Nella splendida cornice della Val Brembana, ho (ri)scoperto un gioiello del Liberty di cui avevo sempre sentito parlare, ma che non avevo ancora visitato dalla sua riapertura: il Casinò di San Pellegrino. Avrebbe potuto essere una giornata qualunque dal tempo incerto come tante, passata ciondolando da un divano all’altro, e invece no. Dopo aver letto nella sezione Eventi dell’Eco di Bergamo che il Casinò era aperto e si poteva visitare, ho deciso di approfittarne subito ed è stata un’idea fantastica.
Ecco quello che troverete in questo articolo
Come raggiungere il casinò di San Pellegrino Terme
Recentemente restaurato, il Casinò, è davvero splendido e si inserisce ancora oggi perfettamente nella natura delle prealpi bergamasche.
Per chi arriva Milano, la strada è abbastanza semplice. Si prende l’autostrada A4 fino all’uscita Dalmine. Si prosegue in direzione Valle Brembana per 27 km sulla statale 470. Entrati nel comune di San Pellegrino Terme lo si nota subito sulla sinistra, a ridosso della montagna, dominare il paese, di fronte ad un altro gioiello del Liberty, il Grand Hotel, e accanto alle nuove Terme di San Pellegrino.


La visita guidata
Una preparata volontaria dell’Associazione Oter vi porterà alla scoperta di un vero e proprio gioiello dell’architettura, che spazia dalla fantasia colorata e mossa dello stile Liberty al classicismo originale dell’Art Déco: fregi, affreschi, ferri battuti, mosaici, mascheroni e vetri hanno conservato infatti quella raffinatezza e quell’eleganza di cui la borghesia a cavallo tra XIX e XX secolo ha voluto vestire questa località termale, rendendola ancora più bella di quanto già non fosse.
La storia del Casinò
Realizzato tra il 1904 ed il 1906 per volere dell’avvocato Cesare Mazzoni, che aveva deciso di trasformare San Pellegrino Terme in un luogo di divertimento per sé e per i suoi amici dell’alta borghesia, il Gran Kursaal aprì i battenti nel luglio 1907. Il magnifico edificio costituisce ancor oggi una testimonianza unica per la fantasia compositiva del complesso, l’eleganza dell’architettura e per le invenzioni delle decorazioni.

Costruito ad opera dell’architetto Romolo Squadrelli, richiamato per l’occasione in Italia proprio dall’avvocato Mazzoni dall’Argentina dove era impegnato nella costruzione di un porto militare, il Casinò di San Pellegrino si unisce in modo perfetto ai porticati della Fonte Termale che già allora richiamava il turismo verso la Valle.



La fantastica facciata con le due torri richiama il Casinò di Montecarlo di Charles Garnier; decorata con altorilievi ai lati della porta centrale in cemento trattato “a cotto” con scene bacchiche di Giulio Croce, gruppi allegorici, mascheroni, elementi antropomorfi, busti umani, putti, motivi floreali in abbondanza e artistiche lanterne in ferro; si eleva con il grande pennone in ferro battuto del Mazzucotelli, sorretto da telamoni, simboli della fatica umana; alla base vi sono affrescati i cervi volanti attribuiti a Francesco Malerba che, come le farfalle, simboleggiano l’art-nouveau.




Il felice lavoro di equipe, che vede lo Squadrelli collaborare con importanti artisti dell’epoca lo si può vedere anche all’interno dove, in un gioco allegorico di rimandi al luogo e alle proprietà delle sue acque, è sviluppato in ogni dove il tema della ‘joie de vivre’, negli affreschi del Malerba come nei rilievi del Bernasconi, nelle sculture del Vedani o nelle bellissime vetrate di Beltrami e Buffa o, infine, nell’arredo, interamente progettato da Eugenio Quarti.





La fortuna di San Pellegrino Terme
Con le Terme e il Grand Hotel, il Casinò di San Pellegrino fu un impareggiabile polo di attrazione per i numerosi e facoltosi ospiti, che a San Pellegrino Terme potevano trovare quello svago e divertimento che tanto piacevano agli uomini ricchi di inizio del Novecento. E questa terra bagnata dal Brembo fu per oltre un decennio un mondo irreale, popolato da regine e principesse, ministri e diplomatici, personalità della finanza, dell’esercito, dell’arte e della cultura, provenienti da ogni parte del mondo: Roma, Parigi, Vienna, Berlino, Londra, San Pietroburgo, Il Cairo.


A San Pellegrino tutto doveva essere bello e gioioso e non dovevano arrivare le cattive notizie, nemmeno quelle della guerra che arrivarono invece nel 1919, quando ormai il conflitto era finito, ma il Casinò cominciava a vacillare. Nonostante i diversi cambi d’uso e i tentativi di mantenerlo in attività, nel 1946 il Casinò di San Pellegrino chiuse definitivamente.
La struttura del Casinò Municipale ha ospitato in questi ultimi anni manifestazioni culturali, teatrali e di vario genere, oltre a meeting, congressi, ricevimenti nuziali, cene sociali, serate di gala, sfilate di moda, convention aziendali, esposizioni, mostre di vario genere e perfino video musicali. E oggi accoglie la reception delle vicine Terme CQ.
Erano diverse le voci che volevano riportare le sale da gioco all’interno del Casinò, ma pare che questo non avverrà più, per fortuna. Sarebbe stato davvero un peccato. Il gioco d’azzardo non porta mai cose buone.
Cosa visitare nei dintorni
La val Brembana è bella tutta e se avete tempo vi invito a trascorrere qualche giorno lungo il Brembo. Potrete organizzare delle escursioni immersi nella natura, escursioni legate alla storia dei mercanti del passato, escursioni legate al liberty.
Ecco un assaggio di quello che potete fare e visitare nei dintorni
Da Cornello dei Tasso a Oneta a piedi per visitare la casa di Arlecchino
Aperitivo serale alle Terme di San Pellegrino
Visita alle Grotte del Sogno di San Pellegrino Vetta
Note: Le foto sono mie e sono state scattate durante la visita guidata tenuta dall’associazione Oter nel 2017.
Questi sono i posti che piacciono a me ! Foto bellissime e grazie per aver condiviso questo posto che non conoscevo ☺️
grazie, sei davvero molto gentile!