Cominciamo con una precisazione: quella che tutti chiamano La Cittadella, in realtà è solo la Piazza della Cittadella, ossia una porzione complesso fortificato privato più esteso che si erge su uno dei sette colli di Bergamo (Ah proposito, lo sapevate che come Roma e altre 87 città nel mondo Bergamo è costruita su 7 colli? Leggete qui). La Cittadella Viscontea di Bergamo Alta è una struttura fortificata che si trova nel punto più centrale di Bergamo costruita allo scopo di difendersi dagli attacchi nemici e come presidio in caso di insurrezione popolare contro la famiglia che li dominava: i Visconti che erano a capo del Ducato di Milano e dominatori di Bergamo dal 1332 al 1428.
L’attuale piazza della Cittadella risale al 1379: era il cortile dell’Hospitium Magnum, che ospitava i Visconti e gli alloggiamenti per la guarnigione militare. Qui, oggi è possibile visitare il rinomato polo culturale costituito dal Civico Museo Archeologico e dal museo di Scienze Naturali “Enrico Caffi”.
Per molti questo spazio viene considerato una semplice, ma affascinante, piazza di Città Alta che funge da raccordo con la celebre Corsarola che conduce in Piazza Vecchia. Ma se la osserviamo con attenzione scopriamo diversi segni del suo variegato passato che si notano attraversandola con il naso all’insù, guardando i muri e le diverse facciate.
La storia della Cittadella Viscontea
I Visconti governarono Bergamo stabilmente dal 1331 al 1428, fino a quando arrivarono i veneziani. I milanesi imposero il controllo sulle famiglie bergamasche sedandone le controversie con il pugno di ferro e senza andare troppo per il sottile. Se c’era da far fuori qualcuno, lo facevano senza troppi complimenti. Così come potevano decretare l’ascesa o la caduta di intere famiglie e casati. Di contro, compirono molte opere e restaurarono quelle già esistenti, come l’acquedotto romano ampliandolo con il fontanone e urbanizzarono le piazze con il nome delle mercanzie. Come ad esempio piazza del mercato delle Scarpe, Fieno, Pesce, Carne e Biade per agevolarne il controllo della tassazione, che era molto elevata e severa.
I Visconti tra il colle di San Vigilio e il Colle di San Giovanni
Luchino Visconti nel 1334 fortificò il colle San Vigilio, per poi abbandonarlo perché troppo distante dal centro cittadino, e nel 1355 Bernabò Visconti occupò quella parte di colle di San Giovanni che diventò la Cittadella viscontea scacciando la famiglia Crotta.
Qui abitarono i diversi esponenti della famiglia: Azzone, Luchino, Giovanni, Bernabò, Rodolfo, Gian Galeazzo, Giovanni Maria, Filippo Maria. Questa parte era anche adibita a uffici doganali per il pagamento del dazio, nonché a carcere e luogo di tortura. Una signoria nefasta per Bergamo che governò sui bergamaschi col pugno di ferro e con il terrore.
Nel 1408 la città e la fortificazione viscontea passarono sotto il Malatesta che dominò fino alla fine del 1414, le sue truppe vennero infine cacciate dal Carmagnola per conto del duca Filippo Maria Visconti.
Dal 1419 al 1428 Bergamo rimase sotto il dominio visconteo dopo la guerra tra Venezia e i Visconti di Bergamo; Ferrara e Brescia fecero parte della Repubblica veneta.
L’arrivo della Serenissima nel 1428
La signoria viscontea fu allontanata solo con l’arrivo della Serenissima nel 1428 che rimase a Bergamo fino al 1797 e che scelse proprio la Cittadella, simbolicamente, per impiantare la sede del Capitano Veneziano (quello che per noi sarebbe il Prefetto).
Dopo la definitiva conquista da parte di Venezia, nel 1428, si cercò di mantenere la fortificazione, che fu demolita nella parte occidentale. I Veneziani la ripararono più volte e più tardi costruirono anche un antemurale per rafforzare le muraglie. In seguito Venezia progettò di costruire una valida difesa per tutta la città e il 22 settembre 1520 furono demolite anche le cinte antiche della cittadella e venne aperta la strada interna alla fortificazione.
La costruzione della Cittadella: un’opera realizzata in due tempi
Completata in due fasi differenti, la Cittadella era inizialmente composta soltanto dalla “Firma Fides”, un vero e proprio fortilizio costituito da un ampio muro di cinta e da una serie di case – torri alte sino a quindici metri accompagnate da ponti levatoi e relativi fossati. Successivamente inglobarono l’Hospitium Magnum, un ampio fabbricato quadrilatero con una piazza al centro.
La costruzione della Firma Fides
Si suppone che l’ opera sia incominciata dalla linea di difesa del lato orientale dalla torre Scaraguaita. Nella parte meridionale il Visconti fece costruire in asse con l’antica strada della porta S. Alessandro una torre in difesa dall’accesso principale, la cosiddetta Torre dell’Iscrizione, e ci mise sopra la tabella epigrafica celebrativa con la figura simbolica. Fece anche costruire la porta del Pantano Inferiore.
Nel 1355 Bernabò Visconti fece costruire le undici case a torre che formavano le Firma Fides, chiudendo in questo modo questo spazio che era già protetto dalle mura medioevali distrutte nel 1561 per la costruzione delle mura venete.
La costruzione dell’Hospitium Magnum
Il passaggio di consegne fra Bernabò Visconti e il figlio Rodolfo segnò invece la nascita dell’Hospitium Magnum, un ampio fabbricato destinato ad ospitare gli alloggiamenti per la guarnigione militare oltre agli uffici di riscossione del dazio. Oggi il grande fabbricato ospita il complesso dei musei civici, sia quello Archeologico delle Scienze naturali con la sezione etnografica, e l’Orto Botanico.
L’edificio nella parte settentrionale era riservato all’alloggio dei Visconti mentre gli altri due lati erano preposti alle dispense di armi. Dopo la costruzione dell’Hospitium magnum la fortificazione risultò divisa nella zona residenziale, in piano, e nella cittadella difensiva vera e propria, al di sopra.
L’estensione della Cittadella Viscontea a Bergamo Alta
La posizione della Cittadella era altamente strategica ed era molto più estesa di come la vediamo oggi. Complementare alla Rocca (altra struttura militare) che era costruita a est sul colle Sant’Eufemia, la Cittadella racchiudeva il centro storico di Bergamo tra due colli fortificati che formavano un unico e coordinato complesso difensivo. Anche dal punto di vista simbolico, la città risultava in tal modo dominata dalle costruzioni dei Visconti, da cui era tenuta in notevole soggezione.
Il forte vero e proprio, chiamato Firma Fides, sorgeva in posizione sopraelevata sul colle S. Giovanni, dove oggi si trova il Seminario vescovile. Il complesso si sviluppava attorno a una corte, l’attuale Piazza della Cittadella, che fungeva da piazza d’armi per gli armigeri viscontei. Gli ingressi erano chiusi al transito pubblico, quindi se si voleva raggiungere il centro città era necessario passare attraverso le due Porte del Pantano, così che i soldati potessero controllare tutto quanto entrava e usciva dalla città.
Venendo da Colle Aperto, oggi la Cittadella è accessibile da tre punti diversi di ingresso:
- Torre di Adalberto e il porticato della Crotta
- Porta di Piazza della Cittadella
- Torre della Campanella
Nonostante lo scorrere del tempo l’abbia modificata in maniera considerevole, la Cittadella consente ancora oggi di rivivere per qualche istante il clima presente nella Bergamo Medievale. Nella Cittadella Viscontea si trovano diversi edifici e palazzi molto interessanti, che raccontano storie affascinanti e piene di curiosità.
La Torre di Adalberto
Il primo punto di accesso alla Cittadella di Bergamo è quello che costeggia la Torre di Adalberto. Questa torre è una delle torri medievali che si trovano ancora oggi a Bergamo, ma nonostante sia appena stata restaurata non è visitabile. Eretta nel X secolo sotto il Vescovato di Adalberto, infatti è priva di accessi a piano terra e l’unico modo per entravi è usare una scala fino all’uscio posto a metà costruzione.
La Torre di Adalberto era nota come la “Torre della Fame” perché qui venivano imprigionati coloro che si macchiavano di reati fiscali. I condannati venivano incarcerati e lasciati senza cibo, fino a che qualcuno non si fosse fatto avanti per saldare il debito. Oggi la vediamo di media altezza e ingentilita, ma quando fu costruita era molto alta e provvista di merlature a coda di rondine, proprio perché struttura militare che doveva fungere da torre di avvistamento e di protezione.
Le case, il porticato e il Giardino della Crotta
Insinuandoci un po’ si raggiunge il porticato delle Cà della Crotta, che era una famiglia che aveva avuto rapporti molto stretti con il consiglio cittadino e con la signorìa viscontea, ma che ad un certo punto vennero sfrattati dai Ghibellini milanesi e dovettero stabilirsi in Borgo Canale, dove eressero l’ospedale della Carità che ospitò Francescani e Clarisse. Questa famiglia ha dato il nome alle Cà della Crotta. Qui, oggi si trova sezione dell’Orto Botanico di Bergamo. All’ingresso troviamo la statua di Ercole a decorazione di una vasca in marmo a filo di pavimento.
Ma la cosa che colpisce di più, una volta scoperto, è il Giardino (o parco) della Crotta. Un luogo magico con alberi e cespugli intervallati da sentieri fatti di lastre rettangolari d’arenaria. Nascoste tra il verde, appartate panchine in pietra sono perfette per una sosta romantica.
La porta di Piazza della Cittadella
E’ sicuramente l’ingresso più utilizzato da chi entra in Città Alta e si addentra in Piazza della Cittadella in quanto anche accesso carrale e parcheggio per i residenti. Ricordatevi però che si tratta di una ZTL ed è meglio non avventurarcisi in auto se non si vuole incorrere in salate sanzioni.
Il passaggio sotto la Torre della Campanella
Arrivando dal centro storico, passando sotto la Torre della Campanella, ad ovest si scorge una postierla medievale (porticina di ingresso nelle preesistenti mura medievali). Attraversandola, si incontra una strada romana (il breve tratto lastricato prima dell’acciottolato che conduce alla postierla) e passerai sotto le volte ribassate e i pilastri cilindrici di epoca romanica, appartenenti a un’antica residenza privata.
Piazza della Cittadella: una piazza piena di sorprese
E’ una grande piazza poligonale su cui si affacciano dei porticati ogivali trecenteschi al di sopra dei quali si scorgono delle bellissime bifore che indicano il punto in cui la signoria viscontea risiedeva. Nel corso del XVIII secolo il lato dell’Hospitium Magnum venne coperto con una nuova facciata per renderla omogenea con il resto della struttura. La facciata in stile medievale che vediamo oggi con i suoi affascinanti archi ogivali venne recuperata e restaurata tra il 1958 e il 1960 dai lavori condotti dall’architetto Sandro Angelini. Procedendo verso l’interno della Città vecchia troviamo il Museo Civico archeologico e il Museo di Scienze Naturali.
Purtroppo, qui troviamo molte auto dei residenti parcheggiate, ma possiamo comunque distinguere chiaramente la forma di questo sito fortificato privato. Dovete quindi immaginare Piazza della Cittadella come la Piazza d’Armi dei Visconti su cui si affacciavano palazzi nobiliari, ma dove i soldati si allenavano, si preparavano, si disponevano al controllo della città di Bergamo per conto dei signori milanesi.
Il palazzo visconteo Hospitium Magnum
Questo edificio, con il suo porticato ogivale così affascinante che oggi accoglie la domenica mercatini dell’antiquariato o bancarelle di oggetti hand made, un tempo accoglieva i Visconti al piano nobile, e carceri, uffici erariali e qualche bottega al piano terra.
La cosa veramente interessante è che accedendo ai Musei Civici Archeologici ed Etnografici o di Scienze Naturali, oltre ad ammirare le collezioni museali, è possibile leggere le pareti, rintracciare avanzi di affreschi trecenteschi (quindi bicromi) che riportavano l’emblema visconteo (il biscione che partorisce il bimbo).
La porzione di palazzo con scale lignee retrattili oggi ospita il Museo Caffi
Il palazzo che oggi ospita il Museo Caffi, un tempo serviva alle guarnigioni viscontee come passaggio per raggiungere attraverso “tetti amici” i luoghi dove c’era bisogno di sedare qualche rivolta. Questo palazzo era provvisto di scale in legno retrattili, che in caso di rivolta, venivano sollevate e con vari passaggi sui tetti di palazzi di famiglie amiche permettevano ai soldati di giungere in quella che oggi è Piazza Vecchia o in Piazza Duomo e sedare eventuali tafferugli.
Su questo lato della piazza di affacciano il Museo Civico Archeologico comprendente reperti della preistoria, protostoria, storia romana e longobarda. E il Museo Civico di Scienze Naturali Enrico Caffi, dotato di laboratori modernissimi e di una ricchissima biblioteca, con sezioni di mineralogia, ornitologia e botanica. Preziosissima è la raccolta di lepidotteri di tutto il mondo (oltre 10mila esemplari) ed assai importante è pure un erbario con più di 4mila specie.
Il pezzo più ammirato del museo è lo scheletro di un gigantesco Mammuth (in tutto le ricostruzioni di animali estinti sono una trentina). Tra i fossili prestigioso è l’Eudimorphon Ranzii Zambelli, il più antico rettile volante.
Per approfondire, leggete: Andare a caccia di dinosauri per le vie di Bergamo festeggiando i 100 anni del Museo Caffi
Un lato del quadrilatero addossato a resti di vestigia romane, decorato da affreschi
Dando le spalle all’ingresso del museo Caffi, di fronte a voi trovate un edificio leggermente stondato. Il muro infatti era addossato all’antico anfiteatro romano che oggi è il Parco della Crotta. Guardando il parco dall’alto, si leggono ancora le antiche tessiture romane dell’anfiteatro. Dobbiamo ricordare infatti che Bergamo vantava vestigia romane giunte in parte fino a noi. Tra queste un anfiteatro, ma anche un teatro romano, un complesso termale, domus patrizie, una basilica e diversi resti di strade.
Tutto questo lo potete scoprire leggendo l’articolo Alla scoperta della Bergamo romana, con un’App, una mostra e una tappa alla Domus di Lucina.
Sempre sulla stessa porzione di edificio ci sono altri lacerti affrescati. Non sono leggibilissimi, ma danno comunque l’idea di quanto Bergamo in passato fosse piena di facciate dipinte. Un occhio attento (di uno studioso di affreschi) riesce a distinguere fino a sette stratificazioni.
Va sottolineato inoltre che la Cittadella intesa come struttura fortificata fu utilizzata prima dai Visconti, poi dai Veneziani e, successivamente, dai Francesi e dall’Impero austro-ungarico. E non è finita qui. Con il nuovo secolo, durante i vari conflitti bellici qui hanno avuto sede l’Esercito Inglese e la Brigata Legnano.
Le costruzioni medievali oggi inglobate nel Seminario Vescovile
Dalla piazza della Cittadella, dando le spalle al porticato e guardando in alto, si scorge l’imponente struttura del seminario vescovile Papa Giovanni XXIII, costruito sulle vestigia della fortificazione viscontea. Questo complesso di edifici ha inglobato delle costruzioni medievali, come una delle tante torri di Città Alta. Questo era il sito dove dormivano le guarnigioni viscontee durante la dominazione dei milanesi.
La Torre che domina il colle San Giovanni
La Torre Scaraguaita rimane ancora oggi ben visibile, incorporata nel palazzo dei professori del Seminario. E stata costruita dai Visconti, lo confermano la qualità delle pietre e la lavorazione del materiale, simile a quello delle muraglie di Cittadella. Questa torre d’angolo è costruita su strutture di base preesistenti, risulta a base quadrata di ca. 6 metri di lato con le pareti dello spessore di 1,40 metri perfettamente a piombo per tutta l’altezza. Originalmente aveva cinque piani. Non aveva nessuna apertura e quindi era merlata come la fortificazione.
Note
Le foto sono in parte mie e in parte recuperate in Rete
Sitografia
http://www.1001storia.polimi.it/meusWA/media/prj974/project/narrazione_page-7_nav-short.html
primabergamo.it
bergamonews.it
Bello e molto interessante. Complimenti