Passeggiare tra le opere d’arte contemporanea nel Chiostro di Santa Marta a Bergamo Bassa

Ogni prima domenica del mese è possibile entrare in un luogo davvero prezioso nel cuore del Centro Piacentiniano a Bergamo Bassa. Un luogo che, pur avendo più di seicento anni, ha un fascino rimasto immutato nel tempo. Si tratta del Chiostro di Santa Marta, parte di un antico monastero domenicano femminile fondato nel 1300 e andato ormai distrutto. Un vero gioiello dell’architettura rinascimentale, che nei secoli ebbe alterne fortune e che nell’ultimo secolo è entrato a far parte del complesso della Banca Popolare di Bergamo che l’ha riportato all’antico splendore puntellandolo di opere d’arte contemporanea straordinarie.

Il chiostro di Santa Marta nel cuore del Centro Piacentiniano di Bergamo

Dove si trova il Chiostro di Santa Marta

E’ nascosto e non è nei percorsi battuti dai turisti, anche se i bergamaschi lo sfiorano ogni giorno per recarsi nei luoghi di lavoro o dello shopping  in Venti Settembre. E’ raggiungibile tramite la Galleria Crispi, che affaccia direttamente su piazza Vittorio Veneto e, quando si varca il portone di ingresso, si viene catapultati letteralmente in una dimensione senza tempo.

Com’è fatto il Chiostro di Santa Marta

Camminando tra i suoi porticati si ha la sensazione di essere sospesi tra le epoche che l’hanno attraversato a partire dal Trecento, fino ai giorni nostri. Il luogo in sé è suggestivo e i giochi di luce creati da colonne e capitelli creano un’oasi di pace ed eleganza straordinarie.
Il chiostro ha uno stile semplice e sobrio, così come era il convento delle domenicane che lo ospitava. Il convento di cui faceva parte oggi non esiste più (fu distrutto proprio per far posto al Centro Piacentiniano) ma possiamo comunque ammirarne l’antica struttura in uno dei due graffiti presenti sulle pareti del chiostro.

La piantina storica del Chiostro di Santa Marta quand'era un conventoCaratterizzato da porticati a loggia sovrapposti, è oggi inserito nel Centro Piacentiniano. Prima di finire nel patrimonio dell’allora Banca Mutua Popolare agli inizi del Novecento, oltre che delle Suore Domenicane è stato di Napoleone, degli Austriaci e del Comune di Bergamo. Nel 1910 la Banca acquistò dal Comune il Convento di Santa Marta apportando significativi interventi di recupero conservativo e di restauro: il primo nel 1935 a cura dell’ingegner Luigi Angelini e poi nel 1991 dall’architetto Sandro Angelini, figlio di Luigi. A proposito di Luigi e Sandro Angelini, se volete sapere qualcosa di più su questa famiglia e sulle loro opere, leggete questo post su Casa Angelini che ho scritto dopo averla visitata. 

Il chiostro di Santa Marta e la cima della Torre dei Caduti a Bergamo

Il Chiostro di Santa Marta è uno scrigno d’arte contemporanea

Attraversando il portone di ingresso ci si accorge subito che il Chiostro oggi è un prezioso scrigno d’arte, ricco di testimonianze storiche, religiose e culturali, scenario di importanti creazioni della scultura moderna e contemporanea. Percorrendo il corridoio del chiostro, da ogni lato si possono ammirare tre importanti opere d’arte: il Grande Cardinale Seduto di Giacomo Manzù, Le Suore che comunicano di Elia Ajolfi, e l’eccezionale monolito Untitled dell’artista indiano naturalizzato inglese Anish Kapoor.  Sono delle opere straordinarie che si inseriscono perfettamente nel luogo e lo impreziosiscono.

Il Monolite di Anish Kapoor

Untitled di Anish Kapoor nel Chiostro di Santa Marta a Bergamo

Il possente monolite di Anish Kapoor, Untitled (1954) che con la purezza delle sue forme trova un’ideale collocazione nel sobrio e ordinato spazio rinascimentale, con il suo nero occhio specchiante rivolto verso l’ingresso riflette, capovolta, l’armoniosa sequenza del portico e l’immagine di chiunque si soffermi davanti. Fate una prova e sono certa che come me ne sarete “risucchiati” letteralmente. La conca specchiante non solo registra l’ambiente con le sue mutazioni nel tempo, ma proietta verso l’ambiente luci e bagliori. Tutto questo per rappresentare l’idea di Sublime.

Anish Kapoor e le sue opere sono diventate notizia recentemente perché l’artista ha realizzato uno dei suoi Buchi Neri nel pavimento di un museo. Un visitatore, credendo che fosse un effetto ottico, ci è salito sopra a pie’ pari ed è finito in un vero buco, facendosi davvero male!

Untitled di Anish Kapoor nel Chiostro di Santa Marta a Bergamo

Il Grande Cardinale Seduto di Manzù

Il Grande Cardinale Seduto, realizzato nel 1984 da uno de più importanti scultori europei del XX secolo, il bergamasco Giacomo Manzù, è una delle prime rappresentazioni plastiche di questo soggetto ripetuto in altri 300 esemplari e versioni di diverse misure. Si tratta di un prelato vestito dei suoi paramenti sacri, in posizione assorta di ascolto e riflessione rappresentato in un volume quasi monolitico,  che si innalza verso l’alto con un movimento fluttuante unico, frutto di un’intuizione straordinaria. Le superfici dell’opera sono anch’esse frutto della ricerca dell’artista: lavorate in modo diverso in funzione dei differenti aspetti e caratteri della figura, mostrano una diversa reattività alla luce che le sfiora.

Il Grande Cardinale Seduto di Giacomo Manzù

Il Grande Cardinale Seduto di Giacomo Manzù nel chiostro di Santa Marta a Bergamo

Le suore che comunicano di Elia Ajolfi

E infine Le suore che comunicano, opera di Elia Ajolfi realizzata nel 1971. L’artista, anch’esso bergamasco, è stato per molti anni docente di Scultura dell’Accademia Carrara. Quest’opera si inserisce perfettamente nel luogo fungendo non solo da arredo, ma anche da strumento di caratterizzazione moderna. Il gruppo bronzeo rievoca un momento di vita quotidiana del passato e la destinazione originaria del Chiostro, luogo di preghiera e di meditazione, di svago e di confidenze tra le abitanti del convento.

Le suore che comunicano di Elia Ajolfi

Amo queste passeggiate nei luoghi non sempre aperti al pubblico. Queste visite guidate ne fanno apprezzare la bellezza e l’unicità. Lo consiglio a tutti.

Note


Le foto sono mie e le informazioni sono il frutto di una ricerca su più testi e siti e di una visita guidata alla quale ho partecipato. 

Le aperture al pubblico, con visita guidata di 15 minuti, si svolgono ogni prima domenica del mese.

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