Museo del Rame di Lovere, una piccola perla nel centro storico della cittadina lacustre sul Sebino Alto Lago che vi farà tornare indietro nel tempo e vi farà scoprire un mondo (neanche troppo antico) che non c’è più. Oggetti in rame di tutte le forme e le dimensioni, utilizzati nella vita di tutti i giorni e per il lavoro, che vi faranno sorridere e commuovere, sono stati raccolti da un signore, Agostino Guizzetti, che ha deciso di condividere questa sua passione con tutti quelli che vorranno visitare il piccolo Museo del Rame sul Lago d’Iseo.
Una chicca, davvero, che consiglio di visitare se passate da Lovere.
Ecco quello che troverete in questo articolo
Dove si trova il Museo del Rame di Lovere
All’interno delle cantine della Trattoria dell’Elefante, nel centro storico di Lovere, si trova il Museo del Rame, un piccolo gioiello conosciuto da pochi, ma che merita senz’altro una visita. Le cantine dell’Elefante si trovano in via Cavallotti, nel centro storico di Lovere (BG), annoverato tra i più bei borghi d’Italia.
Per accedere, da Piazza Tredici Martiri, salire verso il centro storico costeggiando il bar pasticceria Vender. Poco prima della scalinata, sulla sinistra, trovate una piccola piazzetta ricavata in una rientranza e lì, di fronte a voi, trovate l’ingresso del museo.
Grazie ad un accurato intervento di recupero e restauro, le magnifiche volte risalenti al XII secolo ora sono diventate un atelier espositivo davvero unico nel suo genere, in grado di valorizzare al meglio l’esposizione del Museo del Rame.
Cosa troverete al Museo del Rame di Lovere
La visita al Museo del Rame di Lovere è molto più che un tuffo nella storia: è emozione e passione. Qui scoprirete una storia che racconta l’ingegnosità e il genio di chi sulla lavorazione del rame ha costruito gran parte della sua ricchezza per lunghi secoli.
Tra le volte duecentesche in pietra, sarete avvolti da un’atmosfera suggestiva dove gli oggetti in rame esposti vi racconteranno gli echi e i rumori d’antiche botteghe artigiane, dove i riflessi patinati e il calore del metallo rosso rievocheranno l’arte del rame e dei suoi protagonisti.
Oggetti di uso quotidiano e non solo
Nel Museo del Rame si possono ammirare oggetti storici di vario tipo che il sig. Agostino ha sapientemente recuperato. Manufatti in rame esposti in un percorso che ripercorre la storia di un metallo, ma che è prima ancora storia umana, tra quotidianità e sfarzi, tra ingegno e maestria artigianale. Dagli utensili da cucina a oggetti ornamentali e di uso quotidiano come: bilance, telefoni, scaldini, sveglie, lanterne e tanti tanti pezzi unici da scoprire.
Nel Museo potete ammirare cuccume da caffè, leccarde, bollitori e brocche da acqua, da vino, da latte, passini, tosta-caffè, scolatoi, scaldavivande, secchi e secchielli per il trasporto di acqua e di vino, bacili, rinfrescatoi, acquamanili per lavarsi durante i pranzi, teglie, pentole, mestoli, scaldaletto, monache…
Tra i pezzi più belli spiccano quelli più antichi, del Seicento e del Settecento. Tra questi un oggetto più unico che raro: una gerla per la raccolta delle olive. Ma anche le forme per le formaggelle con i segni zodiacali, uno sterilizzatore a vapore e tante caffettiere napoletane.
Il paiolo della polenta
Scoprire tutti questi oggetti in rame mi ha emozionato. Ho sentito immediatamente il profumo della polenta di una volta e sono stata catapultata in un passato (neanche troppo lontano) che sa di domeniche e di famiglia.
I nostri nonni preparavano la polenta e il formaggio con paioli e pentoloni di rame perché questo metallo aveva una capacità di trasmissione del calore elevatissima e, di conseguenza, uniforme che consentiva ai cibi di cuocere nel migliore dei modi. L’omogenea distribuzione del calore permetteva una cottura che non aggrediva i cibi, preservandone le proprietà nutrizionali e le caratteristiche organolettiche. Il rame, debitamente trattato, avvolgeva e accarezzava il cibo. La cottura era più rapida e rispettosa dei profumi e dei sapori.
I paioli per la polenta e le grandi caldaie per la produzione del formaggio sono quelli che potremmo definire oggetti resilienti. Con l’avvento del fascismo, soprattutto in concomitanza con gli eventi bellici, era infatti stata imposta la requisizione dei metalli, tra cui il rame, e contemporaneamente si era incentivata la diffusione dell’alluminio, che provocò in breve tempo l’abbandono delle stoviglie in rame. Ma questi due oggetti no, sono sopravvissuti. E forse è per questo che ancora ci ricordano in profumo della festa e della famiglia.
La storia di una passione per gli oggetti del passato
Agostino Guizzetti ha iniziato la sua collezione negli anni 60 quando ancora era poco più che un bambino. Li trovava e li sistemava e poi li appendeva ai muri della sua casa in campagna. Quando poi si sono liberati i locali dell’Elefante vi ha trasferito la sua collezione e siccome aveva ancora dello spazio, ha continuato a frequentare i mercatini dell’antiquariato di tutta la Lombardia, e anche fuori.
Dal 2013 ha portato la maggior parte degli oggetti raccolti nei locali delle Cantine dell’Elefante di Lovere, trasformando la sua raccolta in un Museo etnografico di oggetti di rame che si arricchisce periodicamente di nuovi pezzi (oggetti della tradizione, utensili, elementi decorativi, ecc). Qui troverete più di mille oggetti realizzati dalle abili e sapienti mani di artigiani: vasi anfore, pentole, stampi per dolci, tegami e pentole di tutte le forme. Persino una gerla per la raccolta delle olive. L’ultimo pezzo arrivato (2023) è un contenitore per la pesa del sale, che arriva da Martinengo (Bg) e che oggi è esposto all’ingresso del Museo, vicino all’insegna.
Cosa visitare nei dintorni
Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce le 1001 cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita.
Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.
Se siete a Lovere o avete in programma di andarci e volete visitare questo splendido borgo con occhi nuovi, ecco una piccola lista di suggerimenti e ispirazioni da cui partire:
- Cosa vedere a Lovere in una giornata: 15 posti imperdibili di uno dei Borghi più Belli d’Italia tutti da scoprire
- Lago d’Iseo | Con Lovere Borgo della Luce si riaccendono le luci sui palazzi: questa volta va in scena la musica
- Lago d’Iseo | A Lovere la motonave Capitanio, si avvia a compiere 100 anni e diventare simbolo del Sebino
- A Lovere scopri la Promenade Lady Mary Wortley Montagu e la storia della scrittrice che portò il vaccino contro il vaiolo in Europa
- Alla scoperta di Palazzo Bazzini, il palazzo fortezza cinquecentesco, a Lovere sul Lago d’Iseo
- Scoprire Santa Maria in Valvendra a Lovere: la basilica che non ti aspetti.
- Tour dei Sette Colli | Alla scoperta delle ville risorgimentali sull’Altopiano di Bossico affacciato sul Lago d’Iseo
Note: le foto sono mie e sono state scattate ad agosto 2023.
Complimenti carissima Raffaella…!!! Grazie mille della tua preziosa illuminata guida…!!!