Prodotti tipici bergamaschi | Salame nostrano bergamasco, per uno spuntino da 10 e lode

Il Salame Nostrano Bergamasco è un prodotto tipico della cucina bergamasca. Detto in dialetto il Salàm de la Bergamasca (trad. “Salame bergamasco”) ha origini molto antiche. Nel mondo contadino era una rarità e lo si produceva solo una volta all’anno quando si ammazzavano i maiali ingrassati per mesi e mesi. I salami venivano custoditi attaccati al soffitto, al fresco delle cantine, dove il budello posto a protezione dell’impasto si arricchiva di quelle muffe che da sempre rendono unico questo prodotto.

I racconti degli anziani rivelano che alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il salame bergamasco veniva utilizzato anche forma di pagamento per acquistare beni di prima necessitù, tanto quanto gli stracchini.

Salame bergamasco, un piatto della tradizione bergamasca

Credit: Salame bergamasco del Marco_La Tana Shop

Il Salame nostrano bergamasco è il classico salume della festa dei bergamaschi. Molte famiglie, ancora oggi, comprano o allevano il maiale e, una volta l’anno, ne fanno salami che poi si esaurisco con l’andare dei mesi. In questo modo si porta in tavola qualcosa di prodotto artigianalmente, con le proprie mani, con procedimenti e usanze di stagionatura che si tramandano di padre in figlio, uniche e diverse per ogni famiglia.

La produzione del salame bergamasco comincia l’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata Concezione, la data tradizionale in cui nel passato le famiglie bergamasche “uccidevano il maiale”. Questo rituale segnava l’evento principale dell’inverno: vi erano coinvolti tutti i componenti, dai bambini agli anziani, sotto la guida del norcino, colui che dirigeva le operazioni e che dava il tocco magico aggiungendo le spezie (rigorosamente segrete) e il sale (da cui il salame prende il nome).

Clima, umidità, aerazione e tecniche di produzione tramandate nei secoli, oltre alla particolare manualità e al “saper fare” dei norcini bergamaschi, rendono questo prodotto inimitabile fuori dal suo territorio. Il salame è infatti legato alle particolarità climatiche della terra bergamasca che, caratterizzate dalla forte umidità, favoriscono la maturazione di questo salume.

Come si produce il salame bergamasco

Credit: Prodotti tipici bergamaschi

Il salame nostrano bergamasco viene realizzato con carni fresche di maiale.  I pezzi di carne vengono scelti dal norcino che con maestria trita le parti magre (coscia, spalla, coppa) unendole a circa il 20% di parti grasse (sottogola o pancettone). Il norcino taglia al coltello il lardo, in modo da non scaldarlo. Infine prende il sacchetto delle sue spezie, il sale, l’aglio messo a bagno con il vino rosso, il pepe e impasta il tutto sul tavolo. Inserisce l’impasto nel budello e procede alla legatura.

La stagionatura avviene in luoghi freschi e areati, ossia in cantina o in locali con temperatura e umidità controllate. È in questo periodo che sul budello si forma la caratteristica muffa di colore che varia dal bianco al grigio, fino al verde.

Il risultato finale è un equilibrio di sapori, odori e aromi e una fetta perfetta che non si sgrana e si stacca facilmente dalla pelle. Una vera delizia per gusto e olfatto.

Come si presenta il salame bergamasco e quali sono le sue caratteristiche

Credit: Paganì antichi sapori

Il salame bergamasco ha una forma cilindrica, con diametro superiore a 7 cm e pesa all’incirca un chilogrammo. La pasta è compatta e il grasso è ben amalgamato alla carne.

Compatto, pastoso e morbido al contempo, fragrante e succulento, ha una consistenza che diventa più compatta con l’aumentare del periodo di stagionatura. Il suo sapore è delicato e il suo gusto è dolce-salato; il suo aroma è leggermente profumato d’aglio e di peperone rosso, con sentori delicati di carne fresca. Sapientemente speziato con pepe, noce moscata, chiodi di garofano, macis, cannella, coriandolo e altri ingredienti “segreti” che l’arte degli speziali ha tramandato con ricettari che risalgono addirittura al Cinquecento ai norcini bergamaschi, i veri registi del prodotto finito.

Piatti e abbinamenti

Credit: Corriere.it

É un salume ottimo da mangiare al naturale, gustato a fette spesse e tagliato a mano direttamente in tavola. Non mancano, tuttavia, le ricette con il Salame nostrano bergamasco protagonista. La Polenta Cunsàda, ad esempio, è una polenta arricchita con panna nostrana nella quale viene aggiunto il salame a pezzi (assolutamente da provare).

Ricetta della Polenta Cunsàda

La Polenta Cunsada è un piatto tipico della tradizione bergamasca che accomuna un po’ tutte le cucine del Nord. Ci sono diverse ricette, eccone una:
Preparare la Polenta con la farina gialla bramata e farina per polenta taragna per renderla più “rustica”. Lasciarla un po’ più molle del solito e dividerla in tanti bocconcini irregolari. Si taglia a pezzetti lo stracchino molle, quello che fila. Nel frattempo si fa bollire la panna con abbondanti foglie di salvia.
In una terrina si alternano i bocconcini di polenta, i pezzettini di stracchino e il salame a pezzetti, il grana grattugiato. Si amalgama il tutto e sopra si versa la panna e infine il burro fuso.

Pane e salame e… prosit!

Il momento adatto per pane e salame è… sempre! Quando abbiamo voglia di uno spuntino, a merenda, per un pranzo veloce, un pic nic en plein air o… per regalarsi un peccato di gola estemporaneo. C’è chi li ama talmente pane e salame che lo gusta persino a colazione!
Riguardo all’abbinamento col bere, la scelta più naturale è con una birra fresca, alla spina o, perché no, bevuta direttamente dalla bottiglia. Oppure, con un buon bicchiere di vino rosso sincero, in perfetto stile osteria, o la bollicina (che sgrassa), come un Prosecco.
E se il panino col salame fa parte di una pranzo al sacco, durante una gita in montagna, ispirata alle passeggiate del nonno in Valle Camonica? Niente meglio che dissetarsi con acqua fresca, sorseggiata dalla borraccia, ammirando il panorama e… mordendo il gusto!

Quanto ti piace assaggiare i piatti della tradizione?

Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita. 

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze, la mia conoscenza del territorio e tutto quello che scopro sui libri o in rete, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

Io sono una golosa e mi piace assaggiare i piatti della tradizione, quelli che per intenderci raccontano la storia di un luogo e delle persone che lo abitano. Se siete come me, leggete anche: 

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Note: la foto di copertina è tratta dal sito del Ristorante Lalimentari.

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