Alla scoperta delle Miniere di Dossena, dove stagiona il formaggio Ol Minadur

La visita delle antiche Miniere di Dossena rappresenta un vero e proprio “Viaggio al centro della Terra”. Immergersi nel buio delle gallerie scavate a mano, guidati dalla luce delle torce è un’esperienza che gli inglesi definirebbero impressive: impressionante e toccante allo stesso tempo.  Le ampie camere scavate nella roccia e i quartieri sotterranei rendono questo luogo un reperto industriale unico nel suo genere. Ma dovete sapere che quelle che un tempo erano delle miniere estrattive molto popolate, oggi sono qualcosa di più: sono diventate il particolarissimo luogo di stagionatura di un formaggio unico nel suo genere, Ol Minadur.

La storia di Dossena legata a doppio filo con le miniere

Dossena era conosciuto come il nucleo abitativo vicino al monte Vaccareggio, abitato fin dall’età del bronzo per sfruttare i ricchi giacimenti di metallo. Per via dei suoi giacimenti di fluorite divenne una terra preziosa e produttiva. Se oggi il paese conta circa 930 abitanti ed è il 190° comune della bergamasca per abitanti, sappiate che al culmine dell’attività mineraria, negli Anni Venti, gli abitanti erano quasi 1.200 e la maggior parte lavorava proprio nelle miniere.

Visit Dossena

Le miniere di Dossena hanno una storia quasi millenaria con fortune alterne. Nel corso dei secoli, generazioni di minatori, realizzarono un elaborato sistema di gallerie con la sola forza delle braccia e dei picconi. La fatica di questi uomini è un esempio raro di dedizione e sacrificio e quando si entra non si può non pensare a quanto fosse dura quella vita. Si cominciava a lavorare nelle gallerie molto giovani (addirittura da bambini) e per molte ora al giorno non si tornava all’aria aperta. Se volete conoscerne la storia, ecco un link al sito delle Miniere. 

Miniere di Dossena calzature usate dai minatori Tusoperator.jpeg
ph @tusoperator.it

L’origine del nome Fluorite viene dal latino ed è molto curiosa. “Fluere” significa “fluire, scorrere”, perché questo minerale si fondeva e scorreva velocemente a bassissime temperature! Per questa proprietà, la fluorite era strategica tanto da essere usata in diversi settori, dalla siderurgia all’industria vetraria, dalla ingegneria aerea fino all’industria aerospaziale. La fluorite estratta a Dossena veniva addirittura usata come componente dei razzi vettori Atlas e Saturno dalla NASA per le missioni lunari.  Ma nel 1982 le miniere chiusero e le Miniere caddero in stato di abbandono.

Miniere di Dossena esterni Tusoperator
ph @tusoperator.it

E oggi?

Dalla fluorite a Ol Minadur: il formaggio che stagiona in miniera

Nel 2014, a trent’anni dalla chiusura, un gruppo di giovani volenterosi ha deciso di ripristinare le gallerie delle miniere per aprirle al pubblico facendole diventare un polo turistico attrattivo.  In poco più di tre mesi sono riusciti in quella che sembrava un’impresa tanto impossibile quanto ardita: renderle accessibili e visitabili da tutti, bambini, famiglie, disabili. Solo nell’ultimo anno si contano quasi tremila visitatori.

Non solo! Nel 2016 all’interno delle miniere è stata approntata la cantina del minatore: una stanza ricavata in una delle gallerie, dove viene affinato un formaggio locale sfruttando la bassa temperatura (costante tra i 7 e i 10 gradi) e l’alta umidità (superiore all’80%).

L’idea di trasformare delle semplici formaggelle in un prodotto gourmand ricercato dagli appassionati è venuta dal sindaco del paese, Fabio Bonzi, conosciuto produttore di formaggi ed enfant prodige plurimedagliato per i suoi caprini. Gettando il cuore oltre tutti gli ostacoli ha coinvolto altre azienda agricole di Dossena e ha cominciato gli esperimenti posizionando alcune forme di formaggio di latte vaccino in vari punti della miniera.  Capirono la galleria dei Sospiri a 350 metri dall’ingresso era probabilmente il luogo migliore dove mettere a stagionare i prodotti. Poi sono cominciati gli esperimenti per affinare la qualità di questi formaggi, studiarne le caratteristiche organolettiche ottenute e valutare la salubrità del prodotto stagionato in miniera.

Dopo diverse prove si è capito, mettendo a confronto il formaggio stagionato in cantina e quello stagionato in miniera, che il formaggio stagionato nella stanza mineraria maturava più velocemente. Grazie alla bassa temperatura si è scoperto che la proliferazione batterica interna (occhiatura) è minore ed è assolutamente maggiore lo sviluppo delle muffe che favoriscono la proteolisi della pasta. Il formaggio si presenta così: con una struttura morbida e con un ventaglio aromatico unico. Il nome è venuto da sè: Ol Minadur.

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ph @laraabrati

Un progetto caseario che rilancia il territorio

Ol Minadur è il risultato del progetto “Cheesemine-Percorso di sperimentazione della stagionatura dei formaggi nelle miniere di Dossena”, nato nell’ambito dei Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura. E’ a tutti gli effetti uno strumento di diffusione delle innovazioni in ambito agroalimentare per la promozione di nuove opportunità per le imprese agricole.

A capo del progetto Cheesemine troviamo l’azienda agricola Fabio Bonzi, in partenariato con l’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISPA-CNR), l’Università degli Studi di Milano (dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali e Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione, l’Ambiente), la Cooperativa I Rais, l’azienda agricola Cavagna Maurizio, la “Gamba Farm di Giuseppe e Elda SS”, l’azienda agricola Gamba Ovidio, l’azienda agricola “la Paloma Blanca” e l’azienda agricola Trionfini Ivan. 

Ol Minadur
ph @Associazione Miniere di Dossena

Perchè (secondo me) Ol Minadur è così importante

E’ ancora recente la delusione dovuta al fatto che il  vincitore dell’edizione del Word Cheese Award 2019 (il premio per decretare il miglior formaggio del mondo) è un erborinato americano e non il Grana Padano (una delle DOP presenti anche nella Bergamasca). Essere un’eccellenza a livello mondiale e avere una tradizione casearia millenaria è importante ma ormai non basta più per salire sul podio più alto. E’ importante che questa edizione del Cheese Award diventi uno stimolo per fare sempre meglio, per andare avanti, per continuare a studiare nuovi prodotti portando la qualità già alta dei nostri già eccellenti formaggi all’ennesima potenza.

I cambiamenti e l’innovazione sono una costante ormai, ma è vero che in questi ultimi anni sono stati più rapidi del passato. In campo alimentare siamo passati dal richiedere prodotti funzionali a prodotti con caratteristiche peculiari, prodotti non solo eccellenti, ma che “raccontino una storia”, una storia possibilmente unica. Ecco quindi che Ol Minadur è un prodotto con una storia che vale la pena di essere raccontata. Perché rappresenta una delle iniziative di valorizzazione del territorio e della cultura casearia italiana dal quale non possiamo più prescindere.

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@bergamonews

A Dossena per visitare le miniere e assaggiare Ol Minadur

Se non avete mai visitato una miniera, vi consiglio di andare a visitare quelle di Dossena tra aprile e ottobre, passando anche a visitare il Museo delle Miniere.

Durante la visita arriverete all’inferriata che protegge la Cantina del Minatore e vedrete le forme di formaggio in maturazione. Se volete assaggiare Ol Minadur potete recarvi presso la Trattoria Alpina e l’Albergo Mirasole.

Apertura delle miniere

Le miniere sono aperte tutte le domeniche da aprile ad ottobre dalle 14 alle 18 (ultima visita della stagione domenica 27 ottobre 2019). All’interno della miniera si accede solo con i volontari che fanno da guida. Le visite durano circa sessanta minuti e partono ogni ora fino alle 17 (ingresso dell’ultima visita).
L’ingresso costa 7 euro.

Gli spazi esterni alla miniera (quindi gli edifici di servizio collocati all’ingresso dell’area) sono sempre accessibili gratuitamente. La biglietteria si trova proprio fuori dalla miniera, nei pressi degli edifici abbandonati.

Per eventuali informazioni potete contattare il numero 3334299835 o scrivere a minieredossena@gmail.com

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@Tripadvisor

Abbigliamento

All’interno della miniera ci sono sempre 8-10° e l’umidità si fa sentire. Per questo si consiglia di indossare un giubbino pesante e un paio di scarponcini da montagna o pedule da trekking. Vanno bene anche stivali e scarpe da ginnastica, purché non siano lisce e non vi facciano scivolare.

Come raggiungere le Miniere 

Se non conoscete la zona, Google Maps come sempre è la soluzione più comoda per raggiungere le miniere. Attenzione che gli ultimi chilometri sono da percorrere su una strada abbastanza stretta ed in terra battuta (è comunque praticabile da tutte le auto).

Se preferite raggiungere le miniera senza navigatore, ecco le indicazioni:
Autostrada A4 Milano-Venezia, uscita Dalmine. Proseguire per circa 14 km in direzione valle Brembana, fino a Villa D’Almè, sulla SS 470dir.
Quindi percorrere la SS470 in direzione San Pellegrino Terme per 19 km. Attraversate la località termale e svoltate a destra seguendo le indicazioni per Dossena.
Dopo circa 10 km di strada panoramica, raggiungerete il centro di Dossena, a circa 1050 metri s.l.m. Proseguite per località Paglio, fino a raggiungere il sito minerario.
Lungo l’ultimo tratto troverete comunque alcuni cartelli che mostrano la strada per la miniera.

Note

Le foto le ho recuperate in rete e tutti i crediti sono segnalati. 

23 comments

  1. Che idea geniale. Solo un cultore del buon cibo avrebbe potuto sfruttare a suo favore una miniera abbandonata. I miei complimenti. Dovremmo passare in zona a fine mese, e spero di riuscire a trovare una mezza giornata da dedicare al tour delle miniere, per poi riprendere il viaggio nel pomeriggio. Ti farò sapere!

  2. Visitare le miniere è un qualcosa che amo fare: quando entro, sento subito tanto rispetto per chi vi ha lavorato e ha passato le proprie giornate lì dentro.

  3. Sono stata in diverse miniere in Europa e in Australia, ogni volta è un’emozione unica. In qualche caso, la guida era un ex minatore. Ancora più toccante. Eppure mai, mai avevo sentito parlare della miniera da cui esce il formaggio… è una cosa bellissima! Come al solito, l’eccellenza italiana vince. 🙂

  4. Interessante la storia di queste miniere! Non sapevo l’origine del nome fluorite, così come non credo di aver mai assaggiato il formaggio Ol Minadur. Ovviamente, mi offro volontaria per farne un assaggino ;P

    E’ sempre bello vedere come si cerchi di valorizzare storia e tradizioni di un territorio e portarle all’eccellenza. L’Italia è sempre il top per l’enogastronomia e per me dovrebbe vincere ogni premio del mondo! 😉

  5. Ma quante cose che si scoprono con te!! Mi sembra ovvio che assaggiarei volentierissimo quel formaggio oltre a visitare le miniere che sono sempre una fonte di curiosità per me. Inoltre, ho tantissima ammirazione per le persone che sanno trasformare e far rivivere luoghi abbandonati o in disuso; in questo caso c’è addirittura il doppio utilizzo! 😍

  6. Non avevo mai pensato all’uso delle vecchie miniere in altro modo. E invece hanno trovato un uso delle miniere abbandonate davvero ottimo e gustoso aggiungerei!

  7. Mi incuriosiscono le miniere e ho avito occasione di visitarne alcune. Non conoscevo questa, che per altro è stata riutilizzata in modo furbo ed originale.

  8. Bellissima l’idea di utilizzare un ambiente già di per sè ricco di storia e di tradizioni per far stagionare un formaggio e renderla una opportunità legata al turismo

  9. Non avevo mai sentito parlare delle miniere di Dossena e dopo aver letto questo tuo post la voglia di visitarle è tanta. Sicuramente, visto che sono chiuse in inverno, mi organizzerò per visitarle la prossima primavera. Inoltre, essendo un’amante del formaggio, la visita non potrà che entusiasmarmi 🙂

  10. Grande idea quella di sfruttare le naturali proprietà della miniera: temperatura e umidità costanti. Ma non solo, grazie al nome e alla storia della miniera chi è che, conoscendo da dove arriva il formaggio, poi non lo compra?

  11. Devo assolutamente salvarmi questo post perché adoro le visite sotterranee e i formaggi. Non conoscevo la storia del Ol Minadur, ma concordo sul fatto che sia stato un felice esperimento nel rivalutare il territorio, insieme all’apertura al pubblico delle miniere

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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