Tra le 101 o 1001 cose che si possono fare a Bergamo, eccone una che mi ha sempre incuriosito, che ho già fatto e che sicuramente rifarò: contare i rintocchi del Campanone di Città Alta alle dieci di sera per scoprire se sono veramente 100 o di più.
Qualcuno dice che sono 100, qualcun altro dice che sono 180, ma credetemi non c’è niente di meglio che mettersi seduti, la sera, in Piazza Vecchia ai piedi della Torre Civica, detta anche Campanone, aspettare il primo rintocco della campana e cominciare a contare: uno, due, tre, quattro…
All’inizio saranno rintocchi lunghi e forti, poi dopo un po’ cominceranno ad essere più veloci. Per circa 4 minuti. In ogni stagione dell’anno. Con il brutto e il bel tempo. Alle 10 di sera, il Campanone si farà sentire in Città Alta e se il vento è a favore, il suo suono arriverà anche fino a valle…
Qualcuno l’ha fatto, contare i rintocchi del Campanone, e le sorprese non mancano.
La campana è davvero enorme e non sorprende che si senta fino in Città Bassa. Benedetta nel 1656 e ribattezzata dagli abitanti Campanone, alle dieci di ogni sera batteva cento rintocchi per indicare il coprifuoco che ricordava la chiusura delle quattro porte di accesso alla città. Questa usanza si ripete tuttora a memoria degli eventi passati…Così come quando si riunisce il Consiglio comunale, si svolge la processione del Corpus Domini o si tiene il concerto di tutti i campanili della città il 25 agosto, organizzato dalla Federazione Campanari Bergamaschi, giorno della vigilia del patrono Sant’Alessandro.
La Torre Civica
Il Campanone lo troviamo sulla cima della Torre Civica, una torre simile ad un campanile che fa da raccordo tra il Palazzo della Ragione e il Palazzo del Podestà.
La torre venne costruita tra l’XI e il XII secolo, e all’inizio era la casa-torre della famiglia Suardi, uno dei casati più potenti di quei tempi della schiera dei ghibellini. Parliamo di un’epoca in cui le lotte guelfi ghibellini erano all’apice, e ogni famiglia facoltosa della città era solita erigere una torre per difendersi: tanto più alta era la costruzione più prestigio acquisiva la famiglia. Ed è per questo motivo che Bergamo venne chiamata la Città dalle cento torri. Nel periodo comunale la torre divenne sede del Podestà, mentre con il termine dell’epoca medievale e l’arrivo della Repubblica di Venezia venne utilizzata come luogo di detenzione.
Le testimonianze scritte che sono arrivate fino a noi, narrano che erano prigioni davvero anguste e terribili. Si trattava di una cella di un paio di metri di larghezza, lunghezza e altezza e raggiungibile attraverso stretti cunicoli e foderata di assi di legno per impedire che le grida dei prigionieri arrivassero fino all’esterno. Il periodo in cui furono attive lascia intendere che non ci fosse nessun riguardo per i prigionieri e che le pratiche di detenzione fossero particolarmente terribili.
Nel frattempo tutto attorno si sviluppava Piazza Vecchia, cuore delle istituzioni politico-amministrative, e piazza del Duomo, centro religioso cittadino. La torre, dalla cui sommità si possono ancora oggi ammirare entrambe le piazze, diventò un vero e proprio riferimento per i bergamaschi. Qualche secolo più tardi la struttura venne acquisita dalla municipalità cittadina, che vi sistemò sulla cima le campane. Queste, oltre a scandire il tempo, servivano anche per richiamare a raccolta la cittadinanza, soprattutto in momenti di calamità.
La torre più alta di Bergamo
Inizialmente alta 37 metri, fu sottoposta a piccoli ma continui interventi di ampliamento già in età medievale, che le permisero di raggiungere gli attuali 56 metri di altezza che la rendono la torre più alta della città.
Se volete fare delle foto a 360 gradi della città e di tutto quello che c’è intorno con la luce migliore, vi consiglio di salirci il pomeriggio dopo le 16 (come ho fatto durante una visita con gli igersBergamo di cui vi ho già raccontato). Soprattutto quando il cielo è terso si riesce a fotografare tutto l’arco alpino e addirittura gli Appennini. Dalla sommità si può godere di un panorama sia su città alta che sulla città bassa, la pianura circostante, nonché le propaggini montuose. E vi assicuro delle foto anche dei monumenti di Città Alta davvero magnifiche.
Le sue caratteristiche tipicamente medioevali la rendono inoltre uno dei monumenti principali della città, tanto da essere ben visibile nello sky-line di città alta. Sulla cima della Torre troverete dei cartelli che vi segnalano i monumenti che state fotografando e qualche cenno storico sulla torre e la campana maggiore.
Le Campane
La torre ospita un concerto di tre campane montato su un castello in ferro.
La maggiore, conosciuta come “Campanone” è la campana storica più grande della Lombardia. Fu fusa nel 1656 dal veronese Bartolomeo Pisenti, chiamato dal podestà per rimpiazzare le precedenti campane ormai rotte. La fusione del campanone fu travagliata in quanto i primi due tentativi fallirono, rispettivamente, per lo scoppio della sagoma (1652) e per l’incrinatura della campana dopo soltanto pochi mesi (1653). Il suo diametro misura 2.07 metri ed il peso è stimabile attorno ai 5580 kg, 300 kg circa quello del battente.La data impressa indica 1655, anno in cui fu approntata la sagoma.
Il ricco corredo ornamentale di gusto manieristico presenta, oltre al marchio del fonditore, alcune iscrizioni, sia interne al vaso che esterne: tra esse il distico “Laeta dies hora funebria nubila cives concino sacro noto defleo pello”, la cui traduzione interpretata può essere “chiamo il popolo alle armi, segno i giorni, indico le ore, allontano la tempesta, canto a festa, piango i morti”.
La campana mezzana risale al 1949 ed è opera di fusione del bergamasco Angelo Ottolina che riuscì ad ottenere il calco prima che l’originale del 1653 fusa da Bartolomeo Pisenti fosse requisita dallo Stato italiano e distrutta per motivi bellici. Essa, pur presentando una sagoma moderna riprende le decorazioni originali. Il diametro misura 1.15 metri ed il peso è di 915 kg.
Anch’essa riporta un notevole corredo ornamentale manieristico simile a quello del campanone. È impresso l’anno 1652 in cui fu pronta la sagoma, ma il primo tentativo di fusione non andò a buon fine. Il sistema di suono è a slancio elettrificato.
La campana più piccola nonché più antica fu fusa nel 1474 da Gasparino da Vicenza. Il diametro misura 0.93 metri ed il peso è di circa 480 kg. La sagoma presenta un profilo snello vicino a quello trecentesco ed è priva di decorazioni: sono riportate solo alcune iscrizioni tra le quali la firma dell’autore.
Note
La Torre Civica, oggi è parte del Museo delle Storie di Bergamo.
Dalla seconda metà del XX secolo la Torre è stata coinvolta in un progetto di rivalutazione turistica della Piazza. Per questo è stato fatto un intervento di ammodernamento che ha introdotto un ascensore che abbatte in parte le barriere architettoniche per chi desidera vedere Bergamo dall’Alto. Infatti è possibile accedere nella parte alta, fino alle campane, ma non fino in cima se ci si muove su s.r.
QUANDO SALIRE
Da novembre a marzo
Mart-ven 9.30 – 13.00 / 14.30 – 18.00
sabato e festivi 9.30-18.00
Da aprile a ottobre
mart-ven 10.00 – 18.00
sabato e festivi 10.00 – 20.00
Chiuso il lunedì, Natale e Capodanno.
Quanto costa il biglietto: Intero 5€
Include la visita a Campanone + Palazzo del Podestà
Per riduzioni e gratuità vedi il sito
Se volete saperne di più sulla Torre Civica e le sue campane, ecco una pubblicazione molto carina.
Non sapevo che si potesse salire sulla Torre civica, da tenere in considerazione! Mi è piaciuto leggere questo approfondimento con i riferimenti storici 😉
Ti assicuro che c’è una vista meravigliosa. E potete abbinare la visita al Museo che è davvero a misura di bambino.
Al mio prossimo giro a Bergamo allora mi fermerò a visitarla, 5 euro sono un prezzo assolutamente ottimo e magari mi fermerò anche alla sera a contare i rintocchi
che meraviglia, la prossima volta che passo da quelle parti, voglio andarla a vedere.
Non sapevo di questa cosa! io a Bergamo sono stata tanti anni fa per un corso e sono rimasta rapita dalla città vecchia, se ci torno mi ci metto davvero a contare i rintocchi, che cosa carina!
Che bello che deve essere salire su su in cima alla torre. Non conoscevo la storia dei 100 rintocchi (o forse più)… deve essere anche bello ascoltare il concerto di tutti i campanili il 25 agosto, sai che baccano! 🙂
Per renderti conto di cosa voglia dire una vera città in festa, con mille campane che suonano contemporaneamente, non serve aspettare il 25 agosto: basta venire in Città Alta la domenica mattina a mezzogiorno. Un tripudio di campane, credimi.
Questa visita è da aggiungere alla cena al ristorante di cui hai parlato nel post precedente. Grazie perché piano piano sto costruendo il mio itinerario a Bergamo.
Sempre interessanti i tuoi approfondimenti su bergamo.
Sono stata a Bergamo soltanto in giornata, ma mi ispira moltissimo l’idea di rilassarmi in piazza dopo cena aspettando i rintocchi del campanile!
I campanili sono affascinante e unici. L’Italia ne è piena ed ognuno ha una storia diversa. Questa del campanile di bergamo è particolare, non la conoscevo. Se ti capita di “scendere ” a Palermo ( come diciamo noi) ti consiglio il campanile della cattedrale di Palermo di architettura araba 🙂
Grazie del suggerimento. Non mancherò.
Non siamo mai stati a Bergamo, però dev’essere bellissima. Caspita ma 4 minuti di rintocchi! A me affascina questa tradizione ma dove abitavo prima la gente si lamentava per il singolo rintocco ogni ora (se solo nelle ore diurne) dal campanile della parrocchia perché disturbava. Mah…
Devo dire che non conosco nessun bergamasco che si lamenti del Campanone. Ma è vero anche che non conosco personalmente nessuno che viva proprio attaccato al Campanone. 😉
Che bella questa cosa dei rintocchi, non so per chi abita attorno… XD
Non avevo mai pensato a questa cosa! Non ho mai fatto caso ai ritocchi per esempio vicino casa mia. Sono cose che diamo per scontate ma che possono essere davvero esperienze molto carine. Grazie per il tuo articolo 😊
Belle queste usanze che continuano a essere mantenute nel tempo. Visto che io amo fare foto dall’alto salirò sicuramente sulla torre quando finalmente riuscirò a visitare Bergamo.
Wow, non ho mai pensato si potesse visitare, affascinante la storia dei 100 rintocchi, non l’avevo mai sentita!
MI piace molto questo tuo post che da una cosa più frivola, come il contare i rintocchi delle campane ci porta a scoprire bellezze di Bergamo . Grazie.
Sai che non avevo mai fatto caso a questa cosa dei rintocchi? Devo provare. Quando vengo su si fa 🙂
Ti aspetto!
Come mai 100 rintocchi a quell’ora? Sono curiosa.