La vita riprende (o tenta di riprendere) normalmente e anche il cinema torna a proporre le sue novità. Questa settimana ho ricevuto la newsletter dell’UCI Cinemas che promuoveva il film di Nolan, Tenet, uno Spy thriller apocalittico che cita uno degli enigmi più longevi della storia: il Quadrato Magico di Sator. E mentre cercavo di capirne di più ho scoperto che in provincia di Bergamo (precisamente a Brusaporto, nelle Terre del Vescovado) si trova una copia di questo quadrato magico scolpito nella pietra. Si, avete capito bene: un quadrato di Sator a Brusaporto! Potevo quindi non approfondire questa notizia succulenta?
Ecco quindi tutto quello che ho scoperto sul Quadrato Magico di Sator e su quello che si trova anche a Brusaporto incastonato nelle rovine di un muraglione che conduce alle rovine del Castello.
Ecco quello che troverete in questo articolo
Il Quadrato Magico di Sator
Prima di parlare del Quadrato di Sator di Brusaporto, cominciamo a spiegare innanzitutto che cos’è il quadrato magico di Sator, a beneficio di chi come me non ne aveva mai sentito parlare prima, spiegando anche perché è così particolare.
E’ capitato spesso di trovare su alcuni reperti archeologici o in alcune basiliche o chiese legate in qualche modo ai Templari, un testo con la parola SATOR. Spesso questa parola si trova all’interno di un quadrato magico composto da cinque parole: Sator, Arepo, Tenet, Opera, Rotas.
E’ una frase palindroma
Le parole che formano la frase scritta all’interno del Quadrato Magico del Sator si possono leggere allo stesso modo:
– in orizzontale (dalla prima alla quinta riga),
– in verticale (dalla prima alla quinta colonna),
– in orizzontale dalla quinta riga alla prima (da destra verso sinistra),
– in verticale (dal basso in alto) dalla quinta alla prima colonna.
Un quadrato magico di ordine 5 e di lettere
I quadrati magici sono generalmente di tipo numerico: sono quadrati con numeri nelle loro caselle, tali che la somma dei numeri delle righe, di quelli delle colonne e di quelli delle diagonali sia uguale.
‘Ordine’ di un quadrato magico è il numero delle sue righe (e delle sue colonne): questo è un quadrato di ordine 5. Quadrati di questo tipo si trovano spesso nell’antichità e sono stati oggetto di attenzione e studio da parte di matematici, incisori, numerologi del Medioevo e del Rinascimento.
Questa volta però si tratta di un quadrato di lettere e non di numeri e, se osservi bene, con una diversità rispetto ai quadrati magici numerici: non è possibile la lettura ‘per diagonale’ e viene così meno una delle condizioni tipiche dei quadrati magici.
Una frase con diverse traduzioni e interpretazioni
La parola sator significherebbe Dio (il creatore), mentre tenet (titolo del film in programmazione in questi giorni nelle sale) significherebbe domina o “regge”, “rotas opera” significa “le opere del creato” e arepo, parola probabilmente proveniente dalla lingua celtica, significa “aratro”.
Una è questa: “Dio domina e regge le opere del creato e ciò che la terra produce”.
Un’altra: “Il seminatore sul suo carro dirige le ruote”. Oppure “Il seminatore che giudica dirige con cura le ruote”. O ancora: “Dio dirige e giudica l’intero universo”.
E, se ci riferiamo alle interpretazioni, ce ne sarebbero diverse. Ad esempio che Dio regge il cielo, ossia è il re dei cieli, e l’uomo è il solo responsabile di ciò che accade sulla terra. Oppure che Dio manovra le stelle dell’universo come l’uomo manovra le opere della terra (l’aratro).
Un enigma non ancora risolto
Il quadrato magico di Sator è un enigma tutto da scoprire e sapere che ne abbiamo uno anche a Brusaporto rende tutto ancora più intrigante. Gli studiosi si stanno arrovellando da tempo sul provare a dare delle spiegazioni sia sulla traduzione che sul significato di questa frase. Alcuni pensano che sia una specie di scongiuro per prevenire disgrazie, altri una sorta di formula magica per guarire da un male o per superare le difficoltà.
Alcuni esoteristi affermano che il quadrato del Sator sia una sintesi grafica nella quale sono indicati gli angoli, le proporzioni, le strutture e le geometrie da adoperare per costruire luoghi sacri e di potere. In altri termini, una sorta di matrice magica comune a disegni architettonici persino lontanissimi.
L’esemplare più antico del quadrato magico si trova a Pompei
L’esemplare più antico del Quadrato del Sator è stato rinvenuto nel 1925 a Pompei, e quindi risalirebbe a circa duemila anni fa (Pompei fu sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo). A Pompei, e risalente alla solita epoca, ne fu scoperto un altro una decina d’anni dopo il primo. Ma nel tempo ne sono stati rinvenuti diversi.
Il quadrato di Sator trova in molte parti in Europa e in molte forme
Esemplari del quadrato magico di Sator sono a Roma, a Cirencester in Inghilterra, nel castello di Rochemure, a Oppède, a Puy-en-Velay, nella cappella di Saint-Claire, a Siena, a Collepardo (Frosinone), a Santiago di Compostela, ad Altofen in Ungheria, a Riva San Vitale in Svizzera, a Sermoneta (Latina), ad Aosta, ad Ascoli Satriano (Foggia), a Capestrano (L’Aquila), ad Arcè (Verona), a Ficarra (Messina) e altri ancora.
Alcuni Quadrati del Sator si trovano scolpiti sulla pietra, altri incisi, altri ancora sui portoni degli edifici di culto. Alcuni sono scritti al contrario, o a testa in giù. Altri hanno delle lettere scritte a specchio.
Il quadrato di Sator ha certamente un forte legame con il Cristianesimo
Nonostante il ritrovamento del Quadrato di Sator a Pompei, nel 1926, il legame fra il “quadrato” e il Cristianesimo dei primi tempi parve consolidarsi. Il merito fu del pastore evangelista Felix Grosser, il quale scoprì che le lettere del “quadrato” potevano essere disposte in modo da formare un ulteriore incrocio, fra la A e la O, ed ottenere così il termine PATERNOSTER. Le due lettere A e O, corrispondono ai termini latino e greco indicanti l’inizio e la fine di ogni cosa, ovvero l’ALFA e l’OMEGA. Ma anche la lettera T, alle estremità della croce formata dalla parola TENET, poteva essere interpretata come richiamo al simbolo del Tau, cioè della croce. Notiamo, inoltre, che accanto ad ogni T ci sono sempre sia una A che una O. Insomma, sembrava proprio che il “quadrato” fosse una sorta di sigillo magico dei primi cristiani, forse di “derivazione gnostica.”
Per alcuni c’entrano anche i Templari
Secondo alcuni altri studiosi, il Quadrato del Sator sarebbe diventato nel Medioevo una sorta di sigillo dei Cavalieri Templari. E questo spiegherebbe perché gli esemplari che si trovano in giro per l’Italia e per l’Europa sono diversi e quasi tutti all’interno di cattedrali, ma in quantità minima rispetto al numero degli edifici sacri che potrebbero ospitarli. A questo si aggiunge che sarebbe il quadrato magico, mistico e religioso ideale per un Ordine potente e abituato agli enigmi come quello dei Templari. Insomma, una sorta di Sigillum electo non solo nei contenuti, ma anche nella forma.
A. D. Grad, nel suo libro Introduzione alla Kabbala ebraica (MEB, 1986) ha scoperto che:
- le due parole TENET formano una croce a bracci uguali;
- congiungendo le A e le O con la N che sta al centro e tracciando il cerchio di raggio NA (o NO) si ottiene la famosa croix pattée dei Cavalieri Templari.
Il quadrato di Sator a Brusaporto: un mistero nel mistero
Brusaporto è un paese della provincia di Bergamo e si trova nel territorio delle Terre del Vescovado. Si trova a quindici chilometri da Bergamo e a poco più di 50 da Milano. Sapere che un’esemplare di quadrato magico di Sator si trova anche qui e che la sua origine sia anch’essa avvolta nel mistero è doppiamente intrigante. Almeno per me.
Dove si trova il Sator di Brusaporto
Questo Quadrato Magico si trova inciso su uno dei conci incastrati nel muro di Via Castello, all’interno del paese di Brusaporto (BG). Il toponimo ricorda che una volta la strada era quella che conduceva al Castello dei Rivola, oggi non più esistente. Si conosce l’anno in cui venne distrutto, il 1380, grazie alle cronache che ci raccontano la battaglia tra due famiglie locali, i Visconti, fedeli alla causa dei Ghibellini, e i Della Torre, che parteggiavano per la fazione dei Guelfi.
Qualche cenno storico sul Castello di Brusaporto
Il castello di Brusaporto apparteneva alla famiglia Rivola, potente casato che stava in Città Alta nel palazzo che oggi è la dimora della famiglia Angelini (ne ho parlato in più articoli dedicati agli affreschi del Bramante, della Domus Lucina e delle Lezioni di Musica Caritatevoli dove studiò Donizetti), menzionato tra i potenti della città già nel XII secolo: a Brusaporto avevano il castello e una notevole vastità di campi intorno. Il castello di Brusaporto era una delle fortificazioni che si trovavano lungo la linea del colle Tomenone, fortificazioni di cui restano tracce ancora oggi, tra Comonte e Montello, passando per Bagnatica e Costa di Mezzate.
A proposito, se avete voglia di scoprire queste zone non dovete far altro che percorrere il Cammino del Vescovado
Il castello di Comonte e quello di Brusaporto appartenevano ai Rivola, famiglia Guelfa, quelli di Costa di Mezzate e di Montello facevano riferimento a famiglie Ghibelline, quella degli Zoppi e quella dei Suardi. La rivalità fra Guelfi e Ghibellini fu la ragione della distruzione della fortezza. Nell’aprile del 1380 si verificarono violenze in diverse località della pianura bergamasca; tal Giovanni da Iseo con il suo esercito di 500 cavalli e 800 fanti mise a ferro e fuoco Albano e Grumello. Poi si occupò di Brusaporto, mettendo a ferro e fuoco tutto e distruggendo il castello.
Dopo il lungo abbandono, nel 1984 il Comune di Brusaporto pensò a sistemare la zona, salvando quanto era rimasto della fortificazione e utilizzando i materiali coevi che erano stati recuperati nei dintorni.
Come raggiungere il quadrato di Sator a Brusaporto
Se vi è venuta voglia di andare a vedere di persona (e a toccare, visto che porta fortuna) il quadrato di Sator di Brusaporto, potete arrivarci attraverso diversi sentieri tra quelli che portano a quello che resta della roccaforte sull’altura di Brusaporto. Potete arrivarci con una bella passeggiata, lasciando la macchina nel centro del paese e attraversando quello che resta del vecchio nucleo storico. Procedete verso la sommità del paese sul pendio lungo una bella strada. Pochi minuti e ci si trova al muraglione che sostiene il declivio, appena sotto il castello (in via Castello appunto).
Qui, fate correre gli occhi e tra le pietre che formano il muraglione troverete una pietra più lunga delle altre. Misura circa cinquanta centimetri e nella metà di sinistra distinguerete il celebre quadrato scolpito e ben leggibile.
Come è fatto il Sator di Brusaporto e la sua unicità
Il Quadrato di Sator di Brusaporto è scolpito su una pietra in arenaria, una pietra tipica di queste zone. E’ inserito tra le pietre che compongono il muraglione della roccaforte sull’altura del paese. È molto evidente nel complesso del muraglione, ben scolpito e proporzionato. Le lettere furono incise profondamente e con la competenza di chi sapeva usare gli attrezzi del mestiere.
Il Quadrato appare ben conservato anche se l’ultima riga in basso è quella più mal messa, colpa certamente del tipo di pietra che con il tempo tende a sfaldarsi. Il blocco è quasi interamente leggibile, ad eccezione della parte inferiore dove lo sfaldarsi della pietra ha danneggiato la parola finale ROTAS: la lettera R si può solo immaginare, la O si legge per metà, la T e la A si intuiscono abbastanza bene, la S finale è completamente visibile.
Il quadrato magico di Brusaporto presenta un’anomalia: la prima “E” della parola “TENET” è diversa da tutte le altre presenti nel quadrato e ha forma rettangolare anziché arrotondata come le altre. Queste piccole discrepanze nelle lettere sembrano essere un fatto abbastanza comune in molti SATOR censiti sui vari siti che parlano di questo enigma, sia in territorio italiano sia in quello francese e inglese.
Le domande senza risposta
Le domande rispetto al SATOR di Brusaporto sono molte e non tutte hanno una risposta certa. Anzi, aprono a mille ipotesi che meriterebbero degli approfondimenti.
La prima è se la pietra con il quadrato magico di Sator venga dalla fortificazione o da una chiesetta distrutta in quel 1380. Qualcuno ha ipotizzato che la pietra facesse parte delle rovine del distrutto castello, successivamente inglobata nel muro. Altri che la pietra provenga invece da una qualche cappella medievale che stava nell’area del castello di Brusaporto prima che questo fosse distrutto. Altri ancora che provenga da un magazzino per il ricovero degli attrezzi utilizzati nei campi o da una stalla per i cavalli.
Le domande non sono finite: infatti il castello di per sé non era né famoso né di grande pregio, faceva parte di una serie di castelli a protezione del territorio e non si hanno notizie di collegamenti coi Templari. Come mai il Quadrato Magico si trovava lì?
Il secondo sono le lettere “E”: una è scritta in modo diverso. C’è qualche motivo? Qualcuno ha ipotizzato che sia stata sovrascritta e che non c’è nessun vero motivo per questo fatto. Altri hanno fatto notare che non sembra ci sia sotto nessuna lettera scolpita e che l’ipotesi appena citata venga a cadere. Va detto però che in altri Sator sparsi nel resto d’Europa, ad esempio, è la S a essere scritta al contrario. Chissà, forse qualcuno, prima o poi indagherà.
Altri misteri bergamaschi legati alle pietre scolpite
Non è il primo articolo che ho scritto legato alle pietre scolpite che sono diventate in qualche modo un mistero o un enigma. Se ti piacciono i luoghi pieni di misteri ti consiglio di leggere anche:
Ponte del Cappello: un ponte bellissimo e un volto misterioso che faceva spaventare i bambini
Cosa c’entra il film Tenet con il Quadrato magico di Sator?
E dopo tutta la spiegazione sul Quadrato magico di Sator e sul Sator di Brusaporto, eccoci arrivati al motivo che ha mosso tutti i miei approfondimenti: cosa c’entra il film Tenet con il Quadrato Magico di Sator?
Anche in questo caso mi sono dovuta informare, ma quello che ho scoperto mi ha fatto decidere che andrò sicuramente a vedere il film di Nolan.
Essendo una costruzione palindroma nel suo intero, il primo utilizzo fattone da Nolan è ovviamente quello dell’ispirazione per la sua storia, che infatti porta il titolo della parola centrale, TENET.
Cinque parole, cinque elementi narrativi. Cinque elementi narrativi che riletti in modo differente raccontano i diversi piani di lettura del film. Insomma, un casino.
Il consiglio è ovviamente quello di non procedere oltre PER EVITARE GRANDI SPOILER SU TENET, e quindi di continuare la lettura solo dopo aver visto la nuova, sorprendente e comunque già divisiva opera del regista britannico. Ma se non temete lo spoiler e volete saperne di più vi consiglio questo articolo che lo spiega benissimo.
Note: le foto sono in parte mie e in parte recuperate in Rete.
Grazie per questo tuo interessantissimo blog post. Sono incuriosita dal nuovo film di Nolan e credo proprio che una di queste sere andrò al cinema a vederlo (finalmente torno al cinema, mi manca tantissimo!). La storia del quadrato magico mi ha sempre affascinato molto. Avevo imparato di questa interessante storia riguardo alle parole Sator, Tenet,… leggendo da piccola un libro di misteri di Roberto Giacobbe, ma non sapevo che questi quadrati si trovassero anche in Italia. Pensa che la settimana scorsa ero proprio a Capestrano… dovrò tornarci per andare a vedere il quadrato 🙂
Come sempre hai raccontato un’altra storia interessantissima, e mi hai fatto scoprire qualcosa di nuovo. Non avevo mai sentito parlare dei quadrati magici, non avevo proprio idea di cosa fossero. E tutto il mistero che li circonda li rende ancora più interessanti. In particolare, quello di Brusaporto ha sta curiosità della E diversa: sarà un codice?
Questo argomento mi ha incuriosita tantissimo così mi sono informata e ho scoperto che esiste un quadrato magico anche qui in Piemonte, a Torino. Abito a un’ora da lì e non l’ho mai visto – devo rimediare!
Amo Nolan alla follia e ho trovato il tuo articolo molto interessante. Avevo letto del significato del quadrato magico ma non conoscevo la sua presenza anche a Bergamo. Che dire, tocca organizzare una visita!