Teatro Donizetti Bergamo

Teatro Donizetti di Bergamo: 10 chicche sul primo monumento bergamasco ad ottenere lo Scudo Blu

Teatro Donizetti di Bergamo, un’icona della musica, legato a doppio filo alla storia del più conosciuto musicista bergamasco al mondo, Gaetano Donizetti. Ma forse non tutti sanno che in origine si chiamava Teatro Ricciardi, come il suo fondatore, un commerciante bergamasco. Cambiò nome dopo l’Unità d’Italia. Non solo. In origine si trovava in una zona malfamata della città e i nobili di Città Alta per evitare di doversi recare in zona fiera e mescolarsi col popolino, si fecero costruire il Teatro della Società (il Teatro Sociale). Così i due teatri si contendevano gli spettacoli di grido mettendo in scena rappresentazioni adatte ai propri pubblici di riferimento: più di cassetta quelli di città bassa e più raffinati e adatti ad un pubblico colto quelli di Città Alta.

La storia del Teatro Donizetti di Bergamo in breve

Teatro Donizetti Bergamo

Il Teatro Donizetti ha una storia molto affascinante e piena di curiosità. Ne ho selezionate una decina: 10 chicche che vi faranno capire quanto sia stato importante (e quanto lo sia tuttora) per la storia culturale della città di Bergamo. Ma prima di dedicarci a quelle, ecco la storia del Donizetti riassunta in 5 punti.

All’origine era nella zona delle baracche nella zona della Fiera

Zona della Fiera Bergamo - Amici delle Mura di Bergamo

La zona dove sorge il teatro si presentava al viaggiatore dell’epoca come un insieme di baracche di legno in cui i mercanti esponevano le loro merci. In quel luogo di grande afflusso sorgevano alcuni teatri temporanei in legno, che venivano demoliti alla fine della stagione e riedificati la stagione successiva con il medesimo materiale appositamente conservato.

Fu proprio in quel luogo che Bortolo Riccardi, ricco commerciante, senza curarsi troppo delle polemiche che ne conseguirono, edificò il primo nucleo del teatro stabile che conosciamo, che prese il nome di teatro Riccardi. Quando ancora il teatro era in costruzione si cominciarono a dare alcune rappresentazioni artistiche: la prima opera vi fu rappresentata nel 1784 e fu Medonte re di Epiro di Giuseppe Sarti.

L’inaugurazione ufficiale, l’incendio e la ricostruzione

Il Teatro Donizetti metamorfosi della scena urbana a Bergamo - Elle Libri

L’inaugurazione ufficiale invece avvenne il 24 agosto 1791. La struttura originaria, completamente diversa da quella poi ricostruita, fu distrutta da un incendio nel 1797. L’architetto Giovanni Francesco Lucchini, che già aveva progettato l’interno del teatro andato distrutto, ricevette la commissione di guidare i lavori di costruzione del nuovo teatro. Bisogna aspettare il 30 giugno 1800 per l’inaugurazione della struttura così come la conosciamo. L’interno fu decorato con stucchi dorati e affrescato dal pittore Francesco Domenighini.

Il teatro nell’Ottocento

Le vicende storiche risorgimentali passano da Bergamo e coinvolgono il teatro, tra fortune alterne e amministrazioni illuminate. Vincenzo Bellini vi cura la messinscena della Norma nel 1831.

Nel 1840 per la prima volta Bergamo tributa una pubblica manifestazione al bergamasco Gaetano Donizetti, presente in teatro per la rappresentazione della sua opera L’esule di Roma. Giuseppe Verdi, presente in sala, debutterà al Riccardi con Ernani nel 1844. Tra i direttori d’orchestra più celebri dell’Ottocento che hanno diretto al Teatro Ricciardi di Bergamo, si annovera il Maestro Antonino Palminteri, presente sul podio del Ricciardi nel 1883 portando in scena La favorita di Gaetano Donizetti. Nell’agosto e nel settembre del 1891, Antonino Palminteri ritorna al Riccardi, portando in scena opere quali: Aida di Giuseppe Verdi, Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. La stampa ne ha esaltato gli esiti con queste parole: “Il giovane maestro che con molta disinvoltura reggeva la bacchetta del comando, ebbe la soddisfazione di parecchi ben nutriti applausi e del dono di una corona di alloro”.

Da Teatro Riccardi a Teatro Donizetti

teatro Donizetti Bergamo laterale

Nel 1897, in occasione del centenario della nascita del compositore, il teatro Riccardi assume il nome di teatro Gaetano Donizetti. Nell’occasione furono avviati i lavori per la costruzione della nuova facciata neoclassica, opera dell’architetto romano Pietro Via. Gli interni sono stati ristrutturati la prima volta nel 1964.

Il ‘900 è stato un secolo importante per il Donizetti, che lo ha visto diventare un luogo fondamentale per la cultura della musica e del teatro. Ma non solo. Sul palco si sono avvicendati artisti del mondo della lirica, della musica jazz, della musica contemporanea, attori di prosa.

Gli anni Duemila

Teatro Donizetti cantiere 2017

Nel 2017 iniziano i lavori di restauro dell’intero teatro che si concludono nel 2020. Le attività del Donizetti Opera, festival dedicato alla riscoperta delle opere del compositore, vengono trasferite al Teatro Sociale in città alta. Nell’ambito del Donizetti Opera Festival del 2019, il cantiere del Teatro Donizetti accoglie la prima rappresentazione italiana e in forma scenica dell’opera considerata perduta del compositore bergamasco, L’ange de Nisida. L’edizione del festival 2020, pur funestata dalla pandemia di Covid e dalle restrizioni relative agli spettacoli teatrali, viene inaugurata da Marin Faliero, con Michele Pertusi nel ruolo del titolo.

Nel 2023 diventa il primo monumento bergamasco ad ottenere lo Scudo Blu nell’ambito della campagna della Croce Rossa Italiana “Uno scudo per la cultura”.

Lo Scudo Blu: cos’è e perché è importante

Gli scudi blu per proteggere la Cultura

Lo Scudo Blu è un segno previsto dalla Convenzione dell’Aja del 1954 che dice che anche in caso di conflitto armato questo luogo deve essere preservato. Questo significa che non potrà diventare sede di presidi militari, deposito di armi e munizioni, e che non sarà considerato obiettivo militare da parte delle truppe nemiche.

“Uno Scudo per la cultura” rientra nel solco della campagna “Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola”, avviata nel 2022 da Croce Rossa Italiana, in quanto ente promotore di Diritto Internazionale Umanitario, che aveva portato alla sottoscrizione del protocollo con l’Anci, per promuovere all’interno dei territori l’individuazione di beni destinatari dello Scudo Blu, attraverso un lavoro di collaborazione tra i comitati di Croce Rossa (enti proponenti), Comuni (enti deliberanti), gestori, Soprintendenza.

Individuare i beni meritevoli di tutela significa, infatti, riconoscere la loro importanza innanzitutto per la comunità locale, che attorno ad essi costruisce la propria identità, ma anche per l’intera umanità, in quanto vuol dire evidenziare il valore storico, culturale, artistico, sociale, che si andrebbe a perdere qualora il bene fosse distrutto o depauperato.

 

10 chicche sul Teatro Donizetti tutte da scoprire

Curiosità sulla storia del Teatro Donizetti ce ne sono tantissime: ne ho raccolte una decina. Eccole qui.

#1 Il Teatro Riccardi diede l’idea per la costruzione del Teatro Sociale

Un giorno, il ricco commerciante di seta, Bortolo Riccardi, ebbe l’intuizione la realizzazione di un teatro stabile, in muratura, come si conveniva per una città importante.

Incaricò quindi il progettista Giovanni Francesco Lucchini e diede il via ai lavori. Riccardi dovette aggirare le ordinanze cittadine (le quali imponevano proprio che le costruzioni sorte nella zona fieristica fossero provvisorie) e, soprattutto, cercare un consistente sostegno economico. Questo teatro stava infatti sorgendo grazie alla determinazione della borghesia nascente, ma essa non aveva abbastanza denaro per permettersi l’intera costruzione!

Riccardi chiese così aiuto ai nobili, con l’idea che di quel tempio scenico potessero in futuro beneficiarne entrambi. Tuttavia nel cercare di convincerli tentò il colpaccio e chiese loro che la quota associativa, normalmente pagata solo stagionalmente per il periodo della fiera, fosse corrisposta tutto l’anno. Ne nacque un contenzioso a causa del quale i nobili decisero di abbandonare il progetto, preferendo costruire in autonomia un proprio teatro, Il Teatro della Società oggi Teatro Sociale. Come sapete, scelsero di erigerlo vicino alle loro dimore, ovvero in Città Alta e questo diede il via ad una concorrenza abbastanza serrata.

Per approfondire, leggete: Alla scoperta del Teatro Sociale di Bergamo: teatro all’italiana con platea alla francese nel cuore di Città Alta

#2 Nei primi dell’Ottocento, l’impulso artistico di Simon Mayer, maestro di Gaetano Donizetti

Lezioni europee sul Belcanto fra Mayr e Donizetti

Artisticamente, l’inizio del secolo vede l’affermazione al Riccardi di un illustre musicista bavarese, diventato bergamasco, Giovanni Simone Mayr; lo straordinario impulso da lui impresso alla vita musicale della città si esercita pure negli spettacoli d’opera al Riccardi fin dal 1801, anche se è solo dal 1802 che il musicista si installa definitivamente in città, intervenendo direttamente per diversi anni nell’allestimento delle sue opere.

Nello stesso anno è nominato direttore della Cappella di Santa Maria Maggiore e nel 1805 fonda le Lezioni caritatevoli di musica, poi Istituto Musicale, nel cui ambito sarà il maestro e padre spirituale di Donizetti.

Per approfondire, leggete: Le aule delle Lezioni Caritatevoli di Musica frequentate da Gaetano Donizetti trasformate in atelier d’artista

#3 Il Teatro  fu dedicato a Gaetano Donizetti nel centenario della sua nascita (1897)

Gaetano Donizetti, il talento che cambiò la storia della città - StoryLab

La svolta determinante nella vita del teatro bergamasco avviene nel segno di Gaetano Donizetti. Nel 1897, in occasione del centenario della nascita del compositore, il Teatro Riccardi cambia nome e diventa Teatro Gaetano Donizetti. Con l’occasione si provvede al completo rifacimento della facciata, edificata a cura dell’architetto Pietro Via. All’esterno del teatro viene inaugurato il monumento dello scultore Francesco Jerace, dedicato a Donizetti.

Per approfondire, leggete: Curiosità: il monumento dedicato a Gaetano Donizetti che ha cambiato volto prima di vedere la luce

#4 I cinque finestroni centrali hanno incisi 5 titoli di opere

teatro Donizetti Bergamo

I cinque finestroni centrali hanno incisi alcuni titolo di opere del musicista bergamasco Gaetano Donizetti. Queste opere sono: Lucia di Lammermoor, La Favorita, Don Sébastian, Don Pasquale e Linda.

Ma non solo le uniche citazioni di opere del musicista Donizetti che si trovano nei pressi del teatro. Da qualche anno sul Sentierone si trovano delle aste di metallo posizionate sulla pavimentazione con incisi passaggi celebri delle opere più conosciute al mondo del musicista bergamasco.

Per approfondire, leggete: Alla ricerca delle frasi di Gaetano Donizetti lungo il Sentierone di Bergamo

#5 Il Donizetti fu il primo teatro in Italia ad ospitare il cinematografo

I fratelli Lumiere brevettano un apparecchio che fa muovere le foto: nasce il cinema - la Repubblica

Accanto agli spettacoli tradizionali, il Teatro Donizetti ospita anche un nuovo tipo di spettacolo, il cinematografo. Si tratta di alcuni film primitivi girati dagli operatori dei fratelli Lumière (nella foto in alto), portati al teatro dall’impresario Terzi nel 1899: avvenimento del tutto raro in un’epoca in cui gli spettacoli cinematografici erano mostrati nei baracconi delle fiere o nei caffè-concerto. Probabilmente anzi si tratta di un primato poiché non si ha notizia che il cinema sia stato ospite, prima d’allora, di teatri.

#6 Il cartellone del Donizetti durante le due Guerre non si fermò

File:Fondaz. Bergamo nella Storia, Tram di Bergamo 04.jpg - Wikipedia

Il cartellone del Donizetti non si fermò né durante la Prima Guerra Mondiale, né durante la Seconda.

Nel periodo bellico si tennero stagioni operistiche ridotte. Durante la seconda Guerra Mondiale l’attività proseguì con la presenza dell’orchestra e dei cantanti del Teatro alla Scala, sfollato per ragioni belliche.

Furono anni molto drammatici, ma anche in questo periodo gli spettacoli svolsero una funzione culturale giudicata da tutti, intellettuali e non, assolutamente necessaria.

 

#7 Maria Callas si esibì al Donizetti nella prima della Lucia di Lammermoor

Maria Callas Sings Donizetti - Album by Gaetano Donizetti | Spotify

La qualità di un teatro è la risultante della caratura di chi ne anima il palcoscenico.
Sono gli interpreti a fare grande uno spettacolo. Consapevoli di questo a Bergamo si ricorda con orgoglio quelle occasioni in cui i più grandi calcarono le scende del Donizetti.

Nel 1954 Maria Callas, la musa delle muse, ha incantato il pubblico di Bergamo con la sua Lucia di Lammermoor, generando un tripudio di applausi alla conclusione dello spettacolo.

 

#8 Non solo lirica: nel 1959 si mise in scena un testo di Italo Calvino

Il viaggio in Puglia di Italo Calvino - Corriere di Puglia e Lucania

Nel centesimo anniversario della nascita di Italo Calvino, mi piace ricordare che tra le rappresentazioni di prosa messe in scena sul palcoscenico del Teatro Donizetti nel Novecento, anche una pièce scritta dal grande scrittore. Era il 1959 e il Donizetti si era aperto alla prosa, alternandola alle opere liriche.

 

#9 Nel 2019 viene rappresentato per la prima volta un’opera di Donizetti che si pensava perduta: l’Ange de Nisida

L'ange de Nisida – Donizetti Opera Bergamo

Nel novembre 2019,  i lavori di ristrutturazione del Teatro si fermano per ospitare la prima messa in scena mondiale di un’opera che si pensava perduta, L’ange de Nisida. La partitura, ritrovata grazie alla minuziosa attività di una musicologa, non era stata ultimata dal compositore ed era da lui stesso stata smembrata in più parti. La messa in scena ha trovato spazio all’interno del Cantiere con l’allestimento del direttore artistico del Donizetti Opera, Francesco Micheli.

Per saperne di più, leggete: Curiosità | L’Ange de Nisida, l’opera ritrovata di Gaetano Donizetti: una storia da scoprire

 

#10 Al Teatro Donizetti sono stati ambientati romanzi e gialli

Studiosi locali e appassionati di lirica e teatro hanno scritto pagine e pagine sul Teatro Donizetti, sulla sua storia e sul legame con Gaetano Donizetti. Ma forse non tutti sanno che anche giallisti locali hanno ambientato i loro racconti al Teatro Donizetti o nei pressi.

Noir, thriller, polizieschi e gialli ambientati a Bergamo da leggere

Per approfondire, leggete: Famolo strano (con l’assassino) | Thriller, noir, polizieschi e gialli ambientati a Bergamo che dovete assolutamente leggere

 

Ne conoscete altre?

Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce le 1001 cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita.

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

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Vi sono piaciute le chicche che vi ho segnalato sul teatro Donizetti? Se ne conoscete altre, non esitate a segnalarmele qui sotto nei commenti. Sarà mia premura integrarle nell’articolo.

Note: le foto sono in parte mie e in parte sono tratte dal sito ufficiale di Fondazione Donizetti o da Storylab.

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