Raffi Garofalo seduta sulla Panchina Gigante di Parre

Gite fuori porta: verso la Panchina Gigante di Parre sul Monte Alino in Val Seriana

Nate per condividere le emozioni di un panorama con altre persone e  per vivere con gioia quello che ci circonda, le Panchine Giganti sono diventate meta di escursionisti e appassionati che vanno alla ricerca di questa divertente installazione sulle cime dei monti di fronte a splendidi paesaggi. Ed è in questo spirito di condivisione del bello che a Parre  è stata installata la prima panchina gigante della Val Seriana. Appartenente al circuito delle Big Bench Community Project, la panchina gigante di Parre si raggiunge con una bella camminata su una strada asfaltata che permette in ogni momento di ammirare da diverse altezze il panorama sottostante. Raggiungere la “Big Bench” posizionata sopra la chiesetta del Monte Alino, è l’esperienza che suggerisco per una gita fuori porta della domenica, perfetta per chi ama camminare.

Chi mi segue da un po’ sa del mio entusiasmo per le panchine giganti: adoro raggiungere a piedi questa grande” attrazione per ammirare un paesaggio mozzafiato dall’alto del sedile colorato che ci fa tornare un po’ bambini. Ce ne sono più di 100 dislocate principalmente nel Nord Italia.

Scopri tutte le panchine giganti presenti in provincia di Bergamo: Famolo strano (in grande) | Panchine giganti in provincia di Bergamo: quelle BBCP e le dissidenti

Panchina gigante di Parre Big bench project

Come raggiungere Parre

Parre è un paesino della Val Seriana, ad un’ora e mezza da Milano e quaranta minuti da Bergamo. Celebre per i suoi scarpinocc, la pasta ripiena che fa concorrenza ai casoncelli, Parre è meta non solo di turisti gastro-curiosi, ma anche di escursionisti che amano camminare in montagna.

Raggiungere Parre è molto semplice: basta prendere la Statale per la Val Seriana e seguirla fino a Ponte Selva, il paese dove si incrociano le case a righe come maglioni. Arrivati ad un certo punto troverete un bivio che porta a destra verso Clusone e dritto verso Parre. Proseguite dritto e dopo trecento metri ci sarà un’ulteriore deviazione sulla sinistra. Imboccate la direzione Parre e seguitela.

Il centro storico di Parre è costituito da belle costruzioni tardo medievali, molte delle quali sistemate e abbellite da splendidi vasi di gerani, alternate a case case moderne. Vi renderete subito conto che questo paesino un tempo era una via di mercanti perché su una delle costruzioni più antiche del paese troverete un enorme affresco raffigurante San Cristoforo con Gesù Bambino sulle spalle protettore dei commercianti e delle merci. Abbiamo già incontrato questa raffigurazione a Oneta. Se volete saperne di più ecco il link all’articolo. 

Verso la Panchina Gigante di Parre

La Panchina Gigante di Parre è posizionata accanto alla strada che porta al Monte Vaccaro, sopra la chiesetta del Monte Alino a poco più di 900 metri sul livello del mare. Raggiungerla è abbastanza facile anche se va detto che la strada da percorrere a piedi è adatta soprattutto a chi è abituato a camminare. Potete percorrere una strada asfaltata o una mulattiera, ma la scelta dipenderà dalle  vostre gambe. 

Due salite: la strada carrozzabile e la mulattiera

Per raggiungere la panchina gigante di Parre esistono due percorsi: uno più lungo, carrozzabile e asfaltato, con ombra e diversi tratti al sole, che si percorre in più di un’ora. Il secondo, invece, nel bosco, lungo una mulattiera, che si percorre nella metà del tempo se siete attrezzati con scarpe da montagna e buone gambe.

Io e il mio compagno di avventure, che siamo volenterosi ma non siamo certamente dei camminatori di montagna, abbiamo optato per la strada più lunga e asfaltata e ci abbiamo messo quaranta minuti in più di quanto previsto dal cartello all’inizio del percorso, in corrispondenza di un piccolo parcheggio. Questo significa che se come noi vi fermate a riposare all’ombra o a fare qualche foto qua e là il tempo supererà abbondantemente l’ora. Un consiglio spassionato è quello di attrezzarsi di borraccia piena d’acqua (o bottiglietta) perché lungo la strada non troverete fontanelle e diversi tratti sono al sole.

Se invece decidete di salire lungo la mulattiera, sarete immersi nel bosco e soffrirete meno il caldo. La pendenza della mulattiera come si dice “in alcuni tratti rampa bene“, quindi vi consiglio di munirvi di pedule da montagna ed eventualmente di bastoncini. Indispensabile anche in questo caso la borraccia piena d’acqua.

Esperienza per camminatori con passo medio

Le indicazioni segnalano che la panchina è raggiungibile in un’ora con un passo medio (e chi non ha questo passo ci metterà molto di più).

Con questo non voglio spaventarvi: è un’esperienza che merita di essere fatta. Il Monte Alino è un monte dal dolce pendio prativo costellato di cascine che sale verso il monte Vaccaro a nord e strapiomba verso il fiume Serio a sud con ripide balze. La sua cima è chiamata Grom. È delimitato verso est dalla “Al di Frà”, la Valle dei Frati,  ed ad ovest dalla Val de Fontagnù. Incrociare queste cascine e guardare il panorama dall’alto è davvero impagabile (priceless come dicono quelli moderni)

Una curiosità: Alino è una versione inesatta per dire Monte di Lino, come è stato chiamato per secoli questo monte famoso per la coltivazione del Lino, importante pianta tessile.

La salita è fattibile (siamo stati superati da signore settantenni, coppie col cagnolino e mamme col passeggino) ma se volete arrivare su in un’ora un po’ di allenamento non guasta. 

5. il panorama durante la salita

La chiesina di Sant’Antonio e il ristoro a offerta libera

Quando sarete arrivati quasi a destinazione vi troverete in una splendida posizione nel mezzo dei prati dell’arioso Monte Alino: qui si trova l’oratorio di S.Antonio da Padova, nato per devozione dopo la peste del 1630. La chiesa è raggiungibile da Cima Campella in un’ora di cammino, servendosi del sentiero segnalato C.A.I. 241.

11. oratorio di Sant'Antonio da Padova

Già che siete arrivati all’oratorio vi consiglio di visitare la chiesina che è davvero un incanto. Sull’unico altare, è posta la pala che raffigura appunto Sant’Antonio da Padova. Si tratta però di una copia della preziosa pala originale, opera del pittore bergamasco Carlo Ceresa (1609-1679) che si può ammirare nella cappella di Lourdes annessa alla parrocchiale. Sulla parete di sinistra, di particolare rilievo perché ritrae un soggetto raro, c’è un quadro del Settecento di autore ignoto che raffigura il Beato Alberto da Villa d’Ogna morente, al quale una colomba reca l’Eucarestia.

Nei secoli scorsi, per tutta l’estate presso la chiesa officiava un cappellano che celebrava per le famiglie che vivevano nelle cascine, coltivando la terra e allevando bestiame. Oggi presso la chiesa abita il nipote del vecchio custode che, oltre ad organizzare diversi eventi musicali, gestisce un ristoro permanente, diventato meta fissa dei numerosi escursionisti che passano sui sentieri della zona. Il ristoro ha la particolarità che è a servizio self service. Tutto è a disposizione: dovete solo prendere e pagare, ovviamente. Sembra scontato, si invita ad essere onesti: non approfittatene e pensate sempre che si tratta di un servizio per gli escursionisti. 

L’ultimo tratto: dalla chiesina alla Panchina Gigante di Parre

Dalla chiesina di Sant’Antonio sul Monte Alino, alla Panchina Gigante mancano solo poche centinaia di metri. Dall’oratorio la vedrete: sulla cima di un prato, verde e bianca.

Le panchine sono fatte per rilassarsi, a differenza di una sedia o di una poltrona sono larghe abbastanza da accogliere uno o più amici; sedersi su una panchina è un gesto sociale piacevole e fare buon uso di tutta l’energia positiva che le Panchine Giganti emanano è la visione alla base del progetto. Ma dovrete raggiungerla e per fare questo dovrete camminare e fare un po’ di fatica. Una fatica che sarà direttamente proporzionale alla gioia che proverete ammirando il panorama dall’alto.

Il Big Bench Community Project

Se raggiungere questa Panchina Gigante vi è piaciuto, sappiate che ce ne sono altre 100 dislocate principalmente nel Nord Italia, di cui ben due in bergamasca – a Rogno e Fonteno. Fanno parte del Big Bench Community Project e potete andare a scovarle una ad una e raccogliere dei timbri su un passaporto.

19 il paesaggio dalla panchina

Se in Italia le “panchine giganti” sono 101 (le ultime 10 non sono state ancora tutte inaugurate a causa del COVID) quella di Parre è la prima “ufficiale” della Valseriana Ricordo infatti che esiste una panchina gigante a Songavazzo, ma non fa parte del circuito delle Big Bench, ma che vi invito comunque ad andare a vedere perché è davvero carina.

Le prime tre panchine giganti della Bergamasca e due in arrivo.

La panchina gigante di Parre è terza in tutta la provincia di Bergamo (le prime due si trovano a Rogno e Fonteno).

La panchina di Rogno è stata la prima: raggiungendola potete guardare il panorama del Lago d’Iseo dalla punta nord, ossia da Costa Volpino. La panchina di Fonteno e Riva di Solto ha la particolarità di essere bicolore proprio a dimostrazione del fatto che è frutto della collaborazione di queste due località poste sulla sponda bergamasca del Sebino.

Se volete saperne di più, ecco due articoli: uno sulle panchine di Rogno e Fonteno e l’altro sulla Panchina di Songavazzo (quella che non fa parte del circuito).

Lago d’Iseo: sulla Big Bench, la panchina gigante che ci fa tornare bambini

Songavazzo: prendere un libro alla Ca di Leber e leggerlo sulla Panchina Gigante che guarda sull’altopiano

E siccome siete dalle parti di Clusone, ecco alcuni suggerimenti che potrebbero interessarvi e rendere ancora più fantastica la gita fuori porta.

10 cose da fare e da vedere a Clusone in 4 ore, un pomeriggio d’estate. E 10 curiosità tutte da scoprire.

Se volete scoprire tutte, ma proprio tutte le panchine giganti, tornate all’inizio dell’articolo nel primo link in grassetto dal titolo Famolo strano in grande. 😉

 

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Note: le foto sono tutte mie e sono state scattate il 21 giugno 2020. 

28 comments

  1. Conosco il progetto Big Bench ma non ho ancora avuto modo di iniziare il tour, magari parto proprio da qui, visto quant’è bello il percorso che hai segnalato! Grazie!!!😉

  2. Conosco bene le Panchine Giganti visto che sono originarie proprio delle mie parti. La scusa per andare lassù offre lo spunto per una bella escursione. Mi piace molto il self service a offerta. Ecco perché nello zaino è sempre meglio portare qualche moneta!

  3. È bello sentire finalmente parlare della Val Seriana come tu hai fatto in questo articolo da dove prendere spunti per un tour. Molto particolari le panchine giganti ti fanno sentire come Alice nel paese delle meraviglie. In fin dei conti l’Italia è il paese delle meraviglie

    1. 3-400 metri. Parre è a 650 mt sul livello del mare e la panchina è intorno ai 1000. La strada da percorrere dal parcheggio dove si lasciano le macchine fino alla panchina è di circa 3.5 km. Come ho scritto nel post, un camminatore abituato alla montagna lo fa in un’ora, mentre io ci ho messo di più.

    1. ce ne sono un centinaio sparse in tutto il Nord Italia. Se vi capita, andateci: il panorama merita sempre.

  4. Che belle, le panchine giganti, mi piacerebbe fare un bel giro alla ricerca di panorami da queste originali strutture altamente instagrammabili! 😉

  5. Non sapevo di tutte queste panchine giganti. Conoscevo solo quella delle Langhe. Aspetto con ansia un articolo su tutte le panchine per poter fare un bel tour!

      1. Buon giorno si può arrivare con la macchina fino alla chiesina

      2. Ci era sembrato di vedere un cartello di divieto di accesso “eccetto residente”. Abbiamo visto male?

  6. Il mio sogno è fare una foto su queste panchine giganti. Come sempre nei tuoi articoli ottimi spunti con cui riuscire ad organizzare un tour perfetto della zona!

  7. Bellissimo articolo, l’unico così completo! ho intenzione di andarci la prossima settimana, posso chiederti dove si lascia l’auto?

    1. Io l’ho lasciata all’inizio del sentiero, ma alcuni mi hanno detto che si può arrivare in auto fino alla Chiesina di Sant’Antonio.

  8. ciao a tutti,
    quale momento della giornata consigliate per una migliore visione del panorama? mattina o pomeriggio? grazie

    1. Mattina presto e pomeriggio dopo le 17.00 così si possono fare anche delle bellissime fotografie.

  9. Anche dopo un paio di anni dalla redazione, questo articolo resta comunque uno dei più chiari e completi sul tema Big Bench, complimenti 🙂 Visto che queste panchinone ti piacciono ti segnalo che, nel frattempo, il conteggio nella bergamasca si è arricchito: oltre alle 3+2 che hai citato tu ai tempi, ora in provincia ne abbiamo una in una frazione di San Pellegrino e una a Vigolo già inaugurate – e dovrebbe essercene in progetto una in zona Val Gandino, stando alla mappa del sito ufficiale, anche se non ho notizie sullo stato dei lavori.

    1. Ti ringrazio Silvia. Ti segnalo che negli ultimi mesi ho scritto un articolo dedicato alle Panchine Giganti della bergamasca inserendo sia quelle del circuito Big Bench che le ultime “dissidenti”. Al suo interno troverai anche quelle che mi hai poc’anzi citato.
      Ti ringrazio di avermi segnalato del progetto in Val Gandino (di cui non sapevo). Al momento ero solo a conoscenza di un progetto sul lago d’Endine.
      grazie ancora e ti allego il link qui sotto:
      https://cosedibergamo.com/2021/12/19/panchine-giganti-in-provincia-di-bergamo-quelle-ufficiali-e-le-dissidenti/

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