A Bergamo sei porte più una. Se chiedete ad un bergamasco quante sono le porte di Bergamo, vi sentirete rispondere “quattro”, “cinque” e in alcuni casi “sei”. In effetti, quasi per tutti, le Porte di Bergamo sono quelle di Città Alta, inserite nella complessa fortificazione delle Mura Veneziane. Per questo molti vi risponderanno quattro: Porta San Giacomo, Porta Sant’Alessandro, Porta Sant’Agostino e Porta San Lorenzo, dimenticando però la Porta del Soccorso che non è accessibile e di cui non si parla quasi mai. Ma le porte, in realtà sono cinque più una, ossia le porte cinquecentesche più Porta Nuova, in città bassa. Porta Nuova è un ingresso ottocentesco formato da due maestosi Propilei che indicano la via verso Città Alta. E siamo a 6. E quindi? Come mai il titolo: “Sei porte più una”? Dov’è la settima? E’ nascosta come la Porta del Soccorso? No, la settima è visibilissima ed è la più moderna di tutte. Si tratta di the Gate2023, la porta avveniristica che mette in collegamento Bergamo a Brescia nell’anno della Cultura 2023.
Ma scopriamole tutte: ecco la storia delle 6 porte di Bergamo, con qualche curiosità e la storia di The gate 2023.
Ecco quello che troverete in questo articolo
Un ripasso sulle sei porte di Bergamo: quali sono e qualche curiosità
In attesa di vedere come si concretizzerà nei prossimi mesi l’attività di The Gate2023 a Bergamo e a Brescia, facciamo un ripasso delle sei porte porte presenti a Bergamo, quelle che dal 1500 fanno parte del grande complesso architettonico delle Mura Veneziane (oggi patrimonio Unesco) e della porta ottocentesca voluta dal governo della città Austroungarico.
Porta San Giacomo

Porta San Giacomo è sicuramente quella più monumentale e appariscente di tutte le porta di Città Alta che si trovano lungo il percorso delle Mura Veneziane. Eretta nel 1591 su progetto di Bonaiuto Lorini, è stata realizzata in Marmo Bianco di Zandobbio e mette in comunicazione con il Prato di Sant’Alessandro, luogo dell’antica fiera (l’attuale centro di Bergamo) che si può ammirare appunto da Porta San Giacomo.
Il camminamento è sostenuto da archi e all’estremità opposta , scendendo verso il basso, si possono scorgere ancora i pilastri della porta daziaria e la casetta dei doganieri.
Curiosità su Porta San Giacomo:
Questa porta prende il nome da un’antica chiesa vittima delle demolizioni avvenute al tempo della costruzione delle Mura. Vi si accede percorrendo un viadotto in pietra che un tempo era addirittura alberato. Oggi è un ingresso pedonale, ma fino ad alcune decine di anni fa si poteva percorrere con l’auto.
Sotto il camminamento si scorge L’Orto sociale di via Tre Armi, coltivato da persone con disabilità. E in un angolino, una porticina: ecco, quella un tempo pare fosse l’ex caveau della Banca d’Italia, utilizzato per conservare documenti importanti.
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Porta Sant’Agostino
Porta Sant’Agostino è quella che si attraversa solitamente in auto o coi mezzi pubblici, quando da città bassa si sale verso Città Alta. Costruita in arenaria grigia, probabilmente su progetto di Paolo Berlendis. In origine aveva un ponte in legno che fu sostituito nel 1781, da arcate in muratura da Alvise Contadini, governatore veneto della Città.
Curiosità su Porta Sant’Agostino
Il leone di San Marco che campeggia sulla porta è un’opera recente del Brolis, poichè le insegne venete al termine della dominazione erano state smantellate in occasione delle conquiste straniere). La fontana del 500 che si trova alle spalle della porta, ripete in piccolo la struttura della facciata, facendole proprio da fondale.
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Porta Sant’Alessandro
Eccoci alla terza porta, quella che ha fatto venire più di un mal di pancia ai Bergamaschi cinquecento anni fa. Per la sua costruzione (o meglio, per la costruzione delle Mura Veneziane che passavano di qui) fu abbattuta la Basilica di Sant’Alessandro, amatissima. Si fece di tutto per impedirne la demolizione, ma i Veneziani furono inflessibili e obbligarono i Bergamaschi a chinare la testa.
Curiosità su Porta Sant’Alessandro
Subito dopo la porta si trova una colonna che ricorda l’abbattimento della Basilica di Sant’Alessandro e su una lapide si trova lo schema della costruzione abbattuta.
In questa porta i doganieri tassavano gli ortolani che salivano da via Sudorno, San Vigilio e dalla Val San Martino, portando in città oltre alla verdura, uova, galline e vino.
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Porta San Lorenzo
Ed eccoci alla quarta porta, costruita nel 1627: Porta San Lorenzo. E’ la più piccola e rustica delle porte bergamasche (quelle visibili e sotto scoprirete perchè) ed è detta anche Porta Garibaldi dal 1907. Da qui, infatti, passò nel 1859 Garibaldi con i suoi Cacciatori delle Alpi. Qui noterete che il Leone marciano non è stato ricollocato. In realtà una volta era dipinto, ma la pioggia e il tempo lo hanno completamente cancellato.
Curiosità su Porta San Lorenzo
Questa porta ebbe una storia travagliata: prima ad essere costruita nel 1563, venne murata nel 1605 perché, trovandosi troppo in basso, era eccessivamente esposta in caso di tentativo di invasione e mantenerla aperta avrebbe comportato un rischio eccessivo. Nel 1627 su insistenze degli abitanti della valle Brembana che per raggiungere la città si trovavano costretti a percorrere un giro troppo lungo, si decise di riaprirla più in alto, sopra la porta precedente che era stata murata.
A pagare per la nuova costruzione (4000 ducati d’oro, non fu il governo veneziano, ma i commercianti di Valtesse che potevano così risparmiare tempo per portare le merci in Città. La semplicità di questa porta si deve quindi ai committenti che non volevano una porta bella, ma la volevano utile.
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Porta del Soccorso
Ed eccoci arrivati alla quinta porta, la Porta del Soccorso. Per trovarla dovrete percorrere una piacevole passeggiata lungo le Mura. Usciti da porta Sant’Alessandro, svoltate in via San Vigilio. Lasciandovi a destra il Baluardo San Gottardo imboccate la via Sottoripa, dalla quale scorgerete il finale del Forte di San Marco. Continuando su Via Sotto le Mura di Sant’Alessandro, oltre il cancello di una proprietà privata, si vede la Quinta Porta della fortezza veneziana, detta appunto Porta del Soccorso.
La porta era ad uso esclusivamente militare. Inserita nel Forte di San Marco, una parte della fortificazione quasi dimenticata, nel XIX secolo fu venduta ai privati e tagliata fuori dalla passeggiata che oggi percorre l’antico perimetro difensivo.
Curiosità sulla Porta del Soccorso
La notte tra il 7 e l’8 giugno 1859, alla vigilia dell’ingresso di Garibaldi a Bergamo, Francesco Nullo e Antonio Curò, due patrioti, progettarono di entrare in città per spiare le mosse degli austriaci. L’impresa riuscì, superando l’ostacolo delle Mura e senza dare nell’occhio, attraversando proprio la Porta del Soccorso, passaggio coperto dalla vegetazione di cui i militari nemici ignoravano l’esistenza.
Ancora oggi si presenta del tutto anonima con un portone sbarrato, sempre chiuso, priva di elementi architettonici distintivi o stemmi, e si scambia facilmente per l’ingresso di una cantina. Si notano solo due fessure verticali nella pietra che testimoniano l’antica presenza di un ponte levatoio. Ma nulla più.
Se volete approfondire la storia delle Mura Veneziane e delle Porte, vi consiglio questo sito: Amici delle Mura
Porta Nuova
Questa di cui sto per parlarvi non si trova sulle Mura Veneziane, ma è una porta monumentale che segna l’ingresso della Bergamo ottocentesca. E’ costituita simbolicamente da due imponente strutture bianche, dette Propilei. Furono gli architetti Giuseppe Cusi e Ferdinando Crivelli a progettare questa struttura ispirandosi alle porte urbane di Parigi, Vienna e Milano. Risale al 1828, ossia al periodo in cui l’amministrazione austroungarica era impegnata in diversi progetti urbani per rendere la città più moderna.
Curiosità su Porta Nuova
In origine Porta Nuova si chiama Barriera delle Grazie ed era una porta daziaria. Al centro, tra le due strutture dei Propilei si trovava una cancellata sorvegliata da guardie, mentre ai lati passava l’antica cinta muraria delle Muraine. In mezzo, immaginate un viavai di carrozze a vapore e commercianti in entrata e uscita diretti alla Vecchia Fiera di Bergamo, l’area oggi occupata dal Centro Piacentiniano.
Le mura e la porta daziaria divennero inutili nel 1901 quando fu abolito il dazio per entrare in città.
The Gate2023
TheGate2023 rappresenta una porta verso un’esperienza virtuale perfettamente coesistente con la realtà fisica che la circonda. I due portali, situati in Piazza Matteotti a Bergamo e in Piazza Vittoria a Brescia, sono dotati internamente di led ad altissima definizione che mostreranno contenuti di varia natura: trasmissioni in live streaming, rassegne artistiche, video immersivi e connessioni in diretta con i luoghi più iconici dell’altra città. L’installazione rappresenta perfettamente il progetto di Bergamo Brescia 2023 che fa leva sulla cultura, intesa non solo come espressione artistica ma anche come espressione del valore delle imprese del territorio e della capacità di innovare, favorendo la crescita delle persone e delle comunità.
L’installazione ha orari di attivazione ed è bene conoscerli per non restare delusi. La struttura si attiva alle 10, e si spegne alle 23. Se vi posizionate davanti alla porta potete vedere i vostri amici posizionati a Brescia nello stesso istante davanti alla porta bresciana.
Unreel- A door to alternative realities, la rassegna di arte digitale in spazio pubblico che si esprime attraverso la produzione di video, animazioni e rendering digitali ospitata sugli schermi di The Gate, sarà visibile nei seguenti orari: 19.30, 20.30, 21.30 e in loop dalle 22 alle 23.
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Conoscete qualche altra curiosità interessante sulle porte di Bergamo?
Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce ogni settimana almeno 3 cose da fare a Bergamo e in provincia.
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Lacuna imperdonabile: non sapevo niente della porta del soccorso.