Segreti delle Mura Veneziane

Bergamo Alta | Itinerario alla scoperta dei Segreti delle Mura Veneziane di Bergamo

Bergamo: itinerario alla scoperta dei Segreti delle Mura Veneziane. 14 tappe, 14 attrazioni, 14 luoghi imperdibili che fanno delle Mura Veneziane di Bergamo un gioiello di inestimabile valore, diventato patrimonio dell’Umanità nel 2017. La storia della città dal ‘600 in poi ruota intorno alle Mura Veneziane: fuori o dentro le mura era il modo per distinguere i luoghi, prima o dopo la costruzione delle Mura era il modo per definire il periodo degli avvenimenti.

Il Comune di Bergamo nell’anno della Cultura 2023 offre ai propri visitatori 4 percorsi inediti gratuiti. Il primo, quello che ho deciso di percorrere e che voglio raccontarvi è l’Itinerario I Segreti delle Mura, un percorso in 14 tappe per andare alla scoperta delle curiosità delle Mura Veneziane, per conoscere meglio questa imponente e complessa fortificazione, per conoscerne la storia e le storie che l’hanno raccontato.

Ovviamente ci ho messo del mio e ad ogni tappa potrete approfondire leggendo gli articoli dei link che trovate più sotto. Basta cliccare e leggere. Ma non solo.

“PanoramaMura” è il progetto del Museo delle Storie di Bergamo che potrete apprezzare da luglio a ottobre 2023. Si tratta di un itinerario storico diffuso lungo le Mura veneziane, un viaggio alla scoperta della poderosa e monumentale fortezza cinquecentesca; un luogo  di spettacolo, di animazione e di emozione grazie all’apertura al pubblico di Porta di Sant’Agostino, della Cannoniera di San Giovanni e della Polveriera Superiore di San Marco con visite libere e gratuite.

Itinerario in 14 tappe per conoscere i segreti delle Mura Veneziane

Dal 2017, le Mura veneziane di Bergamo sono diventate patrimonio UNESCO ed è proprio da una delle sue iconiche porte di accesso, quella di San Giacomo, che inizia il viaggio alla scoperta dei loro segreti tra fortezze, cannoniere, chiostri ed ex monasteri proposto dal Comune di Bergamo e Visit Bergamo. Lungo il percorso trovate la segnaletica e un QR-Code che vi racconterà quelle che state per andare a vedere. E’ un itinerario che mi sento davvero di consigliare a tutti, perfetto per gli adulti, ma anche per famiglie con bambini. Si percorre circa in un’ora e quaranta minuti a velocità di crociera, ma se avete dei bambini mettete in conto di metterci di più: loro sapranno notare cose che vi sorprenderanno. E se dovessero farvi qualche domanda in più, tenetevi a portata di mano questo articolo e aprite i link: vi porteranno ad alcuni articoli che ho scritto nei mesi scorsi che vi permetteranno di rispondere a diversi “perché”.

#1 Porta San Giacomo

La prima tappa di questo itinerario alla scoperta dei Segreti di Bergamo è Porta di San Giacomo.  Da qui, potrete godere di una delle viste più belle sulla Città Bassa e sulla Pianura Padana. Nelle giornate più limpide potete distinguere chiaramente il Monte Orfano e addirittura gli Appennini.

È l’unico accesso pedonale e l’unica porta ad avere la facciata in marmo di Zandobbio. In un angolino sulla sinistra, alla base delle Mura scorgete una porticina. Sapete di cosa si tratta? Del caveau (oggi vuoto) di una banca cittadina autorizzato dalla Banca d’Italia per contenere documenti e valori. 

Per approfondire, leggete:

#2 Baluardo e cannoniera di San Giovanni

Proseguendo lungo il tracciato delle mura, arriverete nei pressi di un’insolita meridiana che segna l’ora legale, quella solare e la rosa dei venti. Nelle vicinanze, si trova una scalinata metallica che porta alla Cannoniera di San Giovanni, una delle testimonianze della difesa armata utilizzata durante la dominazione veneziana.

La cannoniera di S. Giovanni racconta la vita e della tecnica militare a Bergamo all’epoca della dominazione veneziana. Si compone di due ampie sale voltate, la prima delle quali è collegata alla sortita al piano. Nelle due aperture quadrangolari praticate all’interno delle pareti si inserivano le bocche da fuoco, che tuttavia non furono mai utilizzate poiché la fortezza non subì alcun assedio.

La Cannoniera è accessibile mediante una scalinata metallica che s’innalza in corrispondenza dell’antica piazza di manovra. Nel 2007, per riportarla alla luce fu necessario rimuovere circa 1800 metri cubi di terreno. Dal 2009 questo spazio, perfettamente recuperato e dotato di supporti storico-informativi, è stato aperto al pubblico.

Per visitare la Cannoniera di San Giovanni: luglio e agosto: venerdì-lunedì 10-13 e 15-20; settembre e ottobre: venerdì-lunedì 10-13 e 14-19; ingresso libero e gratuito con accesso contingentato

 

#3 Porta Sant’Alessandro

E’ la porta occidentale delle Mura Veneziane così chiamata perché nelle vicinanze sorgeva la basilica di Sant’Alessandro, abbattuta nel 1561 per far posto alle Mura. Attraversando la porta sotto l’androne di sinistra e proseguendo lungo la strada, vi troverete di fronte alla Colonna di Sant’Alessandro, eretta nel 1621 dal vescovo di Bergamo per ricordare la cattedrale abbattuta. Sul muro trovate due lapidi: una raffigura la pianta e la facciata della chiesa distrutta, l’altra il perimetro delle Mura.

Per approfondire, leggete: Famolo strano (il 26 agosto) | Itinerario nei luoghi che raccontano la storia di Sant’Alessandro patrono di Bergamo e qualche curiosità

Questa un tempo era detta “la porta dei contadini”, perché da qui entravano i carretti dei contadini pieni di frutta e verdura destinati ai nobili di Città Alta. Questa è solo una delle curiosità che potete trovare in un articolo dedicato alle arti e ai mestieri bergamaschi nel tempo.

Per approfondire, leggete: Famolo strano (lavorando) | Arti e mestieri bergamaschi nel tempo: tour insolito di Città Alta a Bergamo

#4 Polveriera Superiore di San Marco

La polveriera superiore di San Marco, come tutte le polveriere che dovevano essere luoghi sicuri e non facilmente individuabili, si presenta con il tetto a forma piramidale con copertura di piombo proprio per garantire loro la massima sicurezza. Era protetta solo con armi in asta e i militari erano posti a guardia di queste strutture proprio per preservare i locali da accidentali esplosioni.

La polveriera esternamente è in pietra ben squadrata, dalla forma quasi cubica con una base di 12 metri per 11.90 metri e l’altezza di 7 metri per lato fino a raggiungere sulla sommità un’altezza di altri 7,50 metri e uno spessore murario di 2,50 metri. L’ingresso è rivolto a meridione con i blasoni dei rettori che ne avevano autorizzato la loro costruzione.

L’interno è a mattoncini con volta a padiglione. La struttura fu edificata con la base in pietra ben definita e disposta, mentre le pareti furono eseguite in calce e pietrame che dovevano conferire al fabbricato la forma piramidale ricoperta poi in blocchi di arenaria per gli spigoli e in lastre per il rivestimento. L’ulteriore copertura in lastre di piombo erano fissate negli incavi della pietra. La struttura presenta alcune fessure per le baionette, originariamente difese da un muro che fu fatto distruggere nel 1685 dal capitano Giorgio Cosso per dare maggior spazio agli interni. Un muro esterno proteggeva ulteriormente il fabbricato. L’ingresso si presenta molto piccolo.

Se volete visitare la Polveriera Superiore di San Marco con ingresso libero e gratuito:

  • luglio e agosto: sabato 15-20 e domenica 10-13;
  • settembre e ottobre: sabato 14-19 e domenica 10-13;

 

#5 Cittadella Viscontea

La Cittadella viscontea o Firma fides o Hospitium Magnum è uno spazio dalla forma quadrata racchiuso da fabbricati, e si trova nella parte alta della città di Bergamo fortificata dai Visconti a loro difesa. La struttura formata da diversi corpi di fabbrica, subì molti rimaneggiamenti diventando di proprietà pubblica nel XX secolo, sede del Museo Civico Archeologico e del Museo di Scienze Naturali “Enrico Caffi”.

La posizione della Cittadella era altamente strategica: complementare alla Rocca (l’altra struttura militare) che era costruita a est sul colle Sant’Eufemia (ne parlerò al punto #10), racchiudeva il centro storico di Bergamo tra due colli fortificati che formavano un unico e coordinato complesso difensivo. Anche dal punto di vista simbolico, la città risultava in tal modo dominata dalle costruzioni dei Visconti, da cui era tenuta in notevole soggezione.

Il forte vero e proprio, chiamato Firma Fides, sorgeva in posizione sopraelevata sul colle S. Giovanni, dove oggi puoi vedere il Seminario vescovile. L’attuale piazza della Cittadella risale invece al 1379: era il cortile dell’Hospitium Magnum, che ospitava gli alloggiamenti per la guarnigione militare.  Oggi è una piazza molto ampia, completamente libera dalle auto. Vi si accede dal passaggio sotto la Torre della Campanella, dalla Porta d’Ingresso e dal cancello che si immette dai Giardini della Crotta.

Per approfondire, leggete: La Cittadella Viscontea di Bergamo Alta: un luogo pieno di sorprese e di storie da raccontare

#6 Ex Monastero del Carmine

Progettato nella prima metà del XIV secolo dai padri Carmelitani, il Monastero del Carmine fu costruito tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. Nel XVII secolo vengono edificate le stalle, la sala capitolare e una nuova libreria. Il cuore di questa maestosa struttura è il chiostro rettangolare, con un porticato di archi a tutto sesto, sostenuti da colonne con capitelli di tipo composito sormontate da pulvini e poste su un basso muretto. Al primo piano si trovano delle logge architravate. Qui da qualche anno in inverno viene allestita una pista per il pattinaggio sul ghiaccio, mentre nella bella stagione viene utilizzato per mostre ed esposizioni.

Nel XVIII sec. il monastero entra in un periodo di decadimento e di abbandono e i locali e il chiostro vengono attrezzati per diventare appartamenti da affittare. Nel 1954 viene dichiarato inagibile e inizia un lavoro di consolidamento statico della struttura. Negli ultimi anni, grazie a importanti interventi di restauro il monastero è tornato a mostrare tutta la sua bellezza e ha ritrovato la sua collocazione nel tessuto cittadino.

Oggi, infatti, è gestito da TTB – Teatro Tascabile di Bergamo, storica compagnia teatrale internazionale, che lo ha ottenuto in concessione dal Comune di Bergamo e che ne ha fatto il suo quartier generale occupandosi della cura del luogo e rendendo possibile il suo utilizzo per manifestazioni culturali, spettacoli e concerti.

Per approfondire, leggete: Bergamo e Brescia nel documentario di Rai Storia “Italia. Viaggio nella Bellezza”: scopriamolo insieme.

 

#7 Porta San Lorenzo

La Porta San Lorenzo costituiva il varco per entrare in città per chi arrivava dalle Valli a nord di Bergamo e dai paesi d’Oltralpe. Deve il suo nome antico alla chiesa che sorgeva sul posto e che venne abbattuta dal Governo Veneto per costruire le Mura. Il secondo appellativo con cui è nota, ovvero Porta Garibaldi, deriva invece da un importante avvenimento storico: nel giugno 1859 Giuseppe Garibaldi, al comando dei suoi volontari i “Cacciatori delle Alpi”, entrò a Bergamo proprio da questa porta e la liberò dal dominio austriaco.

Porta San Lorenzo fu l’unica porta ad essere chiusa per un certo periodo, precisamente dal 1605 al 1627, in quanto ritenuta difficile da sorvegliare per evitare agguati. I viaggiatori provenienti dalle valli bergamasche però, che entravano attraverso questo passaggio in città, protestarono con forza e ottennero la sua riapertura.  Come le altre porte delle Mura, fino al XX (secolo) alle 22.00 di ogni sera veniva chiusa per garantire la sicurezza della città.

Per approfondire, leggete: Valverde: 10 cose da vedere in una delle valli più belle, all’interno dei confini di Bergamo

#8 Torre del Gombito

Costruita nel 1100, coi suoi 52 metri di altezza, la vedete svettare, di fronte al Campanone di Piazza Vecchia. I grandi blocchi in pietra e la solida forma squadrata fanno pensare ad un edificio possente, senso di potenza. La torre si chiama così perché si trova su quello che i romani chiamavano Compitum, il punto in cui si incrociavano il cardo e il decumano, le principali strade della città antica.

Per approfondire, leggete: Salire a piedi sulla Torre del Gombito, il grattacielo che ha più di 800 anni

#9 Ex Convento di San Francesco

Entrando nell’ex convento di San Francesco rimarrete senz’altro incantati dal silenzio e dal senso di pace. Siete nel primo chiostro, detto anche Chiostro delle Arche perchè contiene sepolcri costruiti nel 1200 dalle antiche famiglia nobiliari. Sulla parete di fronte all’ingresso trovate la sala del Capitolo. In questo edificio oggi ci sono due musei che vi invito a visitare: il museo del Novecento, il Museo della Fotografia e Archivio Sestini.

In fondo al primo chiostro sulla sinistra si trova una scala che conduce al secondo chiostro, situato più in basso e chiamato Chiostro del Posso. La terrazza che si apre verso l’esterno è il luogo in cui sorgeva un ulteriore chiostro, il terzo, ora demolito.

Questo ex convento sorge nel 1290 e nei secoli diventa sempre più grande e più bello. Nel 1700 in seguito agli editti napoleonici, viene soppresso e trasformato in carcere. Ma non solo. Anche in un manicomio, in un hospice per malati di malattie veneree e successivamente in una scuola.

Per approfondire, leggete: Museo delle Storie di Bergamo: una passeggiata in 6 tappe per ripercorrere la storia della città

#10 Rocca, Museo dell’800

Siete nel punto più alto di Città Alta e da qui potete ammirare Bergamo a 360 gradi (Città Alta, città bassa e i Colli).  Su questo colle si trovano i primi insediamenti romani e anche quelli dei primi cristiani.

Nel Medioevo qui fu edificato un castello per via della sua posizione, facilmente difendibile. Nel 1331 per volere di re Giovanni di Boemia, primo signore di Bergamo, questo castello fu sostituito da un complesso fortificato: la Rocca.  Proprio per via della sua posizione strategica di vedetta, la Rocca non fu mai un castello residenza, ma svolse sempre una funzione militare difensiva. Qui vennero ospitate guarnigioni e capitani nel corso delle varie dominazioni.

Dopo i Visconti, la Rocca fu occupata dai Veneziani che ne aggiunsero alcuni fabbricati, tra cui il torrione a pianta circolare, più volte saltato in aria perché utilizzato come deposito della polvere da sparo. Nel 1814 arrivarono gli Austriaci e la Rocca divenne un carcere per i patrioti bergamaschi che combattevano per la libertà. Con l’Unità ‘Italia la Rocca diventa sede dell’esercito italiano e nel 1920 viene acquistata dal Comune che ne fece un parco pubblico dedicato al ricordo di chi perse la vita per l’ideale di libertà.

Per approfondire, leggete: Bergamo vista dall’Alto sul Colle di Sant’Eufemia per riscoprire la storia della città.

#11 Baluardo e prato della Fara

Il baluardo e il prato della Fara si trovano accanto al baluardo di S. Agostino, nei pressi di Porta S. Agostino, all’estremità orientale delle mura di Città Alta. Il baluardo è parte delle fortificazioni realizzate nel XVI secolo dalla Repubblica di Venezia a difesa di Bergamo, oggi sito UNESCO, e insieme alla cortina della Fara proteggeva l’area fra il baluardo di S. Agostino e quello di S. Lorenzo.
Oggi è una parte panoramica e molto amata delle passeggiate lungo le mura, grazie alla tranquillità della zona e alla presenza di varie aree relax.

Più internamente, proprio di fronte alla ex-chiesa di S. Agostino si estende il prato della Fara, per lungo tempo zona inaccessibile. Qui, infatti, si apriva in passato quella che i bergamaschi chiamavano “fupù”, una grossa buca riempita poi negli anni Trenta con le macerie di case abbandonate e irrecuperabili di Città Alta, demolite nell’ambito del piano di risanamento avviato dall’ingegner Luigi Angelini.

Per approfondire, leggete: Città Alta: sulla mongolfiera ancorata alla Fara per ammirare la chiesa di Sant’Agostino e la Rocca dall’alto

#12 Ex Monastero di Sant’Agostino

Il monastero e l’annessa ex-chiesa non hanno mai cambiato destinazione: sono da sempre consacrati alla cultura. Il complesso infatti, fondato intorno al 1290 dai padri Eremitani e passato nel 1407 agli Osservanti Regolari (entrambi appartenenti all’ordine monastico di S. Agostino), divenne presto la sede di un importante centro di studi, religiosi e culturali che riuscì fortunosamente a scampare la distruzione prevista dal tracciato delle Mura Veneziane.

Nel 1647 iniziò a ospitare l’Accademia degli Eccitati e nel 1670 vi si aprirono scuole di filosofia e teologia. Oggi, la tradizione continua, il monastero è una delle sedi dell’Università di Bergamo e la ex Chiesa è stata da poco adibita ad Aula Magna.

I lavori hanno riportato a nuova vita questo antico gioiello di Città alta: da fuori, si può ammirare la facciata in stile gotico, a capanna e in arenaria, e il portale d’ingresso a tutto sesto in stile nordico. Entrando, non si potrà non rimanere senza fiato davanti al maestoso soffitto a cassettoni in legno e alle pareti con stralci di affreschi medievali inondate di luce dalle alte finestre.

Per approfondire, leggete: Il mistero della ex Chiesa di Sant’Agostino: la facciata che si legge come uno spartito musicale

#13 Porta Sant’Agostino

Porta Sant’Agostino, vista dall’interno, sembra quasi una casermetta: se riuscite ad entrare (spesso ci sono eventi aperti al pubblico, mostre o esposizioni) si vedono bene i locali in cui si sistemava il corpo di guardia che controllava l’ingresso.

Per vederla bene dovete passarci sotto e andare “oltre le Mura”. Sulla parte esterna in pietra arenaria di colore grigio, trovate il Leone di San Marco. Così come succede per tutte le porte ad eccezione di Porta San Lorenzo, l’aspetto della porta nella parte interna ne sottolineava la funzione difensiva, perché doveva tranquillizzare i cittadini, mentre la parte esterna sottolineava anche la funzione celebrativa.

Per visitare Porta Sant’Agostino: venerdì-lunedì 10-20, ingresso libero e gratuito

Per approfondire, leggete: Bg Bs 2023 | Scopri tutte le porte di Bergamo (sei) più una.

#14 Baluardo e Cannoniera di San Michele

Le cannoniere sono ambienti collocati nei fianchi dei baluardi deputate alla “difesa fiancheggiata” della fortificazione. La cannoniera inferiore di S. Michele era predisposta a difesa soprattutto di porta S. Agostino e del baluardo omonimo. Una strada coperta conduce all’ampia sala di manovra (casamatta). Sulla volta più alta si dischiudono due camini di ventilazione.

Nella parete di fondo si notano due bocche per l’alloggiamento dell’artiglieria e la sortita al piano, private di uno sbocco verso l’esterno nel 1881, quando fu costruito il serbatoio dell’acquedotto municipale. In alcuni punti le pareti s’innestano su affioramenti di arenarie gialle calcarenili, ossia le rocce dei colli su cui venne costruita la città di Bergamo.

Contribuiscono ad accrescere il fascino del luogo numerose stalattiti filiformi, lunghe sino a tre metri, che pendono dalle volte, nonché piccole stalagmiti disseminate sul pavimento. Esse si sono formate a seguito del continuo e prolungato deposito di particelle di calce, utilizzata come legante nei muri della cannoniera, trasportate dall’acqua percolante tra le pietre.

 

Informazioni utili per visitare Bergamo

Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce le 1001 cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita.

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

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Gli itinerari che troverete proposti dalla segnaletica cittadina sono 4 e vi permetteranno di andare alla scoperta di:

  • I Segreti delle Mura, dedicato a fortezze e chiostri in Città Alta;
  • Miglio della Bellezza, un percorso che da Gamec e Accademia Carrara arriva sino in piazza Cittadella.
  • La Città Verde, che accompagna il visitatore alla scoperta del rapporto tra la città e il Parco dei Colli;
  • Il Cuore di Città Bassa, alla scoperta del Centro Piacentiniano. 

Le segnaletiche dei 4 percorsi cittadini sono state studiate da VisitBergamo in collaborazione con l’Università di Bergamo e ATB per favorire il turismo lento e smart, e rendere la città più accogliente e inclusiva. I cartelli sono dotati di codice QR che permette la fruizione degli itinerari anche in versione digitale.

Ovviamente vi consiglio anche la mia miniguida: Scopri quanto è bello visitare Bergamo in 8 ore!

 

Note: le foto sono in parte mie e in parte recuperate in rete. Alcune tratte dai siti di promozione turistica cittadini. 

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