Frasi Gaetano Donizetti sul Sentierone

Alla ricerca delle frasi di Gaetano Donizetti lungo il Sentierone di Bergamo

Avvertenza: questo articolo dovrete leggerlo più volte nel tempo perché nei prossimi 6 mesi sarà aggiornato almeno altre 10 volte.  Sì, perché l’attività che vi propongo oggi è solo all’inizio e diventerà più corposa di mese in mese. Di cosa si tratta? Di fare una passeggiata poetica alla ricerca delle frasi di Gaetano Donizetti. La pavimentazione del Sentierone, il salotto buono di Bergamo, da qualche settimana recita e cita le opere più famose del grande compositore bergamasco Gaetano Donizetti e… sono tutte da scoprire!

Le scritte che riportano le frasi più famosi delle arie del celebre compositore potranno essere lette nel percorso che dal teatro Donizetti va verso Piazza Dante, attraversando il Sentierone. Questa iniziativa si inserisce nelle attività di valorizzazione dell’area antistante il Teatro Donizetti appena restaurato. Per realizzarle è stato invertito l’ordine delle pietre e sono stati inseriti gli intarsi di metallo che riportano le frasi scelte in accordo con la Fondazione Teatro Donizetti e, in particolare, con il direttore della lirica, Francesco Micheli.

Quali sono le frasi delle opere di Donizetti già presenti sul Sentierone

Al momento sono tre le scritte già visibili che citano famose opere del maestro di Borgo Canale, Gaetano Donizetti, e sono tratte da queste opere:

“Enrico mio Lajo non sono, sono il padre, sono l’amico” (L’Ajo nell’Imbarazzo, 1824)

«Enrico mio Lajo non sono, sono il padre, sono l’amico» è una frase tratta dall’opera  «L’Ajo nell’imbarazzo» di Gaetano Donizetti, composta nel 1824.

Trama di L’Ajo nell’imbarazzo di Gaetano Donizetti

L’opera si svolge all’inizio del XIX secolo, in una non precisata città italiana.

Il Marchese Giulio esige che i suoi figli, Enrico e Pippetto, crescano nella più totale ignoranza di ogni questione sessuale. Enrico però ha segretamente sposato Gilda, e i due hanno anche un figlio. Esasperato dalla vita che è costretto a condurre, il giovane chiede l’aiuto dell’anziano precettore Gregorio, e gli fa incontrare la moglie. Quando giunge il marchese, Gilda rimane intrappolata nella camera di Gregorio. La giovane si preoccupa, perché deve allattare il bambino: Gregorio è costretto ad andare a prendere il bambino e portarglielo, nascosto sotto il suo mantello. Leonarda, una vecchia serva della casa, informa il marchese dei suoi sospetti; don Giulio scopre Gilda, ma è convinto che sia l’amante del precettore. Nella tempestosa scena che segue, che coinvolge tutti i personaggi, la verità viene finalmente a galla. Il marchese dapprima vorrebbe cacciare e diseredare Enrico per lasciare tutto a Pippetto, poi il deciso intervento di Gilda lo spinge al ripensamento e nella famiglia torna la serenità.

“Al dolce guidami castel natio” (Anna Bolena, 1830)

«Al dolce guidami castel natio» è una frase tratta dall’opera «Anna Bolena» di Gaetano Donizetti, composta nel 1830.

Trama di Anna Bolena di Gaetano Donizetti

Il re Enrico VIII è sposato con Anna Bolena, ma è innamorato della damigella Giovanna Seymour.
Anna viene convinta dal fratello – Lord Rochefort – a incontrare Riccardo Percy, suo antico amore abbandonato per Enrico, da poco tornato a Londra dal suo esilio. Lo scopo è di rasserenarlo e impedire che commetta qualche pazzia guidato dall’amore per Anna.

Enrico sa che Anna e Percy provano ancora dei sentimenti reciproci e ne approfitta per accusare la moglie di tradimento, ripudiarla e poter così sposare Giovanna. Viene coinvolto casualmente anche Smeton, paggio segretamente innamorato di Anna. Lui confessa mentendo che Anna ha tradito il re, dietro la falsa promessa di Enrico di risparmiare la vita ad Anna.

Giovanna – seppur travolta dai sensi di colpa per aver messo in moto involontariamente il complotto ai danni di Anna – diventa la nuova regina. Rochefort e Percy rifiutano la grazia del re, se non può usufruirne anche Anna.
Ormai uscita di senno, Anna Bolena viene condannata a morte insieme a Smeton, Rochefort e Percy accusati di aver preso parte al tradimento.

“Una furtiva lagrima negli occhi suoi spuntò” (L’elisir d’amore, 1832)

«Una furtiva lagrima negli occhi suoi spuntò» è uno dei passaggi più celebri tratto dalla celebre opera di Gaetano Donizetti, «L’elisir d’amore» composta nel 1832.

Trama de L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti

La vicenda è ambientata alla fine del 1700. Dopo la mietitura, Nemorino, contadino timido e impacciato, ammira da lontano la ricca e capricciosa Adina, e non osa dichiararle il suo amore (Quanto è bella, quanto è cara!). Quando trova il coraggio di farlo, ne riceve un rifiuto (Chiedi all’aura lusinghiera). Arriva al villaggio Dulcamara, un ciarlatano (Udite, udite , o rustici) che, messo al corrente della disperazione di Nemorino, gli offre un elisir magico che gli permetterà di conquistare Adina in meno di ventiquattro ore. Nemorino, più sicuro di sè , innervosisce la ragazza, che per puntiglio decide di sposare il generale Belcore. Egli le chiede almeno di rinviare le nozze d’un giorno, perchè l’elisir abbia effetto.

Nemorino, il giorno delle nozze, chiede a Dulcamara una seconda bottiglia di elisir e per pagarla si arruola nell’esercito di Belcore. Nemorino si lusinga intanto d’essere corteggiato da tutte le ragazze del paese. Attribuisce all’Elisir questa novità , senza sapere che suo zio è morto e lo ha lasciato erede di una fortuna. Adina comincia ad amarlo, ora che s’è fatto soldato per lei, e ricompra da Belcore l’atto d’arruolamento, che consegna a Nemorino, dichiarando il proprio amore. Certo merito dell’Elisir è la felice conclusione della vicenda (Viva il grande Dulcamara).

Per scaricare il libretto dell’opera cliccate qui.

Quali sono le frasi delle opere di Donizetti che ancora devono essere scritte sul Sentierone

In totale le frasi tratte dalle opere di Gaetano Donizetti che si troveranno sulla pavimentazione del Sentierone saranno in tutto 13. Al momento, come vedete sopra, sono 3.  Aggiornerò la lista con le fotografie man mano che saranno aggiunte, quindi vi invito a tornare su questo articolo.

A essere ricordate saranno le arie delle opere tra le più famose di Donizetti. Ecco l’elenco delle opere selezionate dalla Fondazione Donizetti e dal direttore della Lirica, Francesco Micheli:

  • Lucrezia Borgia,
  • Lucia di Lammermoor,
  • Roberto Devereux,
  • L’ange di Nisida,
  • La fille du régiment,
  • La favorite,
  • Linda di Chamounix,
  • Don Pasquale,
  • Dom Sébastien, Roi de Portugal,
  • Poliuto.

Altre curiosità su Gaetano Donizetti

Gaetano Donizetti è il compositore bergamasco più conosciuto nel mondo e questo ormai è assodato. La sua è stata una vita molto affascinante, piena di arte e di musica, ma anche di grandi successi e grandi tragedie. Bergamo è piena di luoghi che lo ricordano e tante sono le curiosità che mi piace ricordare.

Anche se non siete amanti della musica lirica, ma siete curiosi, vi farà sicuramente piacere rileggere:
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Cos’è il Sentierone di Bergamo e dove si trova

Ogni volta che scrivo un articolo dedicato a Bergamo devo ricordarmi che siete in tantissimi a leggermi e non è detto che sappiate tutti cosa sia e dove si trovi il Sentierone di Bergamo.  Così, oggi ne approfitto per fornirvi anche tutte queste informazioni.

Il Sentierone (in bergamasco Senterù) è uno dei più famosi viali di Bergamo. Molto amato dai bergamaschi, costituisce uno dei punti più conosciuti della città bassa e vi si affacciano diversi negozi e locali e luoghi di interesse importantissimi come il Teatro Gaetano Donizetti (sul parallelo largo Gianandrea Gavazzeni) e la chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano.

Storia del Sentierone

Costruito nel 1620, collegava la chiesa di San Bartolomeo al convento di Santa Lucia, presso il quale sorge palazzo Frizzoni, il municipio della città. Si trattava di un percorso di modeste dimensioni che attraversava il prato di Sant’Alessandro, un ampio spazio verde delimitato da borgo San Leonardo a sud-ovest e da borgo Sant’Antonio a nord-est e che è stato per diversi secoli il luogo dove si teneva la Fiera di Sant’Alessandro. Fu sempre agli inizi del Seicento che il podestà veneto Niccolò Gussoni decise di modificare il viale, facendolo lastricare e disponendo la costruzione delle Colonne di Prato che ancora segnano il confine ideale tra il Sentierone e via XX Settembre.

Nel Novecento è stato interessato dall’ammodernamento del centro cittadino, durante il periodo fascista, a opera di Marcello Piacentini, con la costruzione del cosiddetto Quadriportico, che si affaccia sul viale stesso e all’interno del quale si trova piazza Dante Alighieri, divenendo così uno dei viali prediletti per attività di shopping e passeggio.

Presso il Sentierone si svolgono spesso alcuni significativi eventi che interessano la città, come la Fiera dei Librai (ecco un articolo che vi parla di questo evento), Mercatanti in Fiera (di cui ho scritto qui), il giuramento degli allievi dell’Accademia della Guardia di Finanza, la cerimonia del 25 aprile e le bancarelle, che animano il viale durante il periodo natalizio e in occasione della tradizionale festa patronale di Sant’Alessandro.

Note: le foto sono in parte mie e in parte recuperate sul web. 

4 comments

  1. Hola Vi seguo dalla Spagna. Bergamo e’ stata per molti anni la mia citta’. Ho cantato come contralto per molti anni nel coro Simone Mayr di Bergamo. Che dire, splendida iniziativa in particolare per chi, come me, ama la lirica. Grazie, grazie

    1. Grazie Enrichetta. Continua a seguirmi. Sono stra-felice di sapere che un pezzetto di Bergamo arriva fino in Spagna. Un caro saluto!
      Raffaella

      1. si. Anche non sempre commento, io leggo tutti i vostri articoli e spesso li condivido Si arriva sulla Costa Blanca, a Denia splendida cittadina sulle rive del Mediterraneo. Vivo in campagna in mezzo a piante di arance, limoni e pompelmi, pini marittimi, bungavilla e non solo.
        Un caro saluto e ancora complimenti.
        Enrichetta

      2. Ti ringrazio. Sappi che non siamo in molti a scrivere Cose di Bergamo. In effetti sono solo io, Raffaella. 🙂
        Un carissimo saluto da Bergamo.

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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