Abbonamento Musei Lombardia | Nella provincia di Bergamo 30 musei con un biglietto unico: scopri quali

Volete sapere quali sono i musei di Bergamo e provincia che fanno parte del circuito Abbonamento Musei Lombardia e Valle d’Aosta? Forse non tutti sanno che il biglietto unico per i Musei della Lombardia offre l’opportunità straordinaria di esplorare la ricca storia e la cultura non solo di Bergamo e provincia (30 musei), ma di tutta la Lombardia intera e della Valle d’Aosta  per un totale di 240 musei. Questo speciale pass consente l’accesso a una vasta gamma di musei, consentendo ai visitatori di immergersi completamente nell’arte, nell’architettura e nelle tradizioni della nostra meravigliosa regione.

Da Bergamo Alta con i suoi affascinanti monumenti medievali ai musei contemporanei che raccontano storie di innovazione e creatività, il biglietto unico offre un viaggio senza soluzione di continuità attraverso i secoli. Questa soluzione conveniente non solo semplifica l’esperienza di visita, ma rappresenta anche un vantaggio economico significativo rispetto all’acquisto separato dei biglietti.

E per dimostrarvi quanto sia conveniente avere un biglietto unico che vale un anno intero per visitare un’ampia gamma di siti museali, qui sotto trovate tutti i musei bergamaschi che fanno parte del circuito nel 2024.

Accademia Carrara – Bergamo

Accademia Carrara di Bergamo

Accademia Carrara è la pinacoteca di Bergamo che espone opere che vanno dal medioevo all’Ottocento. E’ un museo privato realizzato per la maggior parte con lasciti e donazioni di collezionisti, proprio come era nell’intento originario del suo fondatore Giacomo Carrara, che lasciò in eredità all’Accademia la sua meravigliosa collezione d’arte.

Il Museo, che negli anni ha continuato a incrementare il proprio patrimonio grazie ad acquisizioni e munifiche donazioni da parte del qualificato collezionismo privato legato alla città, possiede attualmente milleottocento dipinti, testimonianze dei secoli compresi tra il XV e il XIX di artisti quali Pisanello, Botticelli, Giovanni Bellini, Mantegna, Raffaello, Moroni, Baschenis, Fra Galgario, Tiepolo, Canaletto e Piccio. A questa collezione principale si affiancano una significativa raccolta di disegni e stampe, selezionati nuclei di bronzi, sculture e porcellane così come mobili ed oggetti di arredamento e una scelta raccolta di medaglie.

Lasciatevi ispirare, leggete: Accademia Carrara di Bergamo: una nuova esposizione e tante novità per la pinacoteca cittadina.

GAMEC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – Bergamo

Gamec Bergamo

La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo è stata inaugurata nel 1991; ha sede negli spazi dell’antico Monastero delle Dimesse e delle Servite, il cui restauro è stato realizzato tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta dallo Studio Gregotti Associati. Con i suoi 1500 metri quadrati di superficie espositiva, la GAMeC è un luogo che accoglie l’arte moderna e contemporanea in tutte le sue forme.

Mostre temporanee personali e collettive di artisti internazionali e un ricco calendario di attività collaterali pensate per diverse tipologie di pubblico sono il punto di forza della politica culturale della Galleria, che si pone come luogo dinamico di confronto, approfondimento e integrazione culturale, in continua evoluzione.

Ecco un articolo dedicato alla GAMeC, scritto qualche anno fa, ma sempre valido: Un pomeriggio alla GAMEC per vivere l’arte contemporanea.

 

Museo di Scienze Naturali “Enrico Caffi” – Bergamo

Gli esemplari presenti nel Museo sono esposti al pubblico in minima parte, perché le collezioni sono sterminate e vengono messe a disposizione di studiosi e appassionati delle discipline naturalistiche. Alcuni reperti presentano grande interesse storico.

Le collezioni zoologiche raccolgono esemplari provenienti da tutto il mondo ed esemplari tipici della fauna bergamasca. Sono ben rappresentate tutte e cinque le classi dei vertebrati. Tra gli invertebrati è di grande importanza la ricchissima collezione di artropodi, che raccoglie più di un milione di reperti, all’interno della quale rivestono un’importanza notevole le raccolte di aracnidi e insetti. Le collezioni dedicate alle scienze della terra comprendono numerosi reperti provenienti sia dal territorio bergamasco sia dal resto del mondo e annoverano notevoli collezioni di pietre ornamentali, di minerali utili all’uomo e materiale di studio sulle pietre da costruzione.

Le collezioni paleontologiche del Museo comprendono oltre 55.000 reperti: il nucleo principale è costituito della collezione “Paleontologia Bergamasca” che raccoglie magnifici fossili provenienti dal territorio orobico. Una seconda collezione, “Paleontologia non Bergamasca”, comprende reperti e calchi provenienti da tutto il mondo acquisiti tramite donazioni ed acquisti allo scopo di rendere il più completo possibile il panorama dei fossili conservati in Museo.

Ecco qualche articolo che tratta di questo museo:

Civico Museo Archeologico – Bergamo

Ingresso Museo archeologico

Dalle asce di pietra alle spade di ferro, dagli ornamenti di bronzo celtici alle croci d’oro longobarde, dalle urne cinerarie alle lapidi romane e poi ceramiche, vetri, sculture e mosaici. E’ quanto raccolto ed esposto nel Civico Museo Archeologico di Bergamo.

Un viaggio nel tempo sulle tracce dei Celti, dei Romani e dei Longobardi vissuti a Bergamo e nei territori della Provincia. Vi si trovano i seguenti percorsi espositivi:

• Preistoria e Protostoria nel territorio di Bergamo
• La collezione egizia
• Il lapidario: le iscrizioni romane nel territorio bergamasco
• La città di Bergamo dalle origini al municipium romano
• Le sculture greche e romane
• L’età altomedioevale nel territorio di Bergamo

 

Museo delle Storie di Bergamo

Museo delle Storie di Bergamo

Il Museo delle Storie di Bergamo è un museo diffuso che con 12 euro permette di entrare nell’arco di 48 ore nei 6 musei di cui vi racconto qui sotto. Al momento è l’unica istituzione che è riuscita a offrire un biglietto cumulativo delle proprie esposizioni. Gli ingressi separati costano 5 euro (ad eccezione dell’ex Convento di San Francesco che riunisce al suo interno il Museo della Fotografia Sestini e il Museo del Novecento e diverse esposizioni che si visita con 7 euro).

Per approfondire leggete: Museo delle Storie di Bergamo: una passeggiata in 6 tappe per ripercorrere la storia della città

Campanone

Affacciata su Piazza Vecchia, sino alla metà dell’Ottocento centro vitale e istituzionale nonché luogo rappresentativo di Città alta e quindi di Bergamo, la Torre civica (Campanone) da quasi un millennio proietta la sua ombra sui momenti più importanti nella vita cittadina.

La Torre civica è coinvolta in storie di festa, con le campane che chiamavano la cittadinanza a festeggiare il santo patrono o sovrani in visita a Bergamo; storie tragiche, come i ripetuti incendi che coinvolsero lo stesso Campanone e gli edifici adiacenti; storie quotidiane, con i cento rintocchi delle 22.00 che oggi segnano lo scoccare dell’ora e un tempo ricordavano la chiusura delle porte d’ingresso alla città.

Leggete:

Palazzo del Podestà e Museo del Cinquecento

Il Palazzo del Podestà, splendida dimora medievale, ospita al primo piano, il Museo storico dell’età veneta – Il ‘500 interattivo: la storia di Bergamo veneziana torna a vivere davanti agli occhi dei visitatori grazie alle nuove tecnologie multimediali e interattive.

L’idea che sta dietro al percorso espositivo del nuovo Museo dell’età veneta – il Cinquecento interattivo si basa su due concetti principali: il viaggio e la conoscenza. Il viaggio che compie il pubblico muovendosi all’interno delle sale è un graduale avvicinamento alla storia della città di Bergamo nel Cinquecento, alla scoperta di persone, luoghi, attività e commerci.

Leggete: Alla scoperta del Palazzo del Podestà di Bergamo, gioiello affacciato su Piazza Vecchia, pieno di storia e di curiosità

Museo Donizettiano

Il Museo, ospitato in quella che fu la Sala del Consiglio della Misericordia Maggiore di Bergamo, venne aperto al pubblico nel 1906, dopo che l’Ente benefico ebbe accolto due importanti donazioni: la preziosa raccolta di cimeli donizettiani della baronessa Giovanna Ginevra Rota Basoni Scotti e gli arredi della stanza in cui il compositore bergamasco Gaetano Donizetti morì, di proprietà di Cristoforo Scotti che ospitò il musicista malato negli ultimi anni della sua vita. Testimonianze diverse documentano il mito che ha accompagnato la figura del compositore in vita e dopo la morte.

Un breve itinerario di visita può dunque seguire la vita del maestro dalla nascita, proseguendo con la stesura delle prime esercitazioni scolastiche scritte sino al 1815 sotto la guida del suo maestro Giovanni Simone Mayr. Numerosi gli oggetti d’uso appartenuti al maestro, come i suoi necessaire da viaggio e la pipa turca ricevuta in dono dal fratello Giuseppe e, nella seconda stanza, il letto e la poltrona utilizzati da Donizetti durante la sua lunga malattia.

LeggeteBergamo e provincia | 5 luoghi del cuore di William Limonta, giovane musicista bergamasco

Museo del Risorgimento e Rocca di Bergamo

La sezione ottocentesca del Museo storico di Bergamo, che ha ereditato il patrimonio storico e artistico del Civico Museo del Risorgimento e della Resistenza, è allestita dal 7 maggio 2004 nel fabbricato all’interno del mastio della Rocca, costruito durante il dominio veneto per alloggiare gli artiglieri.

Il mastio, in posizione elevata, offre una visuale a 360 gradi sulla città e su alcune aree della provincia: i principali edifici monumentali della parte alta, l’abitato in piano, i colli di San Virgilio e della Maresana, la valle Brembana e il territorio verso Treviglio e Milano.

Leggete:


Convento di San Francesco/Museo della Fotografia Sestini/ Museo del Novecento

Edificato tra la fine del Duecento e l’inizio del Cinquecento, l’ex Convento di San Francesco rappresenta un esempio pregevole di architettura conventuale medievale, costruita intorno a chiostri. Ad adornare e impreziosire questi ambienti, troviamo numerosi affreschi databili a partire al Trecento e in parte visibili ancora oggi.

Nel corso della sua storia, l’edificio non subisce particolari modifiche fino alla soppressione avvenuta nel 1797: gli spazi modificati vengono adibiti prima a ospedale, poi a carcere e infine a casa di pena. Dal 1997 il convento lega il suo nome al Museo storico di Bergamo: per cinque anni, fino al 2003, accoglie la sezione Ottocentesca del museo, ora presso la Rocca. Attualmente ospita, oltre a mostre temporanee, gli uffici, gli archivi, la biblioteca e la mediateca. Oggi è sede del Museo della Fotografia e dell’Archivio Sestini e  del Museo del Novecento.

Leggete: Bergamo Alta | Visita al Museo Bergamo 900 per comprendere la Storia e le storie di ieri e di oggi

Torre dei Caduti

Progettata da Marcello Piacentini nel nuovo centro cittadino della parte bassa di Bergamo come torre civica dedicata alla Vittoria, diviene monumento commemorativo ai caduti del primo conflitto mondiale, inaugurato il 27 ottobre 1924 alla presenza di Benito Mussolini.

Nel corso del Novecento, insieme alla vicina Porta Nuova, è il punto di riferimento di manifestazioni e cerimonie politiche, militari e sindacali, a conferma della centralità dell’area urbana in cui sorge.

Leggete: Centro Piacentiniano: 10 cose curiose sul “salotto buono” di Bergamo Bassa che è bello (ri)scoprire

Museo e Tesoro della Cattedrale – Bergamo

Museo e tesoro della cattedrale Bergamo

Con questo Museo la Diocesi di Bergamo vuole far conoscere la storia della propria chiesa, illustrare le complesse e affascinanti vicende costruttive che hanno coinvolto questo luogo e, attraverso l’esposizione di preziosi oggetti di arte e di liturgia, accostare il visitatore all’atmosfera di sacralità e di bellezza che ha caratterizzato la vita dell’antica Cattedrale di San Vincenzo.

Grazie a una complessa campagna di scavi (2004 – 2012) nel sottosuolo del Duomo sono emerse le tracce di un sito romano, della Cattedrale paleocristiana di San Vincenzo e della successiva Cattedrale romanica, avvolte nella ricostruzione rinascimentale dell’architetto Filarete. Il Museo della Cattedrale racconta l’articolata storia di questo edificio, tra reperti archeologici e manufatti artistici.

Nel cuore del percorso è collocato il Tesoro del Duomo, la raccolta degli oggetti più preziosi sopravvissuti e custoditi nel corso dei secoli.


Orto Botanico Lorenzo Rota – Bergamo

Orto Botanico di Bergamo - BergamoGreen

L’orto Botanico di Bergamo è un piccolo feudo del Regno delle Piante dove sono raccolti i rappresentanti delle principali categorie di comodo utilizzate dai botanici per suddividere le oltre 250.000 specie del nostro pianeta. Nell’Orto botanico di Bergamo è forte l’impronta dell’uomo: è con artificio, studio e cure costanti che è infatti possibile la difficile convivenza tra gli oltre 1200 taxa all’interno di una superficie di soli 2.400 metri quadrati. L’Orto botanico di Bergamo scambia inoltre con altri Orti botanici semi, frutti e spore raccolti dentro i suoi spazi o in natura.

L’Orto botanico di Bergamo, per il suo carattere dimostrativo e suggestivo, contribuisce ad avvicinare il pubblico al mondo delle piante e a destare rispetto per la natura. Svolge attività di conservazione delle piante minacciate e porta avanti progetti di reintroduzione in natura di specie a rischio.

Tra questi ultimi ha avuto un buon successo quello relativo alla reintroduzione di Osmunda regalis, una felce che il medico e botanico Lorenzo Rota, primo descrittore della flora della Bergamasca, aveva segnalato nel 1853 in Val Calepio e lungo il fiume Adda: la felce, che negli ultimi decenni risultava scomparsa, è stata reintrodotta negli stessi luoghi una dozzina di anni fa.

Ingresso: libero

Leggete: Bergamo segreta | 5 posti speciali nel verde che conoscono (quasi) solo i bergamaschi

Palazzo e Giardini Moroni – Bergamo

Un palazzo seicentesco che conserva interni decorati, arredati e una ricca collezione d’arte, oltre a un giardino all’italiana e una vasta ortaglia che costituiscono un suggestivo parco storico nel cuore di Città Alta. Dal 1646 la famiglia Moroni possiede e abita questo palazzo eccezionalmente conservato nell’impianto originario: dagli interni al piano nobile ai giardini, estesi ai piedi della Rocca civica, tra terrazzamenti panoramici e un’area agricola – l’ortaglia – di circa due ettari.

Dalla corte d’ingresso, lo Scalone monumentale conduce al piano nobile: dietro a queste porte si trovano sale e saloni affrescati e arredati tra Sei e Ottocento. Qui è conservata anche la Collezione Moroni: una raccolta ampia e varia, tra cui spiccano i celebri ritratti di Gian Gerolamo Grumelli (Il Cavaliere in Rosa) e di Isotta Brembati del pittore di Albino Giovanni Battista Moroni.

Fin dal Seicento, il palazzo si affaccia su un complesso di giardini all’italiana: sono giardini formali pensili, articolati in una balconata e tre terrazzamenti che si sviluppano a ridosso del Colle di Sant’Eufemia. Il terzo e più alto terrazzamento dà accesso al Pensatoio del conte, una torretta in stile neomedievale costruita nell’Ottocento sui resti di una più antica struttura già di pertinenza della Rocca civica, che cinge la cima del colle.

Leggete: 12 curiosità su Palazzo Moroni, dimora storica di via Porta Dipinta a Bergamo Alta

 

Casa natale di Gaetano Donizetti – Bergamo

Casa natale di Gaetano Donizetti - Ministero della cultura

La Casa Natale dove Gaetano Donizetti nacque nel 1797 è luogo di valore storico e culturale, nel 1926 dichiarato monumento nazionale. La parte più antica (gli ambienti abitati dai Donizetti) è databile al XIV – XV secolo e ha mantenuto l’aspetto originario: sfondo ideale per immaginare usi e comportamenti quotidiani del passato.

La casa dove nacque Gaetano Donizetti è un edificio di 5 piani risalente all’epoca medievale. I Donizetti abitavano nel seminterrato. In occasione del primo centenario della morte di Donizetti (1948), e poi nel 1973, si provvede a restaurare il seminterrato e ad aprirlo al pubblico. Nel 2007 dal Comune di Bergamo sono avviati i lavori di restauro che hanno portato alla sua totale apertura nel 2009 e all’affidamento gestionale alla Fondazione Teatro Donizetti.

La visita prevede l’accesso ai diversi ambienti d’interesse storico dell’edificio in modo tale da restituire una panoramica sulla vita del compositore bergamasco con accenni alle vicende legate al suo maestro Mayr e al teatro.

Leggete: Le aule delle Lezioni Caritatevoli di Musica frequentate da Gaetano Donizetti trasformate in atelier d’artista

Centrale Idroelettrica – Crespi d’Adda (Patrimonio Unesco)

Centrale idroelettrica - VILLAGGIO CRESPI D'ADDA VILLAGGIO CRESPI D'ADDA

La centrale idroelettrica di Crespi d’Adda venne fondata nel 1909 visto l’incremento del fabbisogno energetico del cotonificio e del villaggio oggi Patrimonio Unesco.

Edificata vicino alla più antica centrale idromeccanica, la nuova centrale idroelettrica di Crespi d’Adda venne ufficialmente inaugurata il 25 luglio, giorno dedicato a San Cristoforo, protettore delle acque.
Inizialmente dotata di 3 turbine Kaplan (con asse verticale e completamente immerse nell’acqua per permettere la rotazione orizzontale) e caduta in disuso dal 2009.

La centrale di Crespi d’Adda è la più piccola tra quelle create sul medio corso dell’Adda, ma sicuramente la più bella: le decorazioni in stile tardo Liberty lombardo, la presenza del parquet originale, il pannello di controllo e della testa delle turbine del 1909 la rende infatti un vero gioiello dell’archeologia industriale. Oggi è possibile accedervi per visitare la parte storica dell’edificio completamente restaurata.

Per approfondire leggete: Un tuffo nel passato visitando il Villaggio Operaio di Crespi d’Adda, Patrimonio dell’UNESCO.

 

Museo della Valle – Zogno (BG)

Museo della Valle di Zogno - Ministero della cultura

Zogno il Museo della Valle, etnografico e archeologico, fondato nel 1979, conserva reperti archeologici di notevole importanza e oggetti di epoche più recenti. Il Museo è collocato in un edificio seicentesco nel centro storico di Zogno al numero 3 di via Mazzini.

L’edificio, che conserva intatto il suo primitivo assetto, fu acquistato dalla Manifattura di Valle Brembana S.p.A. agli inizi del 1900 che lo donerà al Museo della Valle per espressa volontà del suo Presidente Cav. Vincenzo Polli, fratello maggiore del Fondatore.

L’edificio venne riadattato con il massimo rispetto della sua struttura originaria da casa di abitazione civile a casa atta ad accogliere 12 sale espositive per un totale di 680 mq, è dotata di un giardino di circa 1000 mq arricchito da un leggiadro quadriportico, sotto il quale sono esposti antichi mezzi di trasporto e macchinari primitivi per i lavori nei campi.

Museo della Storia Postale – Cornello dei Tasso (BG)

Museo Storia Postale Cornello dei Tasso

Il Museo dei Tasso e della Storia Postale è stato fondato nel 1991, in due edifici storici del borgo medievale di Cornello. Il Museo conserva e divulga la storia postale e la storia della famiglia Tasso. Qui sono conservati numerosi documenti legati alla loro attività, ma non solo, infatti si può vedere una lettera del 1840 affrancata con il primo francobollo emesso al mondo, il famoso Penny Black.

La famiglia Tasso è originaria di Cornello ed è nota per le doti poetiche di Torquato Tasso e per l’abilità imprenditoriale di alcuni suoi esponenti che, a partire dal Cinquecento, gestirono le poste imperiali degli Asburgo. I Tasso, spostandosi da Cornello, rivoluzionarono il sistema della trasmissione delle notizie, a nord delle Alpi, prevedendo la presenza di stazioni di posta su percorsi prestabiliti, dove cavaliere e cavallo venivano sostituiti contemporaneamente, riducendo così notevolmente il tempo di consegna della posta.

Cornello dei Tasso è un borgo medievale, arroccato su una roccia, a cui si può accedere solo a piedi. La conservazione della sua struttura urbanistica medievale originaria, visibile ancora oggi, gli ha permesso di entrare a far parte dei circuito dei “Borghi più belli d’Italia”.

Per approfondire leggete:

Museo Verticale – Treviglio (BG)

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Il Museo verticale di Treviglio è un percorso nella storia della città che si sviluppa per sezioni attraversando i sei piani della Torre civica. La Torre riscopre così la sua funzione di fulcro della città, di punto alto da cui guardare lontano avanti e indietro nel tempo.

Salendo le scale perimetrali il visitatore si imbatte in una successione di esperienze multimediali e interattive in grado di comunicare la storia della città e gli eventi collettivi che ne hanno costituito l’identità nel tempo: la fondazione, i momenti di crisi e trasformazione, le opere sociali e i monumenti artistici vengono rivissuti attraverso ambienti sonori e immersivi. La varietà delle proposte fa sì che ogni pausa nella salita proponga un’esperienza nuova e appassionate. Il museo valorizza anche la Torre civica e campanaria con installazioni appositamente pensate per spiegarne le funzioni specifiche – campanile e orologio – e sociali – le comunicazioni ad alta voce.

Per approfondire, leggete: Suonare le campane della Torre Civica di Treviglio, Museo Storico Verticale

Museo SAME – Treviglio (BG)

Museo Same Treviglio

Il Museo SAME, inaugurato nel 2008, custodisce materiali che testimoniano la storia di SDF e della meccanizzazione agricola italiana attraverso prototipi e trattori di serie in perfetto stato di conservazione, documentazione testuale e iconografica. Il Museo rappresenta, insieme all’adiacente Archivio Storico, un esempio di recupero di un’area industriale all’interno dell’azienda (ex magazzino
ricambi) allo scopo di conservare, promuovere e diffondere la storia di un’impresa che, grazie alle sue innovazioni tecnologiche, è riconosciuta come uno dei più importanti leader nella meccanizzazione agricola, sia a livello nazionale sia internazionale.

L’Archivio Storico SDF, inaugurato nel 2004, ha il compito di raccogliere, conservare e valorizzare la documentazione storica relativa alla vita di SDF e dei marchi del gruppo: SAME, Lamborghini Trattori, Hürlimann, DEUTZ-FAHR e Grégoire. Al suo interno si trovano oltre 260.000 disegni tecnici e 45.000 documenti catalogati, digitalizzati e organizzati in una fototeca, una biblioteca specializzata sulla meccanizzazione agricola, materiale tecnico (disegni originali, brevetti, libretti uso e manutenzione, manuali d’officina, cataloghi ricambi) e pubblicitario (dépliant, pubblicità a stampa, calendari, house organ, filmati), e documentazione amministrativa (scritture sociali, bilanci, registri di omologazione).

Ingresso: solo su prenotazione

Altri musei di Treviglio (BG)

A Treviglio l’offerta si arricchisce di tre musei ulteriori: il Museo Archeologico Giuseppe Oggionni, che conserva un’ampia raccolta di reperti provenienti dal territorio; il Museo Scientifico Explorazione, nato per la diffusione del sapere scientifico attraverso esperienze operative; il Museo Teresa ed Ernesto Della Torre, nato nel 1963 per lascito testamentario del medico Pier Luigi Della Torre e costantemente incrementato da varie donazioni, conserva oggi una collezione d’arte che spazia dal Quattrocento alla contemporaneità.

Accademia Tadini – Lovere (BG)

accademia-tadini

Nel 1827 il Tadini faceva trasferire da Crema tutte le collezioni che sino ad allora erano state esposte nelle dieci sale della sua residenza privata e provvedeva direttamente, “sotto la sua direzione e sorveglianza” durante i suoi due ultimi anni di vita a sistemarle negli ambienti del nuovo palazzo di Lovere, uno tra i primi musei della Lombardia. I suoi interessi sono infatti rivolti alle espressioni più varie dell’arte, della tecnica e della natura: accanto ai dipinti, alle sculture, ai disegni e alle incisioni egli colleziona porcellane, e poi minerali, fossili e animali imbalsamati.

Cuore della collezione sono le opere di Antonio Canova, con il quale il conte Tadini ebbe un rapporto privilegiato, cui si aggiunsero nel tempo quelle dello scultore Giovanni Maria Benzoni, che avviò la propria formazione presso l’Accademia Tadini per poi affermarsi come uno dei protagonisti della scultura dell’Ottocento italiano. I dipinti raccolti nella Galleria – capolavori di Jacopo Bellini, Paris Bordon, Fra Galgario – offrono una interessante documentazione della cultura pittorica italiana dal Trecento al primo Ottocento.

Per approfondire leggete: Famolo strano (con gli antichi) | Alla scoperta di siti e parchi archeologici della provincia di Bergamo

Museo del Falegname Tino Sana – Almenno San Salvatore (BG)

Nato nel 1987 dalla profonda passione del fondatore Tino Sana per l’arte del mestiere del falegname, è considerato oggi patrimonio culturale di altissimo profilo. Da piccolo spazio di conservazione dei vecchi attrezzi del mestiere a vero e proprio museo, dove potrete trovare tutte le botteghe con i loro arnesi: il seggiolaio, il modellista, il carraio, l’intarsiatore, il bottaio, il liutaio.

Ma la civiltà del legno è anche civiltà popolare e allora ecco che troverete anche la storia secolare dei carri regionali e dei burattini, l’evoluzione delle bicicletta, dalla draisina alle bici dei mestieri a quelle dei campioni, con la collezione di Felice Gimondi.

Un viaggio nel mondo del legno disposto su tre piani per un totale di 3.500 metri quadri… un viaggio che emoziona…

Leggete: Al Museo del Falegname: un viaggio emozionante nel mondo del legno, dell’uomo e… della bicicletta.

Museo della Val Cavallina – Casazza (BG)

Museo Cavellas o Museo della Val Cavallina dal cortile

Museo dedicato alla ricostruzione e alla documentazione delle testimonianze storico-ambientali della Val Cavallina; si può infatti sostenere che l’ambiente naturale sia stato progressivamente addomesticato e umanizzato, realizzando lo spazio e il paesaggio che tutti i giorni ci ospita.

L’allestimento del Museo propone l’analisi delle risorse utilizzate dall’uomo durante i millenni del suo insediamento nella Valle Cavallina. L’esposizione è divisa in cinque sezioni tematiche, ognuna delle quali presenta una di queste risorse e l’utilizzo che storicamente se ne è fatto: la pietra, l’acqua, la vegetazione, gli animali. Uno spazio speciale è dedicato ai laghi di Endine e Gaiano, ambienti che caratterizzano fortemente il paesaggio del fondovalle, creando aree ricche di biodiversità.

Tra i progetti del Museo, la costituzione di un centro di documentazione sulla Valle Cavallina.

LeggeteVisitare il Museo Cavellas di Casazza, partendo dal museo storico ambientale della Val Cavallina

Area Archeologica Cavellas – Casazza (BG)

Cavellas area archeologica entrata laterale Migros

Cavellas è un villaggio di epoca romana scoperto tra il 1987 e il 1992 in occasione dei lavori di costruzione del Supermercato Migross, sotto il quale è stato conservato ed è oggi visitabile.

Scendendo le scale raggiungibili dal parcheggio del supermercato, si possono visitare i resti di un importante abitato sorto nel I secolo d.C. sul fondo della valle Cavallina, lungo la strada che collegava Bergomum con la valle Camonica e i valichi alpini: non distante da Cavellas furono ritrovati anche i resti di una statio, ovvero un’area di sosta e di cambio dei cavalli che venivano impiegati sugli spostamenti lungo l’antico asse viario.

Dal VI secolo d.C. questo abitato fu abbandonato a causa di incendi e alluvioni, oltre alle continue esondazioni del torrente Drione -che scorreva poco sopra l’abitato- che resero impossibile la vita a Cavellas. In epoca medievale, infatti, il villaggio si spostò più a monte, probabilmente nei pressi della chiesa di San Lorenzo, nota nelle fonti già dell’VIII secolo. Nel corso dei secoli il villaggio di Cavellas fu sepolto da oltre 4 m di detriti, che tuttavia hanno protetto i resti romani e li hanno conservati in ottimo stato fino ai giorni nostri.

LeggeteL’area archeologica Cavellas di Casazza, una minuscola Pompei sigillata dall’acqua, a due passi dal Lago d’Endine.

 

Museo Arte Tempo – Clusone (BG)

MAT - Museo Arte Tempo - Clusone

Oggi sede del museo civico MAT – Museo Arte Tempo, il Palazzo Marinoni Barca fu per molti secoli dimora nobiliare della famiglia Marinoni, poi imparentatasi con i Barca.

Il palazzo conserva tutt’oggi gli antichi stemmi nobiliari e i decori interni lo rendono uno degli edifici storici più suggestivi del centro di Clusone. Nel suo giardino troneggiano le tre sequoie secolari, piantumate tempo fa per abbellire l’allora giardino botanico del palazzo, sono ora parte integrante ed irremovibile del paesaggio clusonese.

Nei corridoi e nei saloni magnificamente affrescati, trovano spazio le opere di pittori e scultori bergamaschi; inoltre è possibile visitare una sezione del museo dedicata ai meccanismi degli orologi da torre, tappa fondamentale per comprendere al meglio il funzionamento del cinquecentesco orologio planetario Fanzago.

LeggeteVal Seriana | I 5 luoghi del cuore di Laura Benzoni, guida turistica con la passione per l’arte

Museo Parra Oppidum degli Orobi – Parre (BG)

parco archeologico bergamasco Parra Oppidum degli Orobi

Il Museo Parra Oppidum degli Orobi raccoglie una selezione dei reperti provenienti dagli scavi effettuati qualche anno fa nel sito archeologico di località Castello a Parre.

Al Parco archeologico sono stati riportati alla luce i resti dell’antica Parra, insediamento narrato dagli storici romani, fondato 3200 anni fa e abitato fino all’epoca Romana. Al Parco è possibile vedere i resti delle abitazioni costruite secondo il modello della cosiddetta “casa alpina”.

Il vicino Antiquarium ospita una selezione dei reperti rinvenuti del corso degli scavi archeologici. Il percorso espositivo conduce alla scoperta degli Orobi: genti che hanno abitato questo territorio durante l’età del Ferro (I millennio a.C.).

Presso il Parco archeologico e l’Antiquarium si effettuano visite guidate, manifestazioni, percorsi didattici e culturali volti alla valorizzazione e alla promozione dell’antico insediamento.

LeggeteFamolo strano (con gli antichi) | Alla scoperta di siti e parchi archeologici della provincia di Bergamo

Museo Etnografico Schilpario – Schilpario (BG)

Museo Etnografico di Schilpario Museo / Pinacoteca

Il Museo Etnografico di Schilpario, attraverso documenti, immagini fotografiche, strumenti di lavoro e oggetti della vita quotidiana, è testimone e custode del passato e del patrimonio storico e culturale, del lavoro continuo e faticoso che le condizioni ambientali, strutturali ed economiche  hanno imposto agli uomini e alle donne della Valle di Scalve.

Le attrezzature, i documenti e gli oggetti custoditi al suo interno sono stati raccolti da volontari e riguardano attività lavorative antecedenti gli anni ’50  e ’60 del XX secolo quali:

  • l’attività agricola e dell’allevamento;
  • l’attività della silvicoltura;
  • l’attività artigianale;
  • l’attività mineraria.

Vi sono poi riferimenti all’emigrazione, fenomeno particolarmente acuto in Valle negli anni che vanno dal 1890 al 1920, e reperti relativi alla vita quotidiana e familiare

 

Conoscevate già questa opportunità? Fatemelo sapere nei commenti.

Ciao, io sono Raffaella Garofalo e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita. 

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze, la mia conoscenza del territorio e tutto quello che scopro sui libri o in rete, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

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Tutte le informazioni per acquistare il Biglietto unico dell’Abbonamento Musei Lombardia le trovate qui.

2 comments

  1. tante, tante pagine senza dire cosa costa l’abbonamento, mi interesserebbe anche quello per i musei lombardi, piemontesi..) e dove poterlo sottoscrivere…

    1. Buongiorno Pietro. In fondo all’articolo ho inserito un link su cui cliccare per avere tutti i dettagli dei costi. Comunque, il biglietto intero dei Musei Lombardia costa 45 euro. Quello per i Senior (oltre 65 anni) costa 35 euro.

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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