono tutti segnalati. Si può scegliere tra più distanze (generalmente dai 6 ai 12, 18, fino, talvolta, ai 25) in base al proprio tempo a disposizione, alla propria preparazione e alle proprie necessità. Di solito nei volantini vengono indicate le difficoltà dei percorsi, se c’è il servizio medico, ogni quanti chilometri ci sono i ristori, se sono adatti a passeggini o sedie a rotelle.

I ristori  durante il percorso meritano un approfondimento. In genere sono ogni 4 o 5 km ma alcuni anche meno. Vi accorgete di essere arrivati sia per i cartelli che li segnalano qualche centinaio di metri prima, sia perchè c’è sempre un sacco di gente ferma a chiacchierare e a sorseggiare tè caldo.  Difficile non fermarsi per qualche minuto. Si può bere acqua, thè, mangiare fette biscottate, mela, spicchi d’arancia, etc. Tutto gratis e tutto gestito da simpatici volontari che si preoccupano anche di fornire sacchi della spazzatura per mantenere l’area pulita così come l’avete trovata.

 

Camminate e corse podistiche non competitive nella bergamasca

La bergamasca ha una bella tradizione di tapasciate. Ogni domenica ci sono almeno un paio di tapasciate in giro per la provincia. Questo è perfetto per chi vuole cambiare ogni volta panorama e percorso.

Ci si trova la mattina tra le 7.00 e le 9.00. Si fa l’iscrizione, si ritira il cartellino e si parte. Basta portarsi dietro il cartoncino che attesta l’iscrizione (qualche volta anche con una cordina e te lo puoi appendere al collo) e un braccialetto in carta (da indossare).

Passi sotto il gonfiabile della partenza e via, sei partito. In genere i percorsi con le diverse distanze vengono segnalati con colori diversi. Ad ogni deviazione c’è un volontario che ti segnala la strada o che ferma le macchine se devi attraversare una strada.

Poi puoi trovare percorsi in pianura, percorsi misti (pianura e collina) o percorsi tutti collinari e boschivi. In genere sono segnalate le difficoltà e se il tempo non è adatto ad un determinato percorso, viene eliminato dalla tapasciata anche all’ultimo minuto per garantire la sicurezza di tutti.

Il fascino delle tapasciate nella bergamasca

Le corse podistiche non competitive sono un’evoluzione delle camminate, ma sono sostanzialmente simili nella logica. Innanzitutto è bello farle in compagnia.  Ci sono quelli che corrono, quelli che corrichiano, quelli che camminano e corrono, quelli che camminano e basta. Alle tapasciate ci si può godere il ritmo lento, le chiacchiere con gli amici, o con il podista che si affianca e decide di fare un pezzo con te.

Le tapasciate hanno un fascino tutto particolare. Di campioni, tranquilli, su questi percorsi non se ne contano a mazzetti: se ne incontra uno ogni mille e questo significa che le tapasciate sono DAVVERO per tutti, grandi e piccini. Basta scegliere il percorso e la distanza più adatta e ci si diverte sicuramente.

Ma soprattutto nelle tapasciate ci sono i ristori, dove ti fermi, mangi e parli. Si, in barba a tutte le regole che dicono che sarebbe meglio non mangiare, credetemi, non c’è niente di più bello che fermarsi al ristoro a bere un thè, mangiare una fettina di mela, uno spicchio di arancia, dei biscotti con la nutella…

Per sapere quale tapasciata è più vicino a voi, basta consultare questi siti. 

CSI – qui trovate il calendario delle marce non competitive

Podopodo – ecco il calendario delle tapasciate bergamasche

Podismo lombardo – calendario delle gare e tapasciate di Lombardia e dintorni


Le mie tapasciate (del passato) e l’ultima che ho fatto 

Non sono una ragazzina e non sono nemmeno una runner provetta. Un tempo correvo, si, ma oggi devo fare le cose con calma per via di un infortunio che mi ha dato qualche problema che si è trascinato per diverso tempo.

Per questo, se posso farle io una corsa podistica non competitiva, può farle chiunque.

Qualche mese fa per divertimento mi sono messa a contare tutti i cartoncini di gara ho in casa e sono arrivata a una belle cifra: sono quasi un centinaio.

Ecco l’ultima in ordine di tempo (ieri) che ho fatto a Sotto il Monte Giovanni XXIII.

La prima parte del percorso è un piccolo anello che va a toccare un po’ di paesi e frazioni dell’Isola Bargamasca. La seconda parte del percorso, invece entra nei campi, nei boschi e sulla collina di Mapello.


Un blog per chi vuole tornare in forma

Se volete migliorare la vostra forma fisica e cominciare a correre, potete andare su uno dei miei vecchi blog donnedicorsa.com. Non è aggiornato da diverso tempo, ma ci sono molti suggerimenti per iniziare a correre. Adatto a qualsiasi età.

E se vuoi correre con un paio di scarpe davvero top, clicca qui per acquistare: queste sono quelle che uso io.

 

Note

Le foto, ad eccezione di quelle segnalate diversamente sono mie e sono state scattate in parte durante la tapasciata di Sotto il Monte e in parte negli anni. 

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47 comments

  1. Non conoscevo queste tapasciate, amo molto camminare e poi farlo nella natura,è il massimo. Se mi trovo a venire a Bergamo me ne ricorderò

  2. Quando ero in Italia partecipavamo spesso… Dovremmo riprendere anche qui in Spagna.. Comunque il termine tapasciate mi fa troppo ridere

  3. Caspita non conoscevo le tapasciate! Sinceramente le camminate non mi piacciono, mi piacciono di più le soste…comunque una bella iniziativa davvero.

  4. Ma dai, non conoscevo il termine “tapasciare”, chissà come si traduce in australiano? Cmq anche io adoro correre, camminare, stare in mezzo alla natura è una delle cose più belle della vita. buona tapasciata Raffy

  5. Senza saperlo, sono una tapasciona da anni! Cammino in mezzo alla natura da sempre e lo divento ancora di più quando viaggio e preferisco affidarmi ai miei piedi e camminare (correre non ce la faccio proprio) anziché usare i mezzi.

  6. Ma dai non sapevo nemmeno l’esistenza del termine tapasciare… Carina l’idea degli itinerari della Domenica mattina!

  7. Molto originale il tuo post! Grazie per il racconto perchè adesso posso dire che ho imparato qualcosa di nuovo! Le passeggiate nel fine settimana sono diffuse anche qui a Roma se non altro perchè fanno tanto bene alla salute! 🙂

  8. un termine davvero molto particlare che non avevo mai sentito prima…… beh ora è la stagione giusta per tapasciare, scoprire nuovi posti in mezzo alla natura…..

  9. Non conoscevo il termine tapasciata ! ma sai che mi sembra proprio un’ottima idea?! a me ad esempio, pur essendo piuttosto sportiva, non piace correre.. ma tapasciare penso proprio che potrebbe piacermi! Come occasione per scoprire il territorio, incontrare altre persone e muovermi all’aria aperta senza l’ansia da “prestazione sportiva”. Grazie anche per le belle foto che fanno venir voglia di venire a scoprire i dintorni di Bergamo!

  10. che bella domenica, sarebbe proprio quello che mi ci vorrebbe, per staccare dallo stress e dalla città

  11. Quando ero ragazzina, il Comune organizzava qualcosa del genere una volta all’anno, in estate. Era un’occasione per vedere posti altrimenti sconosciuti e rimanere in compagnia.

  12. Non conoscevo il termine “trapasciare” prima di oggi ed è stata una bella scoperta. Mi piace camminare in modo veloce sulle rive del Ticino e quando il tempo lo permette, lo faccio spesso, in settimana, che c’è poca gente. Se no, in genere mi piace camminare con andatura normale, per guardarmi intorno e scoprire posti nuovi. Mapello, ad esempio, l’ho scoperta un po’ per caso e sono rimasta piacevolmente sorpresa.

  13. Tapasciare!!!! Mi fa morire questo termine!!! E’ allegro e invoglia proprio a fare l’attività!!!! Io, allora, vado tanto a tapasciare nella mia zona!!!!

  14. Io sono una tapasciona bella e buona e quel che è peggio, fiera di esserlo! XD Comunque, a parte gli scherzi, camminare per scoprire il territorio, è bellissimo.

  15. Non conoscevo il termine 🙂 credo mi divertirei un mondo a tapasciare con la mia sedia a rotelle 😀 magari quando torno ne facciamo una insieme 😀

  16. Fiera di essere una tapasciona ,si dice?io cammino a passo svelto ma poi rallentò,a volte contro voglia a volte con più energia …ma mi piace fare cosi`!

  17. la stagione perfetta per le tapasciate, come dici tu, è proprio questa che non fa ancora troppo cado……. noi per il momento le facciamo qui nell’entroterra ligure…..

  18. non ero a conoscenza delle tapasciate bergamasche ne dell’origine di questa strana parola scopro sempre cose nuove leggendoti

  19. Questo termine è il top, sono una tapasciatrice e non lo sapevo 🙂 Soprattutto all’inizio, quando da adulta ho deciso che oltre a perdere peso avrei voluto imparare a correre, l’ho fatto ed era bellissimo vedere il corpo migliorare giorno dopo giorno (poi ero a Berlino, certi parchi stupendi!!). Effettivamente venivo superata da molti runner provetti che devono aver pensato a me nel corrispettivo tedesco di “tapasciona”, ma non me n’è mai importato! Certo che a Bergamo e limitrofi, per come lo descrivi, c’è proprio un fascino particolare!
    E ora vado a vedermi il tuo vecchio blog 🙂

  20. Ho appena scoperto di potermi definire una tapasciona, o almeno in passato 😂 Oggi somiglio più ad un bradipo! Mi informerò sull’esistenza di queste attività nel riminese, potrei ricominciare a rimettermi in forma senza stramazzare al suolo!

  21. Queste camminate sono un ottima idea per rimanere in forma e anche per passare qualche ora in compagnia ti auguro Le organizzano spesso anche nei dintorni della mia zona. Conoscevo la parola tapasciata ma qui non ho mai sentito chiamarle in questo modo

  22. Sto cercando di ricordare come si chiamano in dialetto piemontese le tapasciate ma non mi viene proprio in mente. Comunque nomi a parte il concetto è lo stesso: partenza più o meno libera, corsetta o camminata e tanti punti di ristoro (l’ultima volta c’era pane, burro e acciughe qui nella mia città).
    Wow quasi cento: sei praticamente una professionista 🙌🏻

  23. Amiamo da morire fare camminate all’aria aperta e, perchè no, anche delle corse non competitive. Non conoscevamo le ” tapasciate”, ma ci organizzeremo per partecipare a qualcuna di queste. Non abitiamo lontano, quindi, si può fare! Grazie del consiglio!

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