Isola bergamasca | La Chiesa di San Fermo e Rustico di Grignano di Brembate, gioiello romanico da (ri)scoprire

A Brembate, in provincia di Bergamo, nella frazione di Grignano, si trova una chiesina romanica molto interessante. Si tratta della Chiesa di San Fermo e Rustico a Grignano, appunto, un edificio che gli esperti hanno detto essere una delle realizzazioni più interessanti del romanico, non solo dell’Isola Bergamasca, ma di tutta la provincia. Se volete conoscerne la storia, scoprire le caratteristiche che rendono così speciale questo edificio (dall’ingresso scolpito, alla lunetta coi due leoni, alla torre e alla cupola) dovete solo leggere questo articolo.

Come già detto si trova nell’Isola Bergamasca, a pochi passi da altre meraviglie del Romanico lombardo come ad esempio Santa Giulia di Bonate Sotto, la Rotonda di San Tomè, e tutte le chiese degli Almenni: non perdetevela è davvero piena di sorprese e curiosità: a partire dalla lunetta che per 400 anni è stata sulla facciata di un palazzo, alle teste mozzate e ai simboli dei Templari. Davvero una chicca da (ri)scoprire.

La chiesa di San Fermo e Rustico: dove si trova

Posta al centro di un piccolo nucleo rurale dell’Isola Bergamasca, a nord della frazione di Grignano e al confine col comune di Capriate, la chiesa di San Fermo e Rustico si trova al limitare della zona denominata Limagna, un antico comune scomparso, dal quale talvolta è anche detta San Fermo di Limagna. 

La chiesa è solitamente chiusa, per visite o aperture straordinarie è necessario informarsi prima.

L‘Isola Bergamasca è una porzione di territorio della provincia di Bergamo compreso tra l’Adda e il Brembo. E’ un luogo poco battuto dalle rotte turistiche classiche di chi viene alla scoperta di Bergamo, ma qui potete trovare molti gioielli del romanico bergamasco (nell’ultimo punto trovate tutti i suggerimenti), ripercorrere i passi di Leonardo da Vinci e di Papa Giovanni XXIII, andare alla riscoperta della Rivoluzione Industriale con il villaggio Crespi (patrimonio Unesco), assaggiare i sapori dei piatti tipici e lasciarsi incantare dai percorsi naturalistici.

Lasciatevi ispirare: 

La storia della chiesa di San Fermo e Rustico di Grignano

L’inizio della costruzione della Chiesa di San Fermo e Rustico di Grignano risale al 1118 o 1129. La sua esistenza è documentata a partire dal 1124 e attestata già in un atto del 1158. In generale lo stile utilizzato è il frutto del medesimo fermento artistico legato ai cantieri delle principali chiese milanesi a cavallo tra XI e XII secolo, che ha come espressione massima la basilica di Sant’Ambrogio.

Come per gran parte delle chiese antiche oggi dedicate a più santi, anche quella di San Fermo anticamente, sino a quasi tutto il XVI secolo, era indicata con uno solo di essi, nei documenti è infatti citata solamente come chiesa di San Fermo. A partire dal 1577 compare con il titolo di San Fermo e San Rustico.

La chiesa che oggi si vede è il risultato di una serie di fasi di costruzione e di modifiche sia del progetto iniziale che dell’edificio, che si sono succedute nel corso dei secoli. Si distinguono addirittura 14 fasi caratterizzate da ampliamenti, distruzioni belliche (XIV-XV secolo), riconversione agricola (dopo il 1460) seguita dai lavori cinquecenteschi. Successivamente fu aggiunta la sagrestia (fine 1600), fu oggetto di restauri ottocenteschi, poi del 1922 e gli ultimi restauri novecenteschi (1976-1986), fino ai lavori del 2010 e 2013.

Tre ipotesi sui motivi della sua collocazione

Negli anni, molti studiosi si sono interrogati sul motivo per cui questa chiesa sia stata collocata proprio in quell’area. La prima ipotesi fa riferimento all’iniziativa di una famiglia locale (i Sangervasio) che rimasero legati a questa chiesa per diversi secoli. Una seconda ipotesi dice che potrebbe  essere stata realizzata per la necessità di controllare una zona dal confine diocesano non chiaro e forse già allora discusso o di creare un punto di sosta lungo antichi percorsi molto importanti prima degli anni ’60 del XII secolo. E, infine, la terza ipotesi è che potrebbe anche essere l’ultimo segno rimasto di un antico insediamento oggi non più riscontrabile. Difficile dire quale sia la più attendibile: probabilmente, come spesso succede, è l’unione delle tre.

L’edificio e le sue caratteristiche

Credit PromoIsola

La chiesa di san Fermo e Rustico di Grignano è a navata unica, anche se il progetto originario era di edificare un edificio ampio a 3 navate. L’edificio è orientato sull’asse est-ovest. A un primo sguardo, la chiesa si rivela massiccia, sproporzionata, persino, nella sua esibita solidità. Colpa, o merito, del suo tiburio imponente (ne parliamo più sotto), che si eleva sul presbiterio senza nessuna pretesa di grazia, ma con un sicuro effetto di forza. 

La facciata a capanna ha subìto vari rimaneggiamenti nel corso dei secoli: prima manomessa nel XIV secolo ad opera di Bernabò Visconti e ancora nel XVIII smantellata a vantaggio del campanile parrocchiale. La muratura, è costituita da blocchi squadrati di ceppo gentile di Brembate; una fascia intermedia, comprendente la lunetta, è in mattoni a vista; la parte superiore in ciottoli. 

La torre

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La torre massiccia che si nota immediatamente è  frutto di più fasi costruttive, ma quasi certamente parte del progetto originario, sia pure con forma diversa.  Osservatela bene: colpisce da subito per la sua imponenza eppure l’effetto non è per nulla sgradevole e vanta, anzi, una sua monumentale armonia.

La sua particolarità è che non si tratta di un campanile, e nemmeno di un’elaborata sopraelevazione come si trova in certe chiese abbaziali. Si tratta invece di una torre vera e propria, un mastio dall’aspetto inespugnabile tanto che il resto dell’edificio tende quasi a scomparire sotto questa incombente presenza. 

L’ingresso scolpito

L’accesso principale della Chiesa di San Fermo e Rustico di Grignano è offerto dal portale occidentale, il cui archivolto, realizzato in tre grossi conci di calcaree disposti a raggiera poggia sull’ultima fila di pietre in ceppo del Brembo, che costituiscono il paramento della facciata fino a tre metri circa di altezza. Appena sopra corre una fascia in mattoni regolari e una in materiale alluvionale disposto ad opus spicatum, nella quale è riscontrabile la traccia dell’innalzamento del tetto avvenuto nel XVII secolo.

La strombatura del portale è poco profonda, una copia di esili semicolonne sorregge la lunetta scolpita che, chiusa dal pesante archivolto e ingentilita da una cornice torica semicircolare con risega rettilinea, è stata posta nell’attuale collocazione dall’architetto GianMaria Laba durante l’ultimo restauro della chiesa da lui diretto insieme all’architetto Riccardo Mazza de’ Piccioli.

La lunetta tornata al suo posto dopo 400 anni

La lunetta che si trova sopra l’ingresso principale della Chiesa di San Fermo e Rustico di Grignano è caratterizzato da leone e leonessa affrontati rispetto alla palmetta centrale, colti in movimento. Hanno musi e zampe ben delineati da profondi tagli nella pietra; le code attorcigliate all’indietro e con terminazioni lanceolate assecondano il movimento dei corpi.

Il rilievo ha un forte impatto grafico bidimensionale esaltato dalla ricercatezza dei dettagli: il tronco dell’albero è segnato da una profonda incisione a spirale, le sue fronde sono tripartite e scanalate con terminazione lanceolata, i tratti anatomici delle fiere sono indicati con puntuale precisione come le ciocche della criniera ordinatamente ripartite e arricciate.

La curiosità su questa lunetta e su altre lunette dell’Isola Bergamasca

Un manufatto davvero interessante. Così come interessante è la sua storia. Questa lunetta del peso di quasi 8 quintali, infatti, non fu sempre lì dove la vediamo ora. Rimossa 400 anni fa dalla facciata della chiesa di San Fermo per non si sa quali motivi, venne sistemata sulla facciata di una casa privata di Grignano e tornò al suo posto solo nel 1983 grazie alla disponibilità della proprietaria che ha deciso così di restituirla al luogo per cui era stata realizzata. Riportarla alla sua originale collocazione non fu un’operazione facile e ci vollero degli operai specializzati in questo tipo di interventi per far sì che tutto andasse a buon fine.

Ma se pensate che togliere decorazioni dalle chiese per decorare facciate e frontoni di ingressi dei palazzi o altro sia una cosa rara, vi sbagliate. Sempre nell’Isola Bergamasca abbiamo un altro caso simile. Si tratta della lunetta inserita nel campanile della chiesa parrocchiale di Bonate Sotto, proveniente dall’edificio romanico di Santa Giulia.

L’interno

Credit Bergamasca.net

All’interno, la zona presbiteriale della chiesa di San Fermo e Rustico è coperta da una cupola. I quattro pilastri che la sorreggono e la cornice ottagonale presentano capitelli istoriati raffiguranti cervi e leoni ammaestrati, simbolo della sottomissione dell’uomo a Dio.

L’abside, scandita da quattro esili paraste in ceppo che la dividono in 3 parti presenta tre monofore dello stesso materiale, originariamente decorate con piccole sculture. Il catino absidale conserva evidenti tracce di decorazione ad affresco risalenti al XII secolo con le raffigurazioni dei quattro Evangelisti e quella di Cristo Pantocratore in mandorla.”

Teste mozzate e elementi simbolici tipi dei Templari: sarà vero?

Benché non vi sia esplicita documentazione che ricolleghi la storia di questa chiesa con l’ordine dei Cavalieri Templari, diversi sono gli elementi che rimandano a un loro possibile legame.  Entrando non potrete non notare due teste mozzate in corrispondenza dell’ingresso. La testa mozzata o separata dal corpo è un motivo dell’esoterismo templare e si trova rappresentata o custodita nelle cattedrali gotiche. Ma non solo. All’interno  si trovano altre raffigurazioni scultoree decisamente interessanti. Si tratta di una serie di elementi simbolici che la legano, forse, ai cavalieri templari, costituendo un vero e proprio tempio cristiano particolarmente legato a derivazioni pagane.

Sirene, cervi, leoni, telamoni, croci patenti, sono altri simboli templari che si ritrovano in questa piccola chiesa della campagna bergamasca, anche se per alcuni si tratta solo di suggestioni e nulla attesti con certezza che questa fosse una chiesa dei Templari. Ma se siete curiosi, potete leggere questo articolo di Prima Bergamo davvero interessante.

Altri esempi di romanico della Bergamasca

Il Medioevo, secolo per certi versi ancora da indagare, ha visto nascere alcuni dei siti più straordinari della storia architettonica di quella che in seguito sarebbe diventata l’Europa occidentale. Gli storici dell’arte comprimono il Romanico tra la fine del Decimo secolo e i primi decenni del Dodicesimo, dopo le invasioni barbariche e prima dell’avvento imperante del Gotico. Di fatto, uno stile che si nutre e si ammorbidisce nelle influenze dal territorio, accoglie suggestioni diverse, ma riesce a svilupparsi autonomamente.

San Fermo e Rustico è uno splendido, vibrante esempio di architettura romanica, ma è in buona compagnia, considerando che a pochi chilometri possiamo trovare altri gioielli del romanico lombardo come la Rotonda di San Tomè, la chiesa di San Giorgio e quella San Salvatore, distribuiti nelle due Almenno, e la Basilica di Santa Giulia a Bonate Sotto. Tutto questo a dimostrazione dell’eccezionalità monumentale di questa porzione della provincia di Bergamo, che potremmo quasi definire una piccola Borgogna lombarda.

Italia Romanica: evento da non perdere

Nei tre weekend del periodo 16 settembre – 1° ottobre 2023, i monumenti romanici oggetto dell’attività di valorizzazione da parte di Fondazione Lemine, Associazione Romanico nel Basso Sebino e Associazione BRIG, Italia Romanica, saranno aperti al pubblico.

I monumenti orobici che hanno aderito all’iniziativa sono: la chiesa di Sant’Alessandro in Canzanica ad Adrara San Martino, la Rotonda di San Tomè ad Almenno San Bartolomeo, il Complesso monumentale Madonna del Castello ad Almenno San Salvatore, la chiesa di San Giorgio ad Almenno San Salvatore, la chiesa di San Pietro in Arzenate a Barzana, la basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo, la basilica di Santa Giulia a Bonate Sotto, la chiesa di San Giorgio a Credaro, la chiesa dei Santi Fermo e Rustico a Credaro, la chiesa di Sant’Alessandro in Agros a Villongo, la chiesa di San Giacomo Apostolo a Villongo

Per maggiori dettagli, cliccate qui.

Se state decidendo di venire nella Bergamasca a visitare i gioielli del Romanico, lasciatevi ispirare da questi articoli:

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Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita. 

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze, la mia conoscenza del territorio e tutto quello che scopro sui libri o in rete, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

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Note

Le informazioni storiche e artistiche sulla Chiesa di San Fermo e Rustico contenute in questo articolo sono tratte dal libro “FILAGO E MARNE CON LIMAGNA E RODI” di Gabriele Medolago, Vincenzo Malvestiti, Roberto Marra, citato in un articolo di GianPietro Locatelli pubblicato sul sito della Proloco di BrembateLe foto, dove non diversamente segnalato, sono mie. 

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