Bergamo Diamante di Pietra

“Bergamo. Il diamante di pietra”, documentario Rai Cultura sulla storia di Bergamo

“Bergamo. Il diamante di pietra” il documentario Rai Cultura sulla storia di Bergamo che dovete assolutamente guardare se volete comprendere tutte le stratificazioni che si trovano in città. Sospesa tra cielo e terra, Bergamo domina la Pianura Padana. Avvolta da splendide mura, la città nasconde dietro al cuore di pietra delle sue fortificazioni secoli di arte e di bellezza che solo un occhio attento riesce a distinguere e a intuire. Ecco perché essere accompagnati dalla narrazione di Marco Pellegrini, docente di Storia moderna dell’Università di Bergamo,  Maria Mencaroni Zoppetti, presidentessa dell’Associazione Ateneo Scienze, Lettere e Arti di Bergamo, Peter Glidewell, critico d’Arte, e Andrew Hopkins, docente di storia dell’Architettura dell’Università dell’Aquila, è un’occasione meravigliosa che consiglio a tutti.

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L’articolo qui sotto è solo un riassunto del documentario, integrato con alcuni dei miei articoli che potete leggere tranquillamente con un semplice clic sul titolo in rosso. Per guardare il documentario integrale, invece, cliccate qui.

 

Bergamo al tempo dei Romani

Non vi sono notizie certe sulla sua fondazione, ma in epoca romana Bergamo diviene un fiorente municipio. Della città romana non rimangono grandi tracce, se non un’eredità in termini urbanistici nel tracciamento delle vie principali, l’antico Cardo e Decumano.

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Ma non solo. A quel periodo risale anche il martirio di Sant’Alessandro, che diventerà patrono della Città.

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Dai Longobardi all’età dei Comuni

dai Longobardi al Comune

A seguito del disgregamento dell’Impero Romano, Bergamo passa sotto il dominio dei Longobardi, divenendo sede di uno dei più importanti ducati del Regno, e successivamente si trasforma in Contea franca, retta per anni da una serie di vescovi-conti, che determineranno le sorti della città sino al 1098, anno di nascita del Comune di Bergamo.

Capitelli sotto il palazzo della Ragione

Divenuto libero comune, la città conquista l’autonomia dopo la vittoriosa battaglia di Legnano del 1176 contro l’imperatore Federico Barbarossa. Questi sono anche gli anni in cui a Bergamo si costruiscono il palazzo del Comune e la grande chiesa di S. Maria Maggiore, che diedero alla città bergamasca l’aspetto medievale che la caratterizza ancora oggi.

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Bergamo sotto il Ducato di Milano

 Castello di San Vigilio

Il periodo dell’autonomia si protrae sino alla fine del Duecento, quando la città bergamasca cade sotto l’influenza del Ducato di Milano. In questo periodo si costruirono in particolare la Cittadella e la Rocca, simboli del potere visconteo su Bergamo.

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Bergamo sotto il dominio della Serenissima

Bartolomeo Colleoni

Dopo periodi di cruenti e sanguinose guerre interne, Bergamo viene annessa alla Repubblica di Venezia nel 1428, il cui dominio porta finalmente al territorio bergamasco pace e prosperità. Il governo della Serenissima ricostruisce la città vecchia, edificando,  il Palazzo Comunale, Piazza Vecchia e piazza Nuova, oggi Piazza Mascheroni.

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Da ricordare anche la costruzione delle famose mura bastionate con le sue porte monumentali, un’opera gigantesca e di grande impatto che stringe ancora oggi città alta.

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6 Bergamo sotto il dominio della Serenissima

 

Bergamo nel Rinascimento

Nel lungo dominio sotto la Serenissima Bergamo vedrà anche l’opera di grandi artisti quali Lorenzo Lotto che lasceranno un segno fortissimo nella storia dell’arte della città. Ma non solo. Cresceranno le fortune delle grandi famiglie patrizie grazie ai commerci con Venezia e cominceranno a sorgere in città e nei cosiddetti Corpi Santi meravigliosi palazzi.

Tra i palazzi in città più sontuosi ci sono Palazzo Terzi e Palazzo Moroni, dove ancora oggi si conservano dei dipinti di Giovan Battista Moroni, il Cavaliere in Rosa e Isotta Brembati.

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Dalla Repubblica Cisalpina al Regno del Lombardo-Veneto

Con la caduta nel 1797 della Repubblica di Venezia, Bergamo passa sotto il dominio di Napoleone e della Repubblica Cisalpina. In questi anni si affaccia sulla scena un giovane compositore bergamasco, Gaetano Donizetti, che porterà la sua musica in giro per l’Italia e diventerà il musicista bergamasco più conosciuto al mondo.

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Dopo la breve dominazione francese il territorio di Bergamo è annesso al dominio austriaco, entrando a far parte del Regno Lombardo-Veneto. Questo periodo storico per l’Italia e Bergamo è ricco di cambiamenti politici e la città ha anche un ruolo determinante durante il Risorgimento.

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Bergamo e il Risorgimento

Bergamo ebbe un ruolo molto attivo nel Risorgimento Italiano. Forse a causa della mal sopportata dominazione austriaca, infatti, è la città che diede il più numeroso contributo di volontari alla Spedizione di mille, organizzata da Garibaldi nel 1860.

Non per niente fu definita la Città dei Mille dallo stesso Garibaldi quando scoprì che ben 170 uomini della spedizione siciliana venivano da Bergamo. Una partecipazione che non aveva una classe privilegiata, ma che si distribuiva su tutte le classi sociali, con Camicie Rosse che appartenevano sia alle grandi famiglie patrizie bergamasche, che da semplici operai.

Bergamo in questo dimostra non solo la volontà di liberarsi al tiranno ma anche l’animo indomito e battagliero, fiero e concreto che la sua gente ha sempre ha mostrato nel corso della storia.

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Bergamo nel Novecento

Centro piacentiniano

Dalla fine del Settecento alla seconda metà dell’ottocento, grazie all’enorme sviluppo commerciale della fiera di Sant’Alessandro e all’ascesa della nuova borghesia produttiva, il centro politico ed economico si sposta sempre di più da Città Alta, verso la parte bassa di Bergamo. Qui, l’insediamento delle attività produttive e commerciali ha innescato un aumento delle unità residenziali. Questo fenomeno prosegue fino al Novecento e mette in crisi il sistema urbanistico della città bassa ed in particolare il tema della Fiera, un quartiere chiuso nel centro cittadino cha ha bisogno di spazio e di maggiore sicurezza.

Il cambiamento avverrà grazie al piano regolatore che decide di modificare la zona della Fiera. Viene fatto un concorso nazionale al quale partecipano molti architetti e ingegneri. Il concorso viene vinto da Piacentini e Quaroni che danno il via ai lavori per la realizzazione di un quartiere moderno per l’epoca (siamo intorno al 1920) e conseguente spostamento della Fiera. Si tratta di un progetto urbanistico complesso che darà un nuovo volto alla città.

Bergamo diventerà quindi una città ben organizzata anche nella sua parte bassa e risulterà un a cittadina ben riuscita in entrambe le sue versioni: la Città Alta e la Città Bassa.

 

Note: Il documentario non è stato embeddato ma è un link che riporta direttamente alla piattaforma di Raiplay. Per guardarlo bisogna essersi iscritti a detta piattaforma. Le immagini sono tratte dal documentario. La scelta degli articoli integrati al pezzo è frutto di una mia libera iniziativa, così come una mia libera iniziativa è quella di segnalarvi questo documentario. 

4 comments

  1. Du erur: l’é Zena la çitad qe l’à mandad piö omeny a la spedissiu’ del Garibald; nissü di Bergamasc l’éra contadi’.

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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