Piazza Vecchia dall'alto di fronte a Palazzo Vecchio

Alla scoperta dei tesori di Piazza Vecchia che dovete assolutamente conoscere in compagnia de La Margì

Dire Piazza Vecchia significa dire Città Alta: è fuori di dubbio. Siamo nel cuore di Bergamo Alta e Piazza Vecchia si apre al centro della città vecchia, dove un tempo si trovata probabilmente il foro di epoca romana. E’ stata per secoli il fulcro del potere politico di Bergamo e ancora oggi continua ad essere il luogo dove ci si incontra, dove si arriva quando si fa una bella passeggiata in Città Alta, dove si parte quando si vuole visitare la Bergamo storica.  Se vi mettete al centro della piazza e fate un giro su voi stessi guardandovi intorno, vi accorgerete che è puntellata da una serie di architetture storiche che da sole valgono ognuna un racconto pieno di storia e aneddoti. Per questo ho chiesto a La Margì, guida turistica di Bergamo, di fare un giro insieme a me in questa magnifica piazza raccontandomi anche il suo luogo imperdibile. Ecco quindi un mini tour guidato tra i tesori di Piazza Vecchia che dovete assolutamente conoscere.

Piazza Vecchia, il cuore di Bergamo Alta

nadia mangili - Copia
È una piazza speciale, pare una quinta teatrale, il luogo perfetto per inscenare una commedia dell’arte alla Goldoni! 
Una piazza che è un mix di storie e di stili, dal Medioevo del Palazzo comunale e della Torre al Classicismo della Biblioteca Angelo Mai! Saranno i Veneziani, quando giungeranno nel Quattrocento a Bergamo, a conferire alla Piazza questa forma, per poi decorarla e abbellirla aggiungendo di volta in volta dettagli e palazzi che sono giunti fino a noi!  Percorri la Corsarola e all’improvviso ti si aprirà davanti uno spettacolo: l’effetto WOW è garantito! Di fronte a te il Palazzo della Ragione, all’ombra della Torre Civica, che noi chiamiamo in maniera affettuosa “il Campanone”.  E’ così che esordisce La Margì (al secolo Nadia Mangili) parlando di Piazza Vecchia.

“Tutto attorno la Piazza è abbracciata da una serie di palazzi, un tempo colmi di affreschi: chissà che incanto multicolore! Al centro della Piazza i bimbi giocano con gli zampilli della Fontana Contarini, un apprezzatissimo dono alla città offerto da uno dei Podestà veneziani, Alvise Contarini appunto, inaugurata nel 1780.  Se con lo sguardo prosegui oltre le arcate del Palazzo della Ragione, costeggiando l’ingresso a Palazzo del Podestà, giungi in Piazza Duomo, un’altra meraviglia da esplorare! Ma prima di raggiungerla, volta le spalle: chiude la piazza il Palazzo Nuovo, cioè il nuovo Comune, che avrà sede lì fino al 1873 per poi spostarsi in Città bassa. Oggi ospita la meravigliosa Biblioteca Angelo MaiMa il mio luogo imperdibile è una chiesina nascosta, che in pochi conoscono, inglobata nella biblioteca: la chiesa di San Michele all’Arco!“.

Sono tutte disposte secondo una geometria armonica e perfetta, tanto da far dire a Le Corbusier che “non si può più toccare neppure una pietra, sarebbe un delitto”.


Fontana Contarini

Eccoci quindi alla famosa fontana in marmo bianca in mezzo alla piazza. Donata dal Potestà Alvise Contarini al termine del proprio mandato, questo fontana risale al 1780. Contarini era uno dei podestà incaricati da Venezia di regnare su Bergamo, carica che, grazie al sistema definito dalla Repubblica di Venezia del tempo durava non più di 16 mesi al fine di evitare clientelismi e favoritismi.

La fontana ha vissuto alterne fortune: fu sostituita dopo l’Unità d’Italia dalla statua di Garibaldi e tornò al suo posto nel 1922 quando la statua scese in Città Bassa e fu posizionata al centro della Rotonda dei Mille. I bergamaschi la amano molto ed  è un punto di attrazione straordinario per tutta la piazza.

Fontana-Contarini-e-Palazzo-della-Ragione

Per saperne di più sulla Fontana Contarini, leggete: Bergamo Alta | Tutte le curiosità sulla Fontana Contarini che (forse) non sapevate

Palazzo Vecchio o Palazzo della Ragione

Venendo dalla via principale che attraversa Città Vecchia, detta anche Corsarola, appena arriverete in piazza vi troverete di fronte il Palazzo Vecchio, conosciuto anche come Palazzo della Ragione. E’ il palazzo comunale più antico della Lombardia ancora oggi esistente e si contende questo primato con il Palazzo comunale di Pavia.

Al suo interno, nella splendida Sala delle Capriate, troviamo un magnifico Museo dell’Affresco (non troverete traccia di questo museo sulle guide perché sono io a definirlo così) con gli strappi di quello che un tempo erano le decorazioni delle facciate dei palazzi più rappresentativi della città. Nel salone sono stati raccolti affreschi strappati da chiese e da edifici civili fra cui la Vergine col bambino e S. Giuseppe, proveniente dall’ex chiesa di S. Antonio in Borgo Palazzo (sec. XIII), le Storie di S. Maria Maddalena dall’ex chiesa della Maddalena in via S. Alessandro (sec.XIV), la Giustizia tra i S.S.Alessandro e Vincenzo di F. Zanchi (1547), nonché la tela cinquecentesca di Alessandro Allori raffigurante la Cena degli apostoli. Qui troverete anche (nella foto, proprio di fronte a voi) i frammenti dei Sette saggi dell’antichità dipinti da Donato Bramante nel 1477 che si trovavano sulla fronte del palazzo del Podestà veneto,  giusto in Piazza Vecchia.

palazzo-della-ragione-bergamo-interno

Spicca sulla facciata il Leone Alato, segno della dominazione veneziana sulla città che ritroveremo spesso a Bergamo. Ma non fatevi ingannare: quello non è un fregio originale: è stato riposizionato anni fa dopo che era stato tolto per lasciare spazio ad una decorazione voluta dagli Austriaci al tempo del Lombardo Veneto.

Leone alato sulla facciata del Palazzo della Ragione in Piazza Vecchia

Il Leone è il simbolo dell’evangelista San Marco, santo patrono di Venezia e lo ritroverete spesso a Bergamo e nella Bergamasca. Il Leone di San Marco può dirci molto. Infatti, se osservate attentamente il libro aperto su cui poggia una delle sue zampe potrete intravedere la parola pax (pace). Ebbene, tutte le volte che il leone è rappresentato assieme ad un libro aperto significa che la città si è consegnata pacificamente alla autorità veneziana. Nel caso invece in cui trovate il libro chiuso, sappiate che l’ingresso dei veneziani in città fu più turbolento e la città non si era consegnata pacificamente.

Piazza Vecchia (e Città Alta) è piena di leoni. E, credetemi, sono talmente tanti che si potrebbe addirittura fare un safari fotografico. Se non ci credi leggi “A caccia di Leoni in Città Alta” e vedrai che ho assolutamente ragione.

Per saperne di più sul Palazzo della Ragione e dei suoi meravigliosi affreschi contenuti al suo interno, leggete: Ammirare i 100 strappi nel Museo dell’Affresco, il museo che racconta la storia e le storie della Bergamo “picta”


Campanone o Torre Civica

Accanto al Palazzo della Ragione, svetta sulla piazza quello che oggi è un campanile e che un tempo era la torre medievale dove si rifugiava la famiglia Suardi in caso di attacco. Si tratta della Torre Civica, una torre simile ad un campanile che fa da raccordo tra il Palazzo della Ragione e il Palazzo del Podestà.

campanone di giorno.pngLa torre venne costruita  tra l’XI e il XII secolo, e all’inizio era  la casa-torre della famiglia Suardi, uno dei casati più potenti di quei tempi della schiera dei ghibellini. Parliamo di un’epoca in cui le lotte guelfi ghibellini erano all’apice, e ogni famiglia facoltosa della città era solita erigere una torre per difendersi: tanto più alta era la costruzione più prestigio acquisiva la famiglia. Ed è per questo motivo che Bergamo venne chiamata la Città dalle cento torri. Nel periodo comunale la torre divenne sede del Podestà, mentre con il termine dell’epoca medievale e l’arrivo della Repubblica di Venezia venne utilizzata come luogo di detenzione.

Se ti troverai in questa piazza attorno alle 22 preparati a sentire i rintocchi del Campanone… devi sapere che ne sentirai  ben 100!

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Scalone dei Giuristi

Per entrare nel Palazzo Vecchio bisogna salire sullo Scalone dei Giuristi, una bellissima scalinata coperta che si trova sulla destra e che con la bella stagione troverete decorata da vasi di surfinie o gerani. Ma quello che incuriosisce sono le quasi quaranta lapidi murate lungo la parete dello scalone a partire dal 1881, su iniziativa di Antonio Tiraboschi, autore del testo della lapide alla base dello scalone che ricorda l’evento, con lo scopo di preservarle dalla distruzione e dalla dispersione, dopo che i loro contesti originari erano stati gravemente danneggiati; la loro provenienza, infatti, è disparata, tanto che si va dalla città (il convento di Sant’Agostino, il convento di San Nicolò in Plorzano, ecc.) alla provincia (ad esempio la chiesa inferiore del convento della Ripa di Desenzano al Serio in Albino).

scalone dei giuristi

E’  un percorso in salita nella storia della città anche se l’ordine con cui sono state disposte le lapidi è casuale, dettato più dalla volontà di coprire in maniera bilanciata e gradevole allo sguardo lo spazio a disposizione. Per la maggior parte si tratta di lapidi sepolcrali intere o più spesso in frammenti (appartenenti a membri delle famiglie Torriani, Carrara, Bonassi, Cornolti, Mazzucconi e Suardi), databili dall’inizio del XIV secolo al XVIII, anche se il periodo maggiormente rappresentato si colloca tra XV e XVI secolo.

Stemma-CarraraVi invito a soffermarvi su uno stemma in particolare: quello della famiglia Carrara. Lo riconoscete perché se ci fate caso assomiglia al logo di Starbucks e raffigura una melusina (sirena degli stagni con due code, per rendere l’idea). La storia di questo logo è davvero particolare e si intreccia in modo carino con quello del logo bergamasco, nonostante quello che ha voluto far credere l’azienda di Seattle al resto del mondo.

Se le curiosità ti piacciono, ti potrebbe interessare anche questo articolo dedicato a Starbucks e la vera storia del logo


La Meridiana

Sotto il Palazzo della Ragione troviamo una particolarissima meridiana Lemniscata. Risale al 18imo secolo, periodo in cui la città si dota di uno strumento per segnare il tempo. Segna più o meno il mezzogiorno in ogni mese dell’anno, grazie alla luce che passa attraverso il foro posto al centro di un mascherone detto gnomone. Se volete sapere di cosa si tratta e come funziona, sui pilastri interni del palazzo della Ragione trovate le informazioni. Ma è molto semplice: vedete quella padella nera sotto l’arco? E’ uno gnomone con un foro realizzato da un famoso architetto Bergamasco: Sandro Angelini. A mezzogiorno la luce passa attraverso quel foto e va a segnare con il suo raggio il mese, la stagione e il segno zodiacale preciso.

Non è facile trovarlo libero per farci una foto come questa, perché non tutti sanno di cosa si tratta e ci si passa sopra per andare verso Piazza Duomo. Ma nel caso in cui lo trovaste così, be’ approfittatene. E’ davvero un tesoro straordinario.

Meridiana sotto i portici del Palazzo della Ragione

Museo del Duomo

Il Museo e Tesoro della Cattedrale, inaugurato nel 2012, ha sede nei sotterranei della Cattedrale di Sant’Alessandro dove, durante i lavori di sistemazione degli impianti del 2004, sono venute alla luce alcune testimonianze archeologiche della storia di Bergamo dal X secolo a.C. al XVI secolo: tracce di insediamenti preistorici, resti di domus romane, testimonianze della chiesa paleocristiana e della cattedrale romanica. Vi si accede dalla scala che trovate sotto i portici del Palazzo della Ragione, vicino alla scalinata del Duomo.

In questo museo scoprirete la storia del Duomo di Bergamo, le vicende costruttive che hanno coinvolto questo luogo e, attraverso l’esposizione di preziosi oggetti di arte e di liturgia, l’atmosfera di sacralità e di bellezza che ha caratterizzato la vita dell’antica Cattedrale di San Vincenzo.

Grazie a una complessa campagna di scavi (2004 – 2012) nel sottosuolo del Duomo sono emerse le tracce di un sito romano, della Cattedrale paleocristiana di San Vincenzo e della successiva Cattedrale romanica, avvolte nella ricostruzione rinascimentale dell’architetto Filarete.

Nel cuore del percorso è collocato il Tesoro del Duomo, la raccolta degli oggetti più preziosi sopravvissuti e custoditi nel corso dei secoli.

Museo del Duomo in Piazza Vecchia


Palazzo Suardi, o palazzo del Podestà (oggi Museo del Cinquecento)

Sede del Museo del Cinquecento e per alcuni anni anche sede dell’Università degli Studi di Bergamo, in origine era la residenza della famiglia Suardi, una delle famiglie più importanti della città. Oggi è poco appariscente ma nel 1400, in epoca di dominio veneziano, fu anche la sede del Palazzo del Podestà.  In epoca rinascimentale il palazzo era ricoperto da affreschi del Bramante. Gli affreschi ritraevano 7 filosofi a simboleggiare le doti di saggezza e lungimiranza che gli amministratori della città dovevano avere. Gli affreschi ad inizio del 1900 sono stati rimossi con la tecnica dello “strappo” e oggi sono appunto conservati all’interno del Palazzo della Ragione.

Il Palazzo del Podestà racconta una storia che ha origini lontane: al piano terra, immergetevi nella Bergamo romana degli scavi archeologici, per poi salire al primo piano ed ammirare i meravigliosi affreschi del cavedio rinascimentale. Qui si apre il Museo del Cinquecento, un percorso multimediale e interattivo fatto di immagini, suoni e suggestioni dove compiere un viaggio indietro nel tempo, tra prestigiosi palazzi e antichi conventi, per scoprire le storie di nobili famiglie in lotta per il potere, ambiziosi mercanti in cerca di fortuna, grandi condottieri al servizio della Repubblica di Venezia.

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Casa Suardi come doveva essere con gli affreschi di Bramante

 

Caffè del Tasso e la statua di Torquato Tasso

Il Caffè del Tasso è uno dei locali più antichi d’Italia e risale addirittura a prima della scoperta dell’America. Si trova di fronte alla statua di Torquato Tasso, detta familiarmente il Torquatone, per la sua forma sgraziata. Arredato in stile è davvero un pezzo di storia della città. Vi consiglio non solo un caffè con una polentina e osei mignon, ma anche un’esplorazione alla scoperta delle centinaia di autografi di celebrità che sono passate dal Caffè del Tasso.

Se vuoi saperne di più su questo locale storico ti consiglio l’articolo Caffè del Tasso. Ma non solo. Ti consiglio anche l’articolo dedicato al dolce Polenta e Osei, primo esempio di cake design bergamasco.

 


Palazzo Nuovo o Biblioteca Angelo Mai

Sul lato opposto al Palazzo Vecchio, fronteggia il Palazzo Nuovo oggi sede della Biblioteca Angelo Mai, una delle biblioteche più importanti d’Italia. L’edificio conserva un patrimonio librario composto da incunaboli, cinquecentine, stampe, manoscritti e altri reperti di inestimabile valore  che ogni mese vengono esposte al pubblico secondo un percorso monografico molto interessante che vi consiglio di visitare.

Fu realizzato dall’architetto vicentino Vincenzo Scamozzi a partire dalla fine del ‘600 e la sua facciata fu completata secoli dopo. Esso è non solo un grande monumento barocco presente in città, ma segna anche la presenza veneziana a Bergamo, così come la Fontana al centro della piazza.

Il progetto originario curato da Scamozzi, allievo del Palladio, dovette essere rivisto durante i lavori di costruzione per mancanza di fondi. L’idea era ricoprire l’intero palazzo di marmo, ma issare enormi blocchi di marmo verso la città alta, senza nemmeno poter contare su un fiume per il trasporto si dimostrò troppo ambizioso. Alla fine venne costruito interamente in mattoni rossi e così si mantenne fino al 1927 quando si decise di trasformarlo in biblioteca civica e ricoprire di marmo almeno la facciata.

Leggi l’articolo #maididomenica nel quale vi racconto tutto quello che potete trovare in biblioteca, dal Centro studi tassiani, alle collezioni e mostre, fino ai due meravigliosi globi di Vincenzo Coronelli

Biblioteca Angelo Mai

 

Ex chiesa di San Michele all’Arco

Una chiesa che i Bergamaschi conoscono poco (dir la verità, in molti non sanno nemmeno che esiste). Eppure è lì, in bella mostra, affacciata su Piazza Vecchia! Chiesetta di stile barocco recentemente restaurata, si trova accanto e inglobata nelle funzioni della Biblioteca Angelo Mai.

Non la vedi? Osserva la facciata della Biblioteca Angelo Maj, guarda sulla sinistra e vedrai sbucare un piccolo sagrato che si chiude in profondità con la facciata barocca della chiesetta, sormontata dalla statua del Caniana, dell’arcangelo Michele nell’atto di uccidere il drago con la sua affilata spada. Una chiesa storica, che ha più di 1300 anni e che ha subìto diverse trasformazioni nel corso del tempo. 

Troverai purtroppo la chiesa chiusa: un progetto prevede l’apertura a breve della Chiesa al pubblico, mentre per ora solo ricercatori e archivisti hanno il permesso di accedervi. Infatti oggi viene usata come emeroteca della biblioteca civica. Vi si contengono moltissime collezioni di riviste e giornali antichi di pregevole valore. Vi si accede dalla sala Scamozziana (l’ingresso della Biblioteca) sono in particolari giornate di apertura al pubblico.

San-Michele-allArco-emeroteca

L’interno, racconta La Margì,  ha recentemente subìto un restauro conservativo della cupola e delle volte, un rinnovamento che ha permesso di ravvivare i colori di un bellissimo ciclo di affreschi realizzato dal Carloni, con raffigurazioni dell’Arcangelo Michele e dei profeti. Queste meravigliose decorazioni sbucano oltre gli scaffali colmi di riviste e giornali di diverse testate nazionali ed internazionali: incredibile vero? Questo perché la chiesa è stata sconsacrata ed è divenuta deposito dell’emeroteca della Biblioteca Angelo Maj nel corso degli anni ‘50.”

San Michele all'arco affreschi restaurati

E pensare che si dice che i Veneziani, quando arrivarono a Bergamo nel Quattrocento e decisero di aprire una piazza civica nel cuore della città, iniziarono proprio dal sagrato più antico di questa chiesetta per sbancare il resto degli edifici e dar vita alla nostra Piazza Vecchia! In sostanza la piazza più bella e amata della nostra città, in assenza di questa chiesa di San Michele, un luogo che conosciamo appena, forse non esisterebbe nemmeno!

Se volete fare una visita guidata virtuale di questo luogo così affascinante, vi consiglio di leggere questo articolo:  San Michele all’Arco. 

 

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Ti è piaciuto questa visita guidata virtuale a due voci? Se vuoi scoprire di più su questa bellissima piazza, leggi anche 5 curiosità su Piazza Vecchia

 

 

Note – le foto sono in parte mie e in parte recuperate in rete. 

 

24 comments

  1. Bellissimo articolo davvero! Mi ha xolpito molto la storia del leone alato simbolo di San Marco e il significato del libro su cui poggia la sua zampa. Non la conoscevo affatto!

  2. C’è così tanto da vedere in questa piazza che ci si potrebbe passare uba giornata intera! Davvero bellissima e super interessanti tutti i monumenti che contiene

  3. Adoro Piazza Vecchia, anche e soprattutto per tutto ciò che custodisce… Ho studiato in città alta e per cinque anni ho avuto la fortuna di passarci almeno un paio di volte al giorno! E semplicemente bellissima!

  4. Quanto spunti interessanti per una visita completa della città! Sono stata a Bergamo da ragazza e ora avrei voluto tornarci con i bambini. Non appena possibile lo faremo, per poi tornare a casa con la tipica Polenta e Osej!

  5. Non pensavo di trovare il leone di Venezia a Bergamo! Bellissima immersione nella città alta. La cosa che mi è piaciuta di più è la piazzetta con la fontana!

  6. Mi piacciono molto le piazze così, che offrono fontane, palazzi e tanto altro. Uno spunto in più per quando riuscirò a visitare Bergamo.

  7. Ho avuto la fortuna di visitare Bergamo solo a fine gennaio, nonostante avessi vissuto a Milano un paio d’anni in passato. è stata una vera scoperta: sono rimasta affascinata dalla Cappella Colleoni e dal Duomo; una delle pasticcerie storiche del centro e le deliziose paste. Ci tornerei volentieri!

  8. Se verrò a Bergamo sarà solo perchè sono incantata dai tuoi articoli. Riesci a vedere la bellezza in ogni suo angolo e trasmetterla a noi.

  9. Splendido tour di una piazza storica che ha tutto al suo interno. E tantissimi riferimenti storici. Curioso anche come negli anni la Fontana venne spostata e poi rimessa al suo posto. Sicuramente Piazza Vecchia non avrebbe avuto lo stesso fascino con la statua di Garibaldi.

  10. Bergamo non dista molto da casa nostra, infatti ci sono stata diverse volte parecchi anni fa. Ora mi hai fatto venire voglia di tornarci per visitarla di nuovo seguendo i tuoi consigli!

  11. Mi ha sempre affascinato la città alta che si intravede nell’arrivare ad Orio al Serio, ma non avevo ancora avuto l’occasione di visitarla. Bellissimo tour a 360° di questa città, che spero di visitare in futuro. Grazie per i consigli 🙂

  12. Sono venuta a Bergamo una sola volta per un matrimonio di cari amici che si svolgeva proprio nella città alta. Purtroppo quel giorno c’era un diluvio universale e non siamo riusciti a vedere nemmeno l’esterno della chiesa tanto pioveva! Dovrò proprio tornare…

    1. Te lo consiglio. Appena sarà più tranquillo, facci un giro. Ne vale davvero la pena.

  13. Questa piazza! Io a Bergamo purtroppo non ci sono mai stata ma ti racconto un aneddoto: tempo fa una persona che seguivo su instagram disse di essere andata ad un mercatino delle pulci. Fece vedere i suoi acquisti, e tra questi c’era un quadro. Disse: “sembra un borgo italiano, ma non lo riconosco. Qualcuno mi aiuta?”. Seguii la vicenda e dopo qualche giorno ecco la risposta! Era proprio Piazza Vecchia! Da quel giorno anche se non l’ho mai calpestata, la riconosco a prima vista grazie alle tipiche decorazioni.

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